Da Le Soir del 18/07/2003

Bujumbura sotto assedio

I ribelli hutu hanno lanciato una grande offensiva contro la capitale del Burundi. Dopo dieci anni di guerra e trecentomila morti, la pace sembra ancora lontana

di Pauline Simonet

BUJUMBURA ASPETTA. Gli abitanti non hanno chiuso occhio tutta la notte. Nonostante la calma, il rumore delle cannonate e degli spari risuona ancora nella città, sempre controllata da lontano dai ribelli.
Una cerchia di montagne circonda la capitale del Burundi, da nord a sud passando per est. E dietro questa frontiera naturale che separa la città dalla sua periferia, che le Forze nazionali di liberazione (Fnl) – l'unico gruppo ribelle anon aver firmato l'accordo per un cessate il fuoco nel dicembre scorso – sparano le loro cannonate. Nessun quartiere periferico di Bujumbura è stato risparmiato dall'offensiva lanciata all'inizio di luglio. Le strade mostrano i segni dei combattimenti, ma sono soprattutto gli abitanti ad averne subito le conseguenze.
Nel sudovest della città, a Kaniosha, l'odore è insopportabile. Augustin, uno dei primi ad avere il coraggio di rimettere piede nel quartiere dopo la fine dei combattimenti, ha avuto il penoso compito di seppellire i morti. "Quando sono tornato, l'odore di cadaveri mi ha spinto in alcune case. In una ho trovato i corpi di una donna e di quattro bambini".
Augustin ha combattuto prima di scappare da questo quartiere hutu. A fianco dei ribelli, hutu anche loro, o dei militari tutsi? Preferisce non rispondere. Ma il modo in cui guài'dai militari che incrocia per strada la dicono lunga. E la diffidenza è reciproca; l'esercito, dominato dai tutsi, accomuna spesso gli abitanti dei quartieri hutu ai ribelli. Alcuni non nascondono del resto la loro simpatia per gli insorti.

L'ULTIMA CASA A SUD
Con le armi puntate verso le colline, colonne di militari e di blindati attraversano la città da Kaniosha al quartiere tutsi di Musaga.
Georges abita nell'ultima casaasud di Bujumbura. Da qui domina il lago Tanganica. E il primo ad aver scorto i ribelli scendere dalla collina per dare l'assalto alla capitale il 7 luglio. Con il fucile, che possiede da quando è andato ad abitare in questa casa particolarmente vulnerabile, ha protetto la sua abitazione per due giorni, in attesa dell'arrivo dei militari. Georges, un tutsi di sessant'anni, sa già che ci saranno nuovi attacchi, ma la sua casa è blindata e non ha nessuna intenzione di lasciarla.
La maggior parte degli uomini di questo quartiere tutsi, ai piedi delle colline a sud della capitale, si sono battuti a fianco dei militari. Dopo gli attacchi degli ultimi anni, questa collaborazione è diventata un'abitudine. Ma l'assalto non era mai durato così a lungo. Né i ribelli si erano mai spinti così all'interno di Bujumbura: sono arrivati fino a Gatoke, il quartiere elegante dove si trovano le case degli ambasciatori e degli stranieri.
Gli abitanti sono ancora traumatizzati dai combattimenti, avvenuti nei giardini di queste lussuose ville, e dalla vista dei cadaveri: una quindicina di bambini soldati, che non avevano più di dieci anni, mandati in prima linea dai ribelli.
"Non so se potrò tornare a vivere qui. Li ho visti entrare nel giardino, come nei film di guerra, ma questa volta gli spari erano veri", spiega un dipendente dell'Onu.

IL VERO OBIETTIVO
Nessuno è in grado di dire se i ribelli hanno i mezzi per colpire di nuovo la capitale. Ma la popolazione ha paura. In assenza del presidente hutu Domitien Ndayizeye, che è succeduto il 30 aprile al tutsi Pierre Buvova sulla base degli accordi diArusha, è il vicepresidente tutsi, Alphonse Kadege, a gestire la crisi insieme al presidente del parlamento. Va nei quartieri periferici più esposti agli attacchi provenienti dalle colline, e invita la popolazione a non lasciarsi incantare dai discorsi dei ribelli. "Le Fnl hanno scelto la guerra totale. Mandano i bambini a morire dicendogli che vanno a vendicare i loro padri. In realtà il loro obiettivo èfar cadere il governo", afferma Kadege davanti alla gente di Musaga.
La città assediata è protetta dai militari provenienti dall'interno del paese, che sorvegliano le montagne circostanti. Ma in un terreno così difficile i ribelli, che dominano Bujumbura dall'alto, conservano l'iniziativa.

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