NEW YORK - Le tappe per il processo di pace in Medio Oriente sono ufficiali: la prossima settimana George W. Bush parteciperà a un vertice a tre con Ariel Sharon e Abu Mazen (che avranno oggi il loro secondo incontro) ad Aqaba, in Giordania. Il presidente si recherà anche in Egitto, a Sharm el-Sheik, dove avrà un incontro con i leader del mondo arabo e in Qatar dove visiterà le truppe americane al quartier generale da dove è stata condotta la guerra contro l'Irak. Il viaggio europeo di Bush dunque, che parte oggi per la prima tappa di Cracovia, assume una fisionomia diversa rispetto a quella originaria, che puntava soprattutto a una grande riconciliazione transatlantica. Diventa piuttosto una tappa preparatoria per accelerare i tempi di un processo di pace difficile, molto sentito in Europa e per il quale, a due anni di distanza, la Casa Bianca è di nuovo pronta a gettare sul tavolo del negoziato tutto il peso diretto del suo prestigio. Ma, a questo punto, recuperare un dialogo, o quanto meno una «working relationship» (una relazione di lavoro) con Francia, Germania e Russia diventa ancora più importante, dopo sei mesi di antagonismo attorno alla vicenda irachena. Per questo, subito dopo la tappa di Cracovia Bush si recherà a San Pietroburgo, per partecipare alle celebrazioni per il trecentesimo anniversario della città e il 1° e il 2 giugno sarà a Evian, in Francia per prendere parte al G-8 annuale dei capi di Stato e di Governo. Alla fine di queste tappe partirà per il Medio Oriente. Il viaggio dovrebbe comunque chiudersi come da programma il 5 giugno. Il tema della riconciliazione fra Stati Uniti e alcuni Paesi europei è stato dominante per molte settimane, ha trovato il suo apice con l'approvazione della risoluzione dell'Onu che eliminava le sanzioni contro l'Irak e avrà i suoi contrappunti diretti nella visita in Russia e in Francia. Visite peraltro programmate da tempo e, sia nel caso russo sia in quello francese, non appuntamenti di "Stato". Non ci saranno infatti né una visita a Mosca né a Parigi. Soprattutto la tappa francese avrà una connotazione multilaterale, con un incontro a due fra Jacques Chirac e Bush il primo dopo il "gelo" della crisi irachena. Non c'è dubbio che a San Pietroburgo l'incontro previsto con il leader russo Vladimir Putin sarà più caloroso di quello atteso a Evian fra Bush e Chirac. Gli Stati Uniti si rendono conto che la leadership interna di Putin ha subito qualche appannamento e che nonostante tutto l'attuale presidente russo resta uno degli interlocutori più affidabili per rafforzare le relazioni fra i due Paesi. A Evian, in agenda, oltre alla questione irachena, agli sforzi per la ricostruzione e all'inevitabile foto di gruppo che dovrebbe proiettare la desiderata immagine di unità, si discuterà di economia e di dollaro debole. E si parlerà di processo di coordinamento delle politiche economiche e fiscali, una delle principali ragioni per le quali il gruppo era stato fondato. Nella tappa europea la visita a Cracovia avrà un forte significato simbolico. In genere, prima degli appuntamenti multilaterali ufficiali, i presidenti americani si fermavano negli anni passati nelle capitali europee con un forte legame di alleanza, come Parigi, Londra, Bruxelles, Berlino, Roma, Madrid. La scelta di fermarsi come prima tappa in Polonia, sottolinea quanto gli Stati Uniti stiano rivalutando la graduatoria di affidabilità nelle alleanze. Il messaggio in questo caso è soprattutto per la Germania, ma anche per la Francia: «L'amministrazione è rimasta scottata dalla grave spaccatura sulla questione irachena - aggiunge la fonte con cui abbiamo parlato - un Paese come la Polonia, che ha inviato soldati in Irak diventa un interlocutore privilegiato all'interno della stessa Unione europea».