Da Corriere della Sera del 22/07/2003

«Lavorerò alla coesione tra Europa e Usa»

Berlusconi: «Piena intesa su tutto». E Bush si mostra interessato al «contratto con gli italiani»

di Maria Latella

CRAWFORD (Texas) - Alla conferenza stampa ha parlato poco e niente, lasciando tutto lo spazio e tutta la scena a George W. Bush, attento a ribadire, nel finale, un solo concetto: «Sottoscrivo interamente quel che ha detto il presidente». In privato, invece, Silvio Berlusconi non si è risparmiato, anzi, come lo stesso George W. Bush ha rivelato nell’incontro con i giornalisti, gli ha dato «molti buoni consigli».

Su come ristabilire i rapporti con l’Europa, certo, ma anche su un tema che al presidente americano sta molto, ma molto a cuore: la campagna per la rielezione alla Casa Bianca. Che cosa ha colpito l’attenzione di George W. e dei suoi collaboratori? Il contratto con gli italiani, Berlusconi gli ha raccontato dei cinque punti che lo costituiscono e Bush gli ha fatto un sacco di domande, per cui non è escluso che, da qui a novembre 2004, anche gli americani si vedano sottoporre in tv il «contratto di Bush». D’altra parte, pare proprio che la globalizzazione delle campagne elettorali sia diventata una scelta obbligata e così come Clinton inviò a Rutelli il suo guru Stanley Steinberg, così Berlusconi cede all’amico Bush quelle che considera le idee vincenti della sua passata elezione.

La due giorni nel ranch texano di Crawford per Silvio Berlusconi è cominciata con un giro in pick up, solo con il suo ospite e si è conclusa con una rapida colazione, consumata subito dopo la conferenza stampa. Domenica pomeriggio, prima di cena, il padrone di casa e il premier italiano sono andati in giro sul camioncino, Bush ha fatto vedere a Berlusconi gli scorci più pittoreschi, canyon texani, passaggi sul fiume. Intanto, si scambiavano punti di vista rimasti tutti per loro. A cena, invece, erano in molti. Il ranch di George W. e Laura Bush è una bassa costruzione a un solo piano, pietra texana per l’esterno, legno texano all’interno e colori chiari, quelli che la padrona di casa predilige. Servizio ridotto all’essenziale, come si conviene alle case di campagna: né maggiordomi né cameriere per servire a tavola, ma, invece, due distinti signori in camicia a quadri come il padrone di casa. Texano anche il menù, gamberoni giganti del Golfo del Messico e una «pie» di frutta col gelato. L’antipasto no, quello è stato pensato per far piacere a Berlusconi: una caprese tricolore, con l’avocado al posto del basilico.

Attorno al tavolo, con i coniugi Bush e Berlusconi, il consigliere per la sicurezza nazionale Condoleezza Rice, il capo di Gabinetto della Casa Bianca Andrew Card, l’ambasciatore americano a Roma Mel Sembler. Per gli italiani, Paolo Bonaiuti, il consigliere diplomatico Gianni Castellaneta, l’ambasciatore Sergio Vento e l’assistente Valentino Valentini. Il presidente americano ha confidato che, politica estera a parte, l’attenzione della Casa Bianca in questo momento è concentrata sull’economia, cosa abbastanza scontata in tutto l’Occidente e non solo.

C’è stato, a questo proposito, un ulteriore scambio di opinioni: che cosa fate voi in Italia? Noi qui riduciamo le tasse, cerchiamo di rilanciare con nuovi investimenti. Anche noi, ma il problema è il debito pubblico. Ce l’ha anche George W. Bush il problema del debito pubblico, però avrebbe spiegato che per gli Stati Uniti il deficit federale non è in fondo allarmante, ogni Stato, per fortuna, è obbligato al pareggio.

Ieri mattina, alle 7.15, il presidente americano ha bussato alla porta della stanza di Berlusconi: insieme, raccontano, hanno fatto jogging per una mezz’ora, poi hanno partecipato al briefing con Condoleezza Rice, uguale a quello che si tiene ogni mattina alla Casa Bianca. Alle 11, Berlusconi e Bush si sono presentati nell’hangar non lontano dal ranch, un vasto capannone attrezzato alla meglio per ricordare che siamo pur sempre in casa dell’imperatore. Bandiere americane e italiane, il vessillo rosso dei marines, fuori, lucente, l’elicottero dell’ U.S. Army. Il presidente degli Stati Uniti in giacca blu e pantaloni sportivi, quello italiano in una meno riuscita via intermedia: doppio petto blu e camicia aperta sul collo. C’erano anche Laura Bush e Condoleezza Rice e mentre parlava, George W. guardava sempre verso di loro, come cercasse l’approvazione di entrambe. Laura sorrideva, Condoleezza ogni tanto gli faceva cenno come per dire: «Stai andando bene».

Nel discorso di Berlusconi, parlando di Europa è affiorata a un certo punto una frase di sapore ciampiano: «Dobbiamo rafforzare la cultura della coesione, lo stesso identico concetto espresso da Ciampi nel recente viaggio in Grecia. Ma poi il Cavaliere ha aggiunto: «Non servono divisioni, non serve il narcisismo», una stoccata indirizzata alla politica «narcisistica» di Chirac e de Villepin a quel punto a Condoleezza Rice è scappato un sorriso.

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