Da Corriere della Sera del 23/04/2003

Parigi fa un passo verso Washington all’Onu

«Sospendere subito le sanzioni». E l’Europa vuole avere una sola voce in Consiglio di sicurezza

di Ennio Caretto

WASHINGTON - Dalla telefonata di Chirac a Bush la scorsa settimana, l'America si era chiesta in che cosa consistesse il nuovo «approccio pragmatico» promesso dal presidente francese. Ieri lo ha scoperto. Alla prima riunione del Consiglio di sicurezza all'Onu del dopo Saddam, la Francia ha proposto a sorpresa «l'immediata sospensione delle sanzioni civili». Non solo: ha anche auspicato la revoca graduale del programma oil for food , petrolio in cambio di cibo. Ma al Dipartimento di Stato, assediato dai falchi, non è bastato: «Le sanzioni vanno abolite, Parigi non ha ancora capito al 100% che tutto è cambiato», ha risposto il portavoce Richard Boucher. E’ la conferma di quanto sarà difficile ricucire i rapporti tra l'America e la «vecchia Europa» e rilanciare l'Onu. Un segno evidente è il secco rifiuto Usa di riammettere gli ispettori internazionali in Iraq, come sollecitato dal loro capo Hans Blix, autore di un polemico intervento. Bush ha evidentemente deciso di giocare pesante.

LE SANZIONI - L'ambasciatore francese Jean Marc de la Sabliere ha fatto due distinzioni: la distinzione tra le sanzioni civili, innanzitutto il divieto dei commerci con l'Iraq, e le sanzioni militari, che rimarrebbero invece in vigore; e la distinzione tra la sospensione e la revoca delle prime. «La revoca finale - ha spiegato - è legata alla certificazione del disarmo iracheno, e avrà luogo dopo di essa». L'ambasciatore americano John Negroponte non lo ha applaudito: «Dobbiamo lavorare tutti assieme per stabilire come e in quanto tempo raggiungere il nostro obbiettivo». Anche l'ambasciatore russo, Serghey Lavrov, è stato cauto, ma per la ragione opposta: vuole andare più adagio.

IL PETROLIO - De la Sabliere ha aggiunto che il programma oil for food va annullato a tappe, ma non è sceso nei particolari. Il programma scade il 3 giugno, e il segretario generale dell’Onu, Kofi Annan, è autorizzato a gestirlo fino al 12 maggio. Annan ha a disposizione 14 miliardi di dollari, ma non è ancora riuscito a erogarne uno. Dovrebbe ottenere una proroga fino alla scadenza del programma ed entro quella data dovrebbe entrare in vigore un nuovo regime, ancora da definire. Nel tentativo di prevenire un monopolio Usa, il segretario dell'Onu ha espresso fiducia «nel superamento delle differenze emerse negli ultimi mesi, in un ruolo importante dell'Onu e in una gestione autonoma del petrolio iracheno».

GLI ISPETTORI - Nella sua relazione, Hans Blix non ha risparmiato critiche all'America, «che non ha trovato armi di sterminio, e la cui intelligence si è rivelata insufficiente». Ma ha ammesso che gli ispettori, «pur godendo di maggiore credibilità» non potrebbero ritornare subito a Bagdad «per problemi di sicurezza».
Negroponte ha quasi posto il veto: «La coalizione vincitrice si è assunta la responsabilità del disarmo iracheno - ha ribattuto -. Per ora e nel prossimo futuro sarà l'unica a svolgere questa attività».
Parlando ai giornalisti, l'ambasciatore Usa ha aggiunto che «oggi non si è discusso di ciò che potrà essere». Ma non ha lasciato dubbi sul fatto che Blix e gli ispettori, il cui mandato scadrà a fine giugno, verranno esclusi dalla ricerca di armi di sterminio del raìs. Forse l'America sarebbe disposta ad affidare ad altri organismi, come la Nato, l’opera di verificare eventuale materiale ritrovato.
Prima della riunione del Consiglio di sicurezza, Blix aveva dato una sferzante intervista alla tv britannica Bbc , accusando gli Usa di avere screditato gli ispettori e fabbricato prove contro Saddam.

UE E ONU - La bozza di Costituzione della Ue, di cui ieri sono stati diffusi alcuni stralci, prende atto che non ci sarà una rappresentanza europea diretta nel Consiglio dell’Onu. E per questo «impegna» i paesi europei che ne sono membri permanenti, Gran Bretagna e Francia, così come quelli a rotazione, a «difendere le posizioni e gli interessi della Ue nell'esercizio delle loro funzioni». Ma aggiunge anche che, quando la Ue «ha definito una posizione su un tema all’ordine del giorno del Consiglio di sicurezza», gli stessi Paesi chiedano che a presentare all’Onu le posizioni dell’Unione sia invitato il ministro degli Esteri comunitario.
La bozza prescrive anche che la Ue possa utilizzare «mezzi civili e militari» in missioni di pace e sicurezza fuori del proprio territorio, «conformemente alla carta dell'Onu».

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