Da Corriere della Sera del 12/02/2004
Discorso in tv
L’appello di Bush: «Azioni internazionali contro le armi nucleari»
di Ennio Caretto
WASHINGTON - Il presidente Bush ha inquadrato ieri la sua campagna contro la non proliferazione delle armi di distruzione di massa nella più ampia guerra al terrorismo, chiedendo una nuova risoluzione all’Onu e proponendo che nessun altro Paese, oltre quelli che già li posseggono, possa procurarsi materiali o tecnologie nucleari. In un duro discorso all’Università della difesa nazionale, che ha ricordato quelli contro l'Iraq di un anno fa, Bush ha ammonito che l'America «non permetterà ai terroristi e ai regimi più pericolosi di ricattare il mondo con le armi più pericolose esistenti oggi». Chi non accogliesse le sue proposte, ha concluso, «si esporrebbe al totale isolamento o a conseguenze ancora peggiori», chiare allusioni alla Corea del Nord e all'Iran. «Vi troveremo e stroncheremo le vostre operazioni», ha promesso. In vista delle elezioni, il presidente non ha però usato termini come «asse del male» o guerre preventive.
MERCATO NERO - Nel suo lungo intervento, interrotto da uragani di applausi, Bush ha affermato che «il pericolo maggiore per l'umanità sono oggi attacchi improvvisi, anche missilistici, con armi batteriologice, chimiche, atomiche o radiologiche». Si è quindi soffermato sul fiorente mercato nero di queste armi, soprattutto nucleari, nell’ex impero sovietico, e sulla pista pakistana. A questo proposito, per la prima volta, il presidente ha denunciato l'operato di Abdul Qadeel Khan, lo scienziato che aiutò la Corea del Nord e l'Iran. Bush ha elogiato il presidente del Pakistan Pervez Musharraf per il suo aiuto e la Cia, sotto accusa per l’Iraq, «per le sue brillanti scoperte».
MODELLO LIBICO - Elogiate l'Italia e la Germania che, ha spiegato Bush, intercettarono carichi di materiale bellico destinati alla Libia, il presidente ha poi citato la Jamahiriya come esempio per Corea del Nord e Iran, Paesi a suo parere che mirano al riarmo nucleare. «La Libia ha volontariamente interrotto i programmi di produzioni di armi di sterminio aprendosi all'Occidente», ha detto. «Stiamo lavorando per chiarire se l'Iran stia invece sviluppando tali programmi, e assieme agli alleati asiatici stiamo cercando d'indurre la Corea del Nord ad abbandonarli». Bush ha chiesto che, a titolo di monito, l'Iran venga sospeso dal Consiglio dell'Aiea, la Agenzia internazionale dell'energia atomica.
LE PROPOSTE - Oltre a una nuova risoluzione Onu che vieti forniture di tecnologie e materiali atomici a nuovi Paesi, Bush ha proposto di dotare l'Aiea di «tutti i mezzi necessari alle sue verifiche» e di formare al suo interno una Commissione responsabile; di intensificare il divieto dei trasporti sospetti, soprattutto marittimi; e di rafforzare la sorveglianza degli arsenali dell’ex Urss. Il suo discorso è stato criticato dai democratici, secondo cui l'America deve ridurre le sue scorte nucleari per indurre gli altri a imitarla.
MERCATO NERO - Nel suo lungo intervento, interrotto da uragani di applausi, Bush ha affermato che «il pericolo maggiore per l'umanità sono oggi attacchi improvvisi, anche missilistici, con armi batteriologice, chimiche, atomiche o radiologiche». Si è quindi soffermato sul fiorente mercato nero di queste armi, soprattutto nucleari, nell’ex impero sovietico, e sulla pista pakistana. A questo proposito, per la prima volta, il presidente ha denunciato l'operato di Abdul Qadeel Khan, lo scienziato che aiutò la Corea del Nord e l'Iran. Bush ha elogiato il presidente del Pakistan Pervez Musharraf per il suo aiuto e la Cia, sotto accusa per l’Iraq, «per le sue brillanti scoperte».
MODELLO LIBICO - Elogiate l'Italia e la Germania che, ha spiegato Bush, intercettarono carichi di materiale bellico destinati alla Libia, il presidente ha poi citato la Jamahiriya come esempio per Corea del Nord e Iran, Paesi a suo parere che mirano al riarmo nucleare. «La Libia ha volontariamente interrotto i programmi di produzioni di armi di sterminio aprendosi all'Occidente», ha detto. «Stiamo lavorando per chiarire se l'Iran stia invece sviluppando tali programmi, e assieme agli alleati asiatici stiamo cercando d'indurre la Corea del Nord ad abbandonarli». Bush ha chiesto che, a titolo di monito, l'Iran venga sospeso dal Consiglio dell'Aiea, la Agenzia internazionale dell'energia atomica.
LE PROPOSTE - Oltre a una nuova risoluzione Onu che vieti forniture di tecnologie e materiali atomici a nuovi Paesi, Bush ha proposto di dotare l'Aiea di «tutti i mezzi necessari alle sue verifiche» e di formare al suo interno una Commissione responsabile; di intensificare il divieto dei trasporti sospetti, soprattutto marittimi; e di rafforzare la sorveglianza degli arsenali dell’ex Urss. Il suo discorso è stato criticato dai democratici, secondo cui l'America deve ridurre le sue scorte nucleari per indurre gli altri a imitarla.
Sullo stesso argomento
Articoli in archivio
di Bernard-Henry Levy su Corriere della Sera del 14/02/2004
Nuovo rapporto della campagna Control Arms
L'industria globale delle armi sfrutta le ampie scappatoie nei controlli sulle armi
L'industria globale delle armi sfrutta le ampie scappatoie nei controlli sulle armi
su Amnesty International del 02/10/2006
Global military spending set to top Cold War high as conflict causes record hunger
Oxfam calls on UN member states to support an Arms Trade Treaty
Oxfam calls on UN member states to support an Arms Trade Treaty
su Oxfam del 22/09/2006
News in archivio
su Amnesty International del 27/10/2006
su Amnesty International del 16/10/2006
su Peace Reporter del 27/09/2006