Da Corriere della Sera del 03/10/2003

Un cattivo segnale ma non è da brigatisti

di Giovanni Bianconi

Nel Paese con il terrorismo più longevo d’Europa, e dove le bombe non hanno mai smesso di esplodere, basta poco a far salire la tensione. In questo caso, una molletta da bucato, un po’ di filo elettrico collegato a una batteria a 9 volts, una lampadina e qualche grammo di «polvere bianca granulosa, presumibilmente clorato». Inserito il tutto in una videocassetta inviata per posta dalla Sardegna, ecco confezionato un pacco-bomba capace di evocare nuovamente i fantasmi dell’eversione e della lotta armata. Tanto più se l’operazione viene moltiplicata per tre, alla vigilia di appuntamenti che destano preoccupazione e in un contesto sociale denso di conflitti. I plichi esplosivi recapitati ieri ripropongono gli interrogativi di ogni spedizione del genere. Primo fra tutti: chi li ha fatti recapitare, e perché? A ieri sera, nessuna rivendicazione era giunta per spiegare il senso di quei pacchi-bomba. E data per scontata - fino a prova contraria - la genuinità dell’iniziativa dinamitarda, per gli investigatori anche l’assenza di firma è una firma: quella degli anarchici, che di solito spediscono separatamente, e dopo qualche giorno, il documento per sottoscrivere l’attentato e illustrarne i motivi. Ma negli obiettivi colpiti ieri si può già leggere il senso della battaglia immaginata da chi ha confezionato gli ordigni. «Quando si inquadrano nel mirino il ministero del Lavoro, la rappresentanza di una Regione e una stazione dei carabinieri - spiega un investigatore -, i terreni individuati per le lotte future sono evidenti: problemi del lavoro, opposizione allo Stato, contrasto della repressione. Che bisogno c’è di scrivere tutto questo in un volantino?»

Forse il volantino prima o poi arriverà, ma nel frattempo le indicazioni fornite da modalità e obiettivi sembrano abbastanza chiare. Nei palazzi della sicurezza tutti parlano di anarchici-insurrezionalisti, pur nella consapevolezza che dietro questa espressione si possa nascondere una formula buona per tutti gli eventi inspiegabili o inspiegati. Da qualche tempo però, assicurano gli esperti dell’Antiterrorismo, ci sono «risultanze investigative» che indicano un’evoluzione precisa dei movimenti anarchici, indipendentisti e di matrice marxista-leninista presenti in Sardegna. E stavolta, dietro quelle generiche categorie ci sarebbero nomi e cognomi di persone individuate, intercettate, pedinate.

Elementi concreti, dunque, che permettono di indicare alcuni appartenenti a quei gruppi come «personaggi che camminano insieme», per dirla col linguaggio degli sbirri . E che tradotto in quello più ridondante dei documenti ufficiali, permettono ai Servizi segreti di scrivere, nell’ultima relazione al Parlamento, che «la componente eversiva sarda è propensa da un lato a superare i limiti del "localismo" per stabilire convergenze tematiche a livello nazionale, e dall’altro a favorire in ambito isolano l’aggregazione tra istanze marxiste-leniniste, anarchiche e indipendentiste, tutte accumunate da sentimenti di ostilità verso le istituzioni». Alla luce di questa analisi, i pacchi-bomba di ieri hanno una spiegazione fin troppo logica, anche perché sembrano la fotocopia di spedizioni esplosive già avvenute in passato: 1998, 2001, 2002. E se qualcuno volesse trovare un ulteriore segnale dell’«aggregazione» fra le diverse «istanze», può contare sul fatto che l’altro ieri pomeriggio, alla vigilia del recapito dei pacchi-bomba dall’aspetto così anarchico, nel bagno della biblioteca della facoltà di Scienze politiche di Cagliari è stato trovato un volantino dei Nuclei proletari per il comunismo che se la prende con l’organizzazione del mondo e ricorda che «il proletariato deve avere una sola priorità: identificare i responsabili e colpire».

Probabilmente è con riferimento a quella e altre sigle che negli ultimi tempi, in Sardegna, hanno firmato alcuni micro attentati contro obiettivi per lo più sindacali, che il ministro dell’Interno Pisanu ha commentato i nuovi pacchi-bomba parlando di «intreccio tra terrorismo marxista e anarchico-insurrezionalista». Ma il responsabile del Viminale ha anche accennato alla conferma «dell’orientamento delle nuove Brigate Rosse a colpire tutti coloro che operano per il rinnovamento del mercato del lavoro», collegando gli ordigni di ieri coi delitti D’Antona e Biagi. Una considerazione che ha provocato un certo stupore tra chi indaga sulle nuove Br, poliziotti e carabinieri di lungo corso i quali hanno ben chiara la distinzione tra fenomeni e organizzazioni che poco hanno in comune, e da tempo sentono ripetere pubblicamente, dal ministro, che gli assassini di D’Antona e Biagi stanno per cadere in trappola; particolare che, seppure fosse vero, sarebbe meglio tacere per evitare incidenti già verificatisi del passato.

Al di là dei precipitosi accostamenti del ministro dell’Interno, nonostante le univoche interpretazioni al momento nessuno se la sente di attribuire con certezza gli attentati di ieri a questo o quel gruppo. Ma a parte il messaggio politico-eversivo, un altro aspetto viene considerato acquisito: si tratta di attentati dimostrativi, che non dovevano provocare vittime né sconquassi, bensì lanciare segnali. In Sardegna c’è tanto di quell’esplosivo, e ci sono dei tali esperti nel suo utilizzo, che se volessero colpire seriamente non avrebbero che da farlo. Altro che le mollette collegate a una batteria da 9 volt. Segnali che non è il caso di sottovalutare, se giungono alla vigilia di un appuntamento delicato e temuto come la manifestazione dei no global prevista per domani a Roma. Ieri mattina, dopo la prima fiammata, tutti hanno ricordato le buste esplosive che hanno preceduto il G8 di Genova; qualcuno riferendosi al copione preparato da chi scenderà in piazza con intenzioni violente e qualcun altro a una provocazione studiata ad arte per alimentare il disordine. In ogni caso, non si tratta di buoni segnali.

Sullo stesso argomento

Articoli in archivio

La doppia esplosione al mattino. L´attenzione degli inquirenti sulle formazioni eversive più movimentiste. Maroni: fatto gravissimo
Milano, allarme per le nuove Br
Due bombe carta nel centro contro un´agenzia di lavoro interinale
di Claudia Fusani su La Repubblica del 31/10/2004
 
Cos'� ArchivioStampa?
Una finestra sul mondo della cultura, della politica, dell'economia e della scienza. Ogni giorno, una selezione di articoli comparsi sulla stampa italiana e internazionale. [Leggi]
Rassegna personale
Attualmente non hai selezionato directory degli articoli da incrociare.
Sponsor
Contenuti
Notizie dal mondo
Notizie dal mondo
Community
• Forum
Elenco degli utenti

Sono nuovo... registratemi!
Ho dimenticato la password
• Sono già registrato:
User ID

Password
Network
Newsletter

iscriviti cancella
Suggerisci questo sito

Attenzione
I documenti raccolti in questo sito non rappresentano il parere degli autori che si sono limitatati a raccoglierli come strumento di studio e analisi.
Comune di Roma

Questo progetto imprenditoriale ha ottenuto il sostegno del Comune di Roma nell'ambito delle azioni di sviluppo e recupero delle periferie

by Mondo a Colori Media Network s.r.l. 2006-2024
Valid XHTML 1.0, CSS 2.0