Da La Repubblica del 28/11/2003
Originale su http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/scienza_e_tecnologia/autoidrog...

Sviluppo a tappe forzate per il carburante del futuro. Ma per le prime applicazioni toccherà aspettare una decina d'anni

Dopo l'auto, arriva il cellulare a idrogeno

di Vincenzo Borgomeo

ROMA - Lo sviluppo dell'idrogeno procede a tappe forzate. "Le prime vetture - hanno sintetizzato oggi all'Enea al workshop scientifico H2 Roma 2003 - le vedremo però solo fra qualche decina di anni", ma gli studi e le ricerche per trovare un'alternativa davvero ecologica al sistema di trasporti va avanti. Ieri il ministro dell'ambiente, Altero Matteoli ha partecipato a una serie di incontri a Washington sulle prospettive di una collaborazione internazionale per la messa a punto dell'auto a idrogeno.

Obiettivo? Gettare le basi di una futura cooperazione tra poteri pubblici e imprese private, in collaborazione con l'Environmental Protection Agency, l'equivalente del nostro ministero dell'ambiente.

Torniamo al convegno. Qui i tecnici concordano: la strada dell'idrogeno è irta di ostacoli, ma è l'unica davvero percorribile. L'idea è quella di sfruttare questa stessa nuova energia per muovere di tutto. Dagli ospedali alle città, dai pullman ai telefonini. Così quando le infrastrutture si saranno adeguate alle nuove esigenze distributive dell'Idrogeno, anche elettrodomestici, telefoni cellulari e impianti di riscaldamento potranno andare a idrogeno.

Non è un caso che proprio l'Istituto di tecnologie avanzate per l'energia del Cnr di Messina sta già lavorando per la realizzazione di celle a combustibile da impiegare in piccole centrali elettriche, anche ad uso domestico, e microcelle, sistemi ad idrogeno applicabili in tutti i sistemi portatili quali computer e telefonini.

"Si tratta di progetti cofinanziati dal Miur - ha spiegato Gaetano Cacciola, direttore dell'Istituto - che vedono coinvolti anche altri istituti del Cnr. Sulle microcelle, il lavoro dovrebbe concludersi tra quattro, cinque anni, mentre la realizzazione delle celle a combustibile è prevista nell'arco di un decennio".

I tempi sono ovviamente lunghi, ma sembra che solo ragionando per decenni e non più per anni si possa trovare una soluzione definitiva al problema inquinamento perché le celle combustibili non producono smog, dato che emettono soltanto vapore acqueo.

Ma non è tutto: l'Istituto ha messo a punto un autobus a celle a combustibile da far circolare nei centri storici di Firenze e di Bologna e per applicare l'energia rinnovabile alla mobilità terrestre e navale a Lampedusa, all'arcipelago delle Eolie e in tutte le piccole isole del Mediterraneo.

Un'altra tappa importante ci sarà alla fine di quest'anno, quando l'assessorato all'industria della Regione Sicilia, il ministero dell'Ambiente e il Consiglio nazionale delle ricerche firmeranno un protocollo di intesa per costruire a Messina un Centro testing per tecnologie energetiche.

Al convegno ha partecipato ufficialmente anche la Bmw che ha illustrato i suoi progetti, a partire dalla sesta generazione di Serie 7 a Idrogeno all'attivazione della prima stazione di rifornimento di Idrogeno in Europa, effettuata presso l'aeroporto di Monaco.

Su un settore così complesso, comunque, da soli non si va da nessuna parte. Così BMW insieme ad altre grandi industrie come ARAL, BP, Shell, Total, DaimlerChrysler, Volkswagen, GM/Opel, MAN e al Ministero dei Trasporti tedesco, ha in atto un progetto mirato a favorire l'accordo e la condivisione della scelta di fondo sull'Idrogeno, carburante del futuro su cui puntare con decisione.

Questo ulteriore progetto prevede lo studio, lo sviluppo e la messa in opera di azioni legate alla preparazione delle infrastrutture che possano consentire una transizione di successo dal carburante da fossili a quello da energie rinnovabili.

Uno specifico programma di test denominato "CleanEnergy Partnership - Berlino" è stato messo a punto per dimostrare la possibilità di utilizzare l'Idrogeno come carburante per il mondo del trasporto, relativamente a produzione, trasporto e distribuzione di H2 - stoccaggio e rifornimento - interventi e manutenzione dei veicoli nelle varie modalità di utilizzo (liquido e compresso, con l'utilizzo di fuel cell e di motori a combustione interna).

Ma se la Bmw va avanti a tappe forzate, ora anche la Fiat fa sul serio. E dopo il prototipo della Seicento il presenterà "almeno tre esemplari" della Panda Hydrogen che verranno sperimentati sul campo in Lombardia nella città di Mantova. "Vogliamo attuare una sperimentazione - ha detto il responsabile dei sistemi elettrici della Divisione veicoli del (CRF) Centro ricerche Fiat, Renato Librino - delle infrastrutture di generazione dell'idrogeno e, quindi, di ricarica fino alla valutazione delle funzionalità di questi veicoli per esaminare così la validità, nel complesso, del sistema di propulsione".

Come dicevamo, insomma, qualcosa si muove, ma le applicazioni pratiche arriveranno solo fra molto, molto tempo ancora.

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