Da La Repubblica del 31/03/2004

Controffensiva delle forze del presidente Karimov dopo le azioni dei giorni scorsi: a Tashkent una battaglia di ore

In Uzbekistan attacco ai terroristi, 23 morti

Entrano in azione le donne-kamikaze, Putin offre aiuto al governo filo-Usa

Volevano far saltare in aria una diga sommergendo d´acqua l´intera capitale

di Giampaolo Visetti

IL TERRORE del fondamentalismo islamico, dopo il Caucaso, stringe in una morsa anche l´Asia centrale. La Russia offre il suo appoggio alle ex repubbliche sovietiche nella lotta contro il terrorismo, che colpisce tra Uzbekistan, Tagikistan e Kazakhstan. Usa e Ue lanciano invece l´allarme contro la possibile «saldatura globale di gruppi radicali regionali» decisi a destabilizzare l´intera area, in collegamento con le cellule estremiste che seminano morte in Occidente. E le «vedove nere», le donne kamikaze che hanno perso i mariti nella «guerra santa», si fanno esplodere. In Uzbekistan anche ieri è stata una giornata di battaglia, caos e paura. Dopo la serie di attentati che lunedì hanno causato 19 morti e una trentina di feriti tra Bukhara e Tashkent, la capitale è stata presa nuovamente di mira. Un commando ha assaltato un posto di blocco in autostrada. Otto i morti nello scontro, cui è seguito l´inseguimento dei terroristi superstiti. Barricati in un edificio, hanno innescato a distanza un´auto bomba che ha distrutto una stazione di polizia. Secondo fonti governative, una donna si è fatta quindi saltare in aria mentre tentava di salire su un bus di pendolari. Decine le sparatorie segnalate, mentre le agenzie russe parlano di un pulmino fatto esplodere alla diga di Charvak: se fosse saltata, l´intera capitale sarebbe stata sommersa dall´acqua. Dopo ore di allarmi ed esplosioni, il bilancio ufficiale è di ventitré morti e decine di feriti.

Tensione - e stragi, 39 morti in due giorni e 920 chili di esplosivo sequestrato, hanno indotto il presidente Islam Karimov a proclamare lo stato di emergenza. Chiusi mercati, scuole e asili, bloccate le autostrade, sospesi treni e bus. Invalicabile la frontiera con il Tagikistan, deserte le strade delle principali città. L´offensiva del terrorismo islamico legato ad Al Qaeda punterebbe a rompere il fronte dei Paesi alleati degli Usa. Dopo la Spagna in Europa, i fondamentalisti mirerebbero all´Uzbekistan (primo tra gli stati asiatici ad offrire le proprie basi agli Stati Uniti dopo l´11 settembre) per farne un proprio califfato. I Taliban legati a Bin Laden si sarebbero spostati verso nord a causa dell´offensiva di Pakistan e Usa lungo il confine con l´Afghanistan. La zona calda sarebbe dunque sempre più prossima alla frontiera russa, avvicinandosi pericolosamente alla polveriera cecena. Non manca però chi accusa il regime di Karimov: gli attentati sarebbero provocazioni e servirebbero al presidente per una nuova offensiva contro l´oppressa, ma sempre più popolare, opposizione politica interna.

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