Da Corriere della Sera del 17/11/2004
Rai verso la Borsa, fusione Spa-holding
di Paolo Conti
ROMA - Nasce oggi alle 12.30 la nuova società Rai Radiotelevisione Italiana Spa. L’atto ufficiale viene firmato nella sede di Rai Holding in via Veneto 89, ovvero nei locali dell’Ex Iri. Proprio dalla fusione di Rai Holding e di Rai Spa nasce la nuova società, frutto concreto della legge Gasparri, destinata alla (parziale) privatizzazione. Lo ha confermato ancora una volta ieri il ministro delle Comunicazioni: «Il Tesoro ha già mandato le lettere per procedere alla nomina dell’advisor che avverà in tempi brevi. Entro marzo il 20-25% della Rai starà sul mercato» Alla cerimonia di oggi partecipano i consigli di amministrazione di Rai Holding e di Rai Spa nonché il direttore generale della Rai, Flavio Cattaneo (artefice del processo di privatizzazione) e il ministro Gasparri. Da oggi scattano i quattro mesi entro i quali, stando alla legge di riforma del settore radiotelevisivo, dovrà essere avviata la privatizzazione.
Dopo l’individuazione della banca d’affari che indicherà il valore della tv pubblica italiana, toccherà al Cipe (il Comitato per la programmazione economica) stabilire tempi e modi dell’operazione. Non ci saranno cessioni di rami d’azienda. Cattaneo, in un’intervista a un quotidiano francese, ha ripetuto che la Rai «non ha bisogno di partner industriali» e che «il tetto azionario all'1% è una garanzia di trasformazione dell'azienda in una vera public company».
Ma il clima politico non è sereno, anche all’interno della stessa maggioranza. Dice il capogruppo Udc in commissione di Vigilanza, Antonio Iervolino: «Il Parlamento è completamente all’oscuro su come sta procedendo la privatizzazione della Rai. Vogliamo essere informati al più presto sulle procedure. Sentiamo parlare di advisor ma siamo completamente al buio e intendiamo sapere chi è l’interlocutore della Vigilanza all’interno della Rai. E vogliamo sapere anche quando il ministro dell’Economia, Siniscalco, verrà in Vigilanza a informarci». Secondo Iervolino la richiesta di un interlocutore nasce dalla mancanza di un presidente dopo le polemiche dimissioni di Lucia Annunziata. Su una linea non lontana si schiera Giuseppe Giulietti, nuovo capogruppo Ds in Vigilanza: «Sulla privatizzazione è assolutamente necessario ascoltare sia il sindacato dei giornalisti che i sindacati degli altri lavoratori e dei dirigenti».
A Iervolino replica Alessio Butti, responsabile dell’informazione per An: «Possibile che l’Udc non ricordi che il percorso, le tappe e i vincoli per privatizzare parzialmente la Rai siano stati stabiliti dal Parlamento per legge? Possibile che un così attento e saggio parlamentare come il senatore Iervolino affermi che "il Parlamento è completamente all’oscuro sulla privatizzazione della Rai". Chiaria la questione della trasparenza, che non è mai venuta meno, ribadiamo a scanso di equivoci la disponibilità di An ad audire il ministro Siniscalco. Se non altro per rasserenare l’amico Iervolino...».
Dopo l’individuazione della banca d’affari che indicherà il valore della tv pubblica italiana, toccherà al Cipe (il Comitato per la programmazione economica) stabilire tempi e modi dell’operazione. Non ci saranno cessioni di rami d’azienda. Cattaneo, in un’intervista a un quotidiano francese, ha ripetuto che la Rai «non ha bisogno di partner industriali» e che «il tetto azionario all'1% è una garanzia di trasformazione dell'azienda in una vera public company».
Ma il clima politico non è sereno, anche all’interno della stessa maggioranza. Dice il capogruppo Udc in commissione di Vigilanza, Antonio Iervolino: «Il Parlamento è completamente all’oscuro su come sta procedendo la privatizzazione della Rai. Vogliamo essere informati al più presto sulle procedure. Sentiamo parlare di advisor ma siamo completamente al buio e intendiamo sapere chi è l’interlocutore della Vigilanza all’interno della Rai. E vogliamo sapere anche quando il ministro dell’Economia, Siniscalco, verrà in Vigilanza a informarci». Secondo Iervolino la richiesta di un interlocutore nasce dalla mancanza di un presidente dopo le polemiche dimissioni di Lucia Annunziata. Su una linea non lontana si schiera Giuseppe Giulietti, nuovo capogruppo Ds in Vigilanza: «Sulla privatizzazione è assolutamente necessario ascoltare sia il sindacato dei giornalisti che i sindacati degli altri lavoratori e dei dirigenti».
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