Da La Stampa del 09/03/2004
Originale su http://www.lastampa.it/redazione/news_high_tech/archivio/0403/rete.asp

La Rete meno americana è più democratica

A Roma 700 delegati mondiali dell’Icann per decidere come governare

di Anna Masera

ROMA - «Internet è diventata grande e adesso tutto il mondo è responsabile, non più solo gli Usa». Claudio Corbetta, amministratore delegato di Register.it, è il delegato italiano dell’Icann (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), l'organismo mondiale che governa la Rete (assegna i nomi e gli indirizzi telematici), che sabato scorso ha concluso i lavori a Roma, per la prima volta in Italia, con oltre 700 partecipanti e 100 paesi rappresentati. «Anche solo dieci anni fa, pochi tecnici decidevano le regole di Internet, negli Usa, dove è nata. Non potevano prevedere lo sviluppo che c’è stato. Adesso è nell’interesse di tutti che Internet sia unica e globale, ma è giusto che nella gestione della Rete siano coinvolti anche gli altri governi e non più solo gli Usa». Questione di democrazia.

Tra le decisioni prese, i domini in caratteri diversi da quelli dell’alfabeto latino e l'organismo per i domini nazionali, che riunirà tutte le amministrazioni dei domini locali compresi quelli «.it» accanto alle estensioni «.com», «.net» e «.org». Sarà finalmente possibile registrare domini con caratteri in cirillico, arabo, ma anche con gli accenti francesi e la dieresi tedesca.

A fare gli onori di casa è stato il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca, apprezzato dalla comunità internazionale per le sue competenze (parla inglese e conosce l’informatica!, si sono stupìti gli ospiti): «Ci vuole un giusto equilibrio tra ruolo privato e indipendente nello sviluppo tecnico dell’infrastruttura e ruolo pubblico con l’intervento dei governi per i problemi di natura politica» ha commentato Stanca.

Spiegando: «La lotta al crimine e la conservazione dei dati per combattere il terrorismo sono aspetti politici che competono ai governi, ma Internet è espressione di libertà e il privato è un patrimonio che va salvaguardato, specialmente laddove i governi non sono democratici». Bene accolta anche la proposta del senatore verde Fiorello Cortiana, per una carta dei diritti degli utenti contro quei progetti governativi che vogliono imbrigliare Internet.

Risolta anche la diatriba sui gestori dei registri. Per il successore dell’americano Verisign, autorizzato a registrare i domini con estensione .net, Icann avvierà una formale procedura entro il 30 giugno (Verisign può aspirare alla rielezione). Idem per il «Waiting List Service», il servizio creato da Verisign per mettere in una lista d'attesa a pagamento gli utenti interessati a registrare domini eventualmente non rinnovati dai titolari alla scadenza.

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