Da Corriere della Sera del 27/06/2006
Originale su http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2006/06_Giugno/27/cia.shtml
Approvato il dossier del senatore svizzero Marty
Consiglio d'Europa, sì al rapporto sui voli Cia
Coinvolti almeno 14 paesi, tra cui l’Italia. Dovranno chiarire il loro ruolo nel trasferimento di presunti terroristi da parte degli Usa
di Guido Olimpio
MILANO - L’assemblea del Consiglio d’Europa ha approvato con 95 voti a favore, 16 contrari e 9 astenuti il rapporto del senatore svizzero Dick Marty sui voli segreti della Cia. Un documentato dossier che coinvolge almeno 14 paesi - tra cui l’Italia - nel Vecchio Continente. In base al documento approvato i paesi membri dovranno spiegare il loro eventuale ruolo nelle operazioni clandestine, dovranno garantire protezione legale alle persone arrestate ed evitare che la collaborazione con Washington nella lotta al terrorismo possa violare i diritti umani. A questo fine l’assemblea ha auspicato il lancio di una «strategia comune contro la sfida del terrorismo».
Pur senza trovare la «pistola fumante» i sette mesi di inchiesta del Consiglio d’Europa hanno accertato: assistenza da parte di stati europei agli aerei speciali della Cia; complicità più o meno tacita nell’arresto e nel trasferimento di presunti terroristi; possibile esistenza di prigioni segrete (Polonia e Romania) gestite direttamente dagli 007 americani. C’è il forte sospetto che gli europei abbiano chiuso gli occhi e in alcuni casi collaborato attivamente - attraverso i servizi segreti - alle azioni clandestine degli Usa. La lunga indagine, coordinata da Dick Marty, ha raccolto testimonianze dirette, indizi e tracce sull’esistenza di una estesa ragnatela di aeroporti in Europa usati dal 2001 dalla Cia.
Dopo le stragi dell’11 settembre gli Stati Uniti hanno intensificato la strategia delle cosiddette «extraordinary rendition» (consegne speciali) basate sulla cattura o presa in consegna di un estremista e il successivo trasferimento su jet Cia in carceri dove si usa la tortura. Un caso ha coinvolto direttamente l’Italia. Il 17 febbraio 2003 un commando americano ha sequestrato a Milano l’imam egiziano Abu Omar, accusato di terrorismo internazionale. L’uomo è stato condotto con un piccolo velivolo in Egitto dove è attualmente detenuto. Per questa vicenda il procuratore Armando Spataro ha emesso 22 mandati di cattura nei confronti di altrettanti agenti segreti statunitensi.
Pur senza trovare la «pistola fumante» i sette mesi di inchiesta del Consiglio d’Europa hanno accertato: assistenza da parte di stati europei agli aerei speciali della Cia; complicità più o meno tacita nell’arresto e nel trasferimento di presunti terroristi; possibile esistenza di prigioni segrete (Polonia e Romania) gestite direttamente dagli 007 americani. C’è il forte sospetto che gli europei abbiano chiuso gli occhi e in alcuni casi collaborato attivamente - attraverso i servizi segreti - alle azioni clandestine degli Usa. La lunga indagine, coordinata da Dick Marty, ha raccolto testimonianze dirette, indizi e tracce sull’esistenza di una estesa ragnatela di aeroporti in Europa usati dal 2001 dalla Cia.
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