Da Corriere della Sera del 25/11/2003
Caso Guzzanti, duello Annunziata-Cattaneo
Il presidente si rivolge alla Vigilanza su Raiot. Il direttore generale: amo la satira, non i comizi
di Paolo Conti
ROMA - Prima novità: sembra escluso che Raitre mandi in onda una seconda puntata di Raiot prima della riunione del Consiglio di amministrazione Rai di martedì 2 dicembre. Seconda novità: anche dal punto di vista formale, da ieri la vicenda Guzzanti è un vero caso politico perché a occuparsene sarà la commissione di Vigilanza parlamentare il 3 dicembre. È stata la presidente Lucia Annunziata a spedire dagli Stati Uniti (dov’è per l’assegnazione degli Hemmy Awards, gli oscar tv) il suo carteggio col direttore generale Flavio Cattaneo a Claudio Petruccioli, presidente della Vigilanza. Il dissidio Annunziata-Cattaneo su Raiot-Guzzanti è aperto. La presidente non vuole che il Cda si trasformi in un organo di esame preventivo delle registrazioni della trasmissioni: «dobbiamo solo tutelare l’azienda da rischi di tipo legale, la responsabilità sul contenuto appartiene al direttore di Rete e quella complessiva, sull’attuazione della linea editoriale, al direttore generale». Invece proprio il direttore generale teorizza che, dopo la delibera del Cda del 19 novembre, la valutazione «non può che aver oggetto tanto i contenuti del programma quanto la sua forma espressiva, perché dagli uni e dall’altra possono derivare i rischi che il Consiglio ha inteso prevenire». Annunziata lo ammette: «Caro Flavio, siamo su letture completamente divergenti delle indicazioni del Consiglio».
Ed è così. Cattaneo immagina un articolato percorso: Paolo Ruffini, direttore di Raitre, «vigila» sulla realizzazione delle nuove puntate verificando i contenuti con la direzione degli affari legali, stende una relazione che poi Cattaneo metterà a disposizione del Cda con le registrazioni. Poi il direttore generale ascolterà il Cda e solo dopo prenderà le sue decisioni. Sono due diversissimi approcci editoriali.
Dall’America la presidente fa sapere quanto segue: sono contraria a due fondamentalismi, le regole troppo strette che si trasformano in censura e la totale, assoluta mancanza di regole. Sabina Guzzanti e quelli di Raiot mi attaccano? Non me la prendo ma ricordo che la mia mediazione ha impedito la chiusura del programma e l’allontanamento di Paolo Ruffini perché il progetto era già pronto... Io sono la presidente di un’azienda e non posso pensare che le famose regole valgano per tutti tranne, chissà perché, solo per un certo gruppo, questo metodo sarebbe indifendibile... quelli di Raiot mettano presto a disposizione una nuova registrazione, così si vedrà chi è il vero censore di tutta questa storia. La sinistra contro di me? Non è vero, basta leggere le dichiarazioni dei leader e di tanta gente che fa tv.
Da Roma parla Flavio Cattaneo in un’intervista al Foglio : «Amo la satira ma non i comizi che propalano dati sbagliati e si tirano appresso azioni legali di risarcimento... qui la censura non c’entra, c’entrano buona educazione e buona fede». Ancora: «Non abbiamo complessi di sorta perché non abbiamo esercitato alcuna censura. Se un tizio al quale facciamo un contratto si denuda o straparla o fa appello all’insurrezione si capisce che qualcosa dobbiamo fare per evitare penose conseguenze. E questa non è censura, è corretta conduzione di un’azienda che è un bene comune, un servizio pubblico».
Ma la Vigilanza deciderà qualcosa? Petruccioli fa già sapere: «Non è possibile che la Rai si trovi nella situazione di non capire di chi siano le responsabilità. Personalmente sono propenso a pensare che le maggiori devono essere quelle del direttore di rete». Ma tra pochi giorni tutto ciò apparirà un dettaglio perché il vero sfondo del confronto Annunziata-Cattaneo è l’imminente approvazione della legge Gasparri e la conseguenze rinascita dei Girotondi sulla Rai. La presidente ha annunciato che si dimetterà solo quando il capo dello Stato l’avrà firmata. Ma c’è chi sostiene che le recenti mosse di Annunziata potrebbero convincere Pera e Casini a chiederle di restare fino alla fine di febbraio.
Ed è così. Cattaneo immagina un articolato percorso: Paolo Ruffini, direttore di Raitre, «vigila» sulla realizzazione delle nuove puntate verificando i contenuti con la direzione degli affari legali, stende una relazione che poi Cattaneo metterà a disposizione del Cda con le registrazioni. Poi il direttore generale ascolterà il Cda e solo dopo prenderà le sue decisioni. Sono due diversissimi approcci editoriali.
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