Da Reuters del 01/12/2005
Originale su http://today.reuters.it/news/newsArticle.aspx?type=topNews&storyID...
Venezuela, opposizione lancia boicottaggio elettorale
CARACAS - Gran parte dei partiti di opposizione del Venezuela boicotteranno le elezioni politiche di domenica prossima, che potrebbero consentire al presidente Hugo Chavez di consolidare la propria autoproclamata rivoluzione socialista.
Dopo aver prima cercato di competere col presidente, che ha speso miliardi di dollari di profitti petroliferi per la salute e l'educazione delle fasce più povere per la popolazione, e poi aver accusato i funzionari elettorali di favorire Chavez, i partiti dell'opposizione si trovano ora in una situazione di caos, a pochi giorni dal voto.
"Crediamo che un vero, autonomo e indipendente giudice elettorale non costringerebbe il popolo ad affrontare le elezioni in queste condizioni", ha detto il portavoce del partito Prima la Giustizia, Gerardo Blyde, annunciando il ritiro della formazione politica dalle elezioni.
Chavez, alleato di Cuba e tra i più duri critici degli Usa, ha bollato il boicottaggio dell'opposizione come propaganda sostenuta dagli americani, che cerca di mettere in discussione la legittimità del voto e creare tensioni contro il governo.
"I venezuelani, come tutti, hanno diritto alla libertà e a elezioni eque", ha detto il portavoce del dipartimento di Stato Usa Sean McCormick, respingendo le accuse secondo cui Washington si starebbe intromettendo nel voto. "Ci preoccupa che questo diritto sia sempre di più in pericolo".
I sondaggi indicano che Chavez è il leader più popolare del Venezuela e che il boicottaggio dell'opposizione potrebbe permettergli di avere la maggioranza in Parlamento per approvare quelle riforme che, secondo i critici, rafforzerebbero la presa sul potere prima delle Presidenziali del 2006.
Sia l'Organizzazione degli Stati Americani che l'Unione Europea hanno inviato osservatori per monitorare il voto.
Dopo aver prima cercato di competere col presidente, che ha speso miliardi di dollari di profitti petroliferi per la salute e l'educazione delle fasce più povere per la popolazione, e poi aver accusato i funzionari elettorali di favorire Chavez, i partiti dell'opposizione si trovano ora in una situazione di caos, a pochi giorni dal voto.
"Crediamo che un vero, autonomo e indipendente giudice elettorale non costringerebbe il popolo ad affrontare le elezioni in queste condizioni", ha detto il portavoce del partito Prima la Giustizia, Gerardo Blyde, annunciando il ritiro della formazione politica dalle elezioni.
Chavez, alleato di Cuba e tra i più duri critici degli Usa, ha bollato il boicottaggio dell'opposizione come propaganda sostenuta dagli americani, che cerca di mettere in discussione la legittimità del voto e creare tensioni contro il governo.
"I venezuelani, come tutti, hanno diritto alla libertà e a elezioni eque", ha detto il portavoce del dipartimento di Stato Usa Sean McCormick, respingendo le accuse secondo cui Washington si starebbe intromettendo nel voto. "Ci preoccupa che questo diritto sia sempre di più in pericolo".
I sondaggi indicano che Chavez è il leader più popolare del Venezuela e che il boicottaggio dell'opposizione potrebbe permettergli di avere la maggioranza in Parlamento per approvare quelle riforme che, secondo i critici, rafforzerebbero la presa sul potere prima delle Presidenziali del 2006.
Sia l'Organizzazione degli Stati Americani che l'Unione Europea hanno inviato osservatori per monitorare il voto.
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