Da La Repubblica del 04/12/2003
Originale su http://www.repubblica.it/2003/g/rubriche/ilcalciointesta/4ddice/4ddice...

Il solitario della tv

di Vittorio Zucconi

Guarda guarda come tutto alle fine si tiene nell'universo inquinato della politica, della televisione e del calcio italiano. Come in quei solitari di carte che "vengono" e vedono le carte andare per magia a posto. Quella immonda legge di rimpasto della tv della quale una persona sola in Italia sentiva il bisogno e che avvicina il sistema televisivo italiano a quello di Ceaucescu e di Saddam Hussein (prima della cura Bush) impedisce la privatizzazione della Rai e la vendita di una di quelle reti per le quali, misteriosamente, ancora paghiamo un canone (lo pago anche io dagli Usa, perché nel bouquet offerto dal mio sistema satellitare Dish, per vedere la Rai devo pagare 8 dollari e 50 al mese. Dovevo venire in America per cadere sotto il ricatto, maledizione).

La possibilità, offerta dalle nuova Legge Berlusconi di acquisire al massimo l'1 per cento del pacchetto di cattive azioni Rao non è una privatizzazione ma è quella che all'Università Bocconi chiamerebbero, essendo esperti di economia, una presa per il culo.
Poiché non esistono, in Italia, possibilità serie di creare altre reti che possano fare concorrente al colosso di Arcore e al dinosauro di viale Mazzini, come dimostra la patetica Sette affidata per strappare qualche ascolto ai "brogessi" di Biscardi e del consigliere del premier, Giuliano Ferrara, il discorso è chiuso. Ci sarebbe, in realtà, un grimaldello per scassinarlo, e sarebbe il calcio, ancora e sempre il più forte acchiappapolli tra le offerte televisive.

Immaginiamo, per divertirci, che un multi miliardario, che so, un tipetto come Bill Gates, o i sorci della Disney, o i giapponesi della Sony-Columbia, decidessero, in un momento di crisi nervosa, di volere entrare a tutti i costi nel mercato della tv italiana e di sfondare. Escluse ormai la pornografia, che i nostri bambini possono vedere gratis, soft e hard, nelle varie telefogne e che ha stancato, resterebbe soltanto la "soluzione Murdoch". Questo signore, l'australoyankee, entrò a piedi uniti nel mondo delle network americane con un semplice seppur costoso stratagemma. Si presentò alla Nfl, la lega del football americano che è numero uno fra i telesport, e chiese quanto incassassero per i diritti delle loro partite, trasmesse in chiaro e gratuitamente.

Ottocento milioni di dollari, rispose la Nfl. Pfui, rispose Murdoch, io vi offro tre miliardi. Appena i babbioni proprietari delle squadre rinvennero dal coccolone, tutti firmarono. E istantaneamente, il ridicolo, marginale network comperato da Murdoch, la Fox TV, divenne una cosa serissima e un competitore importante sul mercato della pubblicità e della audience.
Ora immaginate Bill Gates o Mickey Mouse che si presentano alla sede della Lega calcio con le stesse idee, pagare pur di avere i diritti di trasmissione in chiaro, in diretta, senza minchiate di tesserine e di decoder, le partite. Chi trovano ad accoglierli? Adriano Galliani. E chi è Adriano Galliani? Il geometra di Berlusconi. E vi sembra che il geometra di Berlusconi sarebbe disposto a cedere a un potenziale concorrente proprio il calcio? Vi immaginate che accadrebbe a quelle fetecchie di trasmissioni Rai e Mediaset, se al sabato sera fossero in concorrenza contro Roma-Lazio o Inter-Juve o Milan-Manchester United? Pensate a una Terza Rete, la sorellina indiana della Rai chiusa nella sua piccola riserva di pellerossa, se potesse offrire Milan-Inter o anche Chievo-Sampdoria in chiaro, in diretta, gratis. Wow, direbbe Murdoch.

No, grazie, risponderebbe invece il geometra del cantiere berlusconiano, non siamo così fessi. Il calcio ha fatto Mediaset, Mediaset ha fatto Berlusconi, Berlusconi ha fatto le leggi che blindano il suo controllo sul sistema televisivo e, ben presto, editoriale italiano. Dunque, il calcio non si tocca. Al massimo può restare nel ghetto della pay-tv, dove non rompe i coglioni - per usare il vivace vocabolario del ministro Scajola - al potere e agli incassi pubblicitari.
Un pazzo con molti miliardi potrebbe concepire una nuova rete col digitale terrestre creando una nuova Lega calcio e attirando le squadre oggi cosiddette minori, dal Napoli al Brescia al Modena al Torino alla Sampdoria al Palermo e distribuendo soldi a carriolate perché possano comptere con il Milan e le altre pappone sul mercato dei campioni e segare le gambe sotto la sedia del monopolio berlusconiano.

Ma questa è utopia, perché le squadre piccole, con tutto il loro strepitare e guaire e pestare i piedini, sono succubi, complici e ancelle del potere e nessun investitore metterebbe miliardi su una rete tv creata da zero e su una nuova Lega calcio tutta da inventare e in aperta guerra con la flotta del Milanset e delle sue navi di scorta, sapendo di dover perdere capitali per molti anni a venire. Murdoch si comperò tutto il football, non le frattaglie, e disponeva già di una rete nazionale, seppure minoritaria. Diverso sarebbe, appunto, se un investitore ricco avesse potuto rilevare una rete Rai esistente e pomparci dentro il calcio, ma non si può. La nuova legge lo proibisce e lascia la Rai nelle mani del potere politico.
Ecco qua. Il solitario è riuscito, come riusciva a mia nonna Annunciata che lo faceva venire, sbirciando e spostando le carte.
Che brutto scoprire che mia nonna si è reincarnata in Berlusconi e Galliani.

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