Da La Stampa del 02/12/2003
Originale su http://www.lastampa.it/redazione/news_high_tech/archivio/0312/stanca.asp
Ministro Stanca: «Non spetta ai governi controllare Internet»
ROMA. «Non spetta ai governi controllare e gestire Internet»: al vertice mondiale dell'Onu sulla Società dell'Informazione che si terrà a Ginevra dal 10 al 12 dicembre l'Italia, presidente di turno della UE, tenterà una mediazione per conto dei partners europei tra le diverse posizioni emerse finora ma sarà «ferma e intransigente» nel sostenere il principio - al contrario di quanto affermano alcuni paesi come Cina, Brasile e Iran - che «il controllo di Internet non spetta ai governi e che lo sviluppo della Rete deve tener conto del rispetto dei diritti umani e della libertà di informazione e di espressione». Lo ha detto il ministro per l'Innovazione, Lucio Stanca, nel corso di un'audizione in Parlamento in vista del vertice di Ginevra cui parteciperanno seimila delegati in rappresentanza di 150 paesi.
Stanca ha parlato dello stato delle trattative e dei punti ancora 'apertì all'esame del Comitato preparatorio sottolinenando che sui 60 paragrafi della Dichiarazione di Principi, l'accordo è stato finora raggiunto solo su 36.
«Non va nascosto - ha spiegato Stanca - che le trattative sono state fin qui difficili e sono ora ad un punto delicato. Diversi e importanti sono i temi ancora aperti ai negoziati che si continuano a tenere in preparazione del Vertice».
«Il primo tema riguarda i diritti umani. Al centro del dibattito vi è la riaffermazione dei diritti umani, già sanciti dalle Nazioni Unite, come fondamenta della Società dell'Informazione: in particolare il diritto allo sviluppo e la libertà di espressione. Lo sviluppo della Società dell'Informazione implica il pieno riconoscimento dei diritti fondamentali della persona fino all'affermazione di una nuova generazione di diritti: ad esempio il diritto all'accesso, il diritto alla trasparenza, il diritto alla privacy. Tuttavia nel corso delle trattative - ha detto Stanca - alcuni Paesi stanno cercando di proporre formulazioni restrittive che mettono in pericolo quei principi di libertà di espressione e comunicazione che sono alla base della nascita e dello sviluppo di Internet. L'Unione Europea, che a Ginevra sarà guidata dall'Italia, ha già chiaramente sottolineato che su questi principi non è possibile trattare».
Il secondo tema aperto riguarda il «Governo di Internet» e l'eventuale definizione di quale sia il soggetto più appropriato per la gestione internazionale della Rete. Si contrappongono - ha illustrato il ministro - due visioni: la prima che vede il ruolo dei Governi limitato alle sole politiche pubbliche per la tutela degli interessi collettivi, lasciando al mercato l'orientamento delle risorse; l'altra che vorrebbe una regolamentazione più stringente e centralizzata da parte dei Governi. «Anche in questo caso la posizione dell'Italia e dell'Unione Europea è chiara: è giusto che i Governi siano coinvolti per questioni che riguardano l'interesse pubblico, tuttavia non spetta ai Governi gestire e controllare Internet» ha ribadito Stanca.
Il terzo tema, infine, riguarda il pluralismo dell'informazione e la libertà di accesso e di utilizzo dell'informazione: «Anche qui è stato più volte chiarito dai Paesi dell'Unione Europea, guidati dall'Italia, che non possono essere messi in discussione principi che sono alla base delle nostre democrazie e che sono stati ampiamente ribaditi in Dichiarazioni delle Nazioni Unite».
Stanca ha parlato dello stato delle trattative e dei punti ancora 'apertì all'esame del Comitato preparatorio sottolinenando che sui 60 paragrafi della Dichiarazione di Principi, l'accordo è stato finora raggiunto solo su 36.
«Non va nascosto - ha spiegato Stanca - che le trattative sono state fin qui difficili e sono ora ad un punto delicato. Diversi e importanti sono i temi ancora aperti ai negoziati che si continuano a tenere in preparazione del Vertice».
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