Da Corriere della Sera del 30/05/2003

L'Italia apre a Putin le porte dell'Esa

di Giovanni Caprara

MILANO -Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, intende proporre nell’incontro che avrà domani con il presidente Vladimir Putin «un accordo di collaborazione fra l’Agenzia spaziale europea, Esa, e l’industria russa per la costruzione di vettori spaziali di media capacità». La notizia è emersa ieri da Palazzo Chigi dopo il Consiglio dei ministri e avrebbe lo scopo di rafforzare i rapporti con l’Europa, oggi limitati in questo campo ad alcuni Paesi come la Francia e la Germania, «in un settore - dice Berlusconi - adesso carente». I ministri della Ricerca riuniti nella sede dell’Esa a Parigi proprio martedì scorso hanno votato la costruzione di una rampa di lancio nella base europea in Guyana Francese dalla quale lanciare i razzi russi Soyuz capaci di portare satelliti di taglia media ma anche gli astronauti. Questo servirebbe ad assicurare da parte europea un’offerta di lancio completa ora garantita per i gradi satelliti dal razzovettore Ariane e per quelli piccoli dal nuovo lanciatore Vega in corso di costruzione. La proposta di Parigi è stata sostenuta da francesi, tedeschi, svizzeri ma non dalla delegazione italiana guidata dal ministro Letizia Moratti accompagnata dal presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Sergio Vetrella.
L’Europa cerca di rafforzare da tempo i rapporti con Mosca nello spazio e sicuramente il campo dei vettori spaziali è tra i più interessanti date le buone tecnologie disponibili in casa russa alle quali hanno fatto ricorso con successo pure gli americani della Lockheed Martin per realizzare il nuovissimo lanciatore Atlas-5.
Ora l’Esa ha deciso di destinare dei fondi anche alla progettazione di futuri veicoli spaziali riutilizzabili, e l’interesse verso Mosca sembra negli ultimi tempi emerso con maggiore concretezza soprattutto per la riduzione di disponibilità da parte americana per quanto riguarda le tecnologie più avanzate.
Ma al di là dei lanciatori sembra che esista l’intenzione da parte sia dell’Esa sia dell’Unione Europea di coinvolgere Mosca anche nel programma del sistema di navigazione satellitare Galileo varato lunedì scorso.
I russi hanno un sistema chiamato Glonass che non funziona bene e non garantisce una sicura integrazione globale. Per questo si stanno cercando delle alternative. Gli europei devono trovare oltre due miliardi di euro al fine di completare il piano entro il 2008 per il momento finanziato solo dai 503 milioni di euro dell’Esa e altri 500 dell’Unione.
Per questo erano già in corso trattative e da parte russa si erano manifestati degli interessi. Di certo lo spazio tra Europa e Russia sta diventando un terreno d’affari sempre più concreto.

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