Da Corriere della Sera del 30/09/2003

Incontro a Parigi alla vigilia della Conferenza intergovernativa di Roma. «Rispettare la bozza Giscard»

Ciampi e Chirac, sì alla carta Ue

Il presidente italiano: «Possibili miglioramenti, senza perdere di vista l’accordo»

di Massimo Nava

PARIGI - Fra due grandi protagonisti della costruzione europea la convergenza di vedute e d'impegni è nella logica delle cose e nella storia personale. Ma è tanto più significativo il bisogno di affermare unità d'intenti e una volontà di progredire insieme alla vigilia della conferenza intergovernativa per varare la futura Costituzione, e in una cornice, la conferenza dell'Unesco (l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura) in cui il «bisogno» e il «ruolo» dell'Europa sono sempre più importanti sulla scena internazionale.

Il presidente della Repubblica italiana, Carlo Azeglio Ciampi, e il presidente francese, Jacques Chirac, hanno espresso questa convergenza al termine di una colazione all'Eliseo, con un riferimento a far sì che la bozza preparata dal presidente della Convenzione, Valéry Giscard d'Estaing, si avvicini il più possibile al futuro e definitivo originale.

«L'auspicio - ha detto Chirac - è di giungere prima della fine dell'anno ad un testo che sia il più vicino possibile a quello della Convenzione». «Il testo - ha detto Ciampi - è già un testo eccellente, frutto di intese e accordi illuminati». Questo non vuol dire che il testo base non sia migliorabile e modificabile. «Certamente - ha aggiunto Ciampi - sui singoli punti ciascun Paese potrà cercare ulteriori miglioramenti, ma senza perdere di vista l'accordo raggiunto».

Nel corso della colazione all'Eliseo, particolarmente cordiale e significativa, considerando che il protocollo francese prevede di solito incontri ufficiali soltanto a livello di capi di governo, Ciampi e Chirac hanno affrontato altri temi di carattere europeo, dalla ricerca alle infrastrutture (sono stati in proposito ricordati gli impegni per le grandi opere, fra cui la Torino-Lione), e le preoccupazioni congiunturali legate alla difficile situazioni economica. Per questo, ha ricordato Ciampi, è importante uno sforzo congiunto dei singoli Paesi per investire nella ricerca e nell'innovazione.

Premessa indispensabile è la piena costruzione dell'Europa politica e il passaggio che il presidente Ciampi, nel suo discorso all'Unesco, ha dedicato all'Europa è anch'esso significativo della condivisione di valori europei e di visione internazionale con il presidente francese. Ciampi ha parlato di diversità culturale, di tolleranza e di governo della globalizzazione, di «sistema multilaterale»: tutti temi notoriamente cari a Chirac e rievocati a più riprese sulla scena internazionale, l'ultima volta all'assemblea dell'Onu. Il presidente italiano - secondo il quale bisogna «trarre una lezione definitiva dalle tragedie del XX secolo, aver fiducia nella capacità dell'uomo di vincere le più difficili sfide, ed essere convinti che il sistema delle Nazioni Unite costituisce tuttora lo strumento più valido per rendere il mondo migliore, più sicuro - ha anche auspicato l'approvazione di uno «strumento normativo» sulla diversità culturale, condividendo le preoccupazioni francesi per il cosiddetto «modello unico».

«L'Europa - ha detto Ciampi - è uno straordinario esempio di diversità che si armonizzano e si riconoscono in una sintesi superiore». «L'Europa - ha aggiunto - ha superato per sempre la logica degli equilibri di potenza e dei conflitti, ha creduto nel ruolo preminente dei principi, dei valori e delle regole». «La Costituzione - ha concluso - consentirà all'Unione di far sentire la propria voce, di far valere la propria cultura e la propria civiltà nella ricerca delle soluzioni ai gravi problemi del nostro tempo».

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