Da La Repubblica del 31/03/2004

Londra nel mirino di Al Qaeda "Sventato un mega-attentato"

La polizia sequestra 500 chili di esplosivo, 8 arresti

Il materiale rinvenuto è lo stesso usato negli attacchi a Bali, Istanbul e Riad. Uno degli arrestati potrebbe essere legato agli autori del massacro di Madrid

di Enrico Franceschini

LONDRA - Li hanno sorpresi nel sonno, alle prime luci dell´alba, nelle loro case: otto cittadini britannici, tutti di origine pachistana, tutti di religione musulmana, vicini alle frange estreme dell´integralismo islamico. Avevano affittato una stanza in un deposito alla periferia della capitale per nascondervi dentro, chiusi in sacchi di plastica bianca, 500 chilogrammi di nitrato di ammonio, un fertilizzante facile da acquistare, perfetto per fabbricare potenti esplosivi. Adesso sono accusati di «preparazione di un attentato terroristico». Cosa volessero colpire, Scotland Yard non lo sa. O non lo dice, per non creare panico. Ma il nitrato di ammonio è lo stesso materiale utilizzato da al Qaeda negli attacchi degli ultimi due anni a Bali, Istanbul, in Arabia Saudita. Per l´esattezza, mezza tonnellata di nitrato, il quantitativo sequestrato ieri, è cinque volte di più dell´ammontare che nell´ottobre 2002 fece saltare in aria una discoteca a Bali, uccidendo 200 persone. Londra poteva dunque essere teatro di una nuova strage: un massacro come l´11 marzo a Madrid, o peggio. Per di più, uno degli otto arrestati a Londra «potrebbe essere legato» all´attentato di Madrid, afferma il ministro degli Interni spagnolo Angel Acebes. Dettaglio che, se confermato, farebbe sempre più della capitale britannica la centrale del terrore in Europa.

La stragrande maggioranza del milione e mezzo di musulmani che vi risiedono «sono cittadini esemplari, contrari a ogni violenza», sottolinea il governo Blair. Ma mescolati e nascosti fra di loro, a quanto pare, operano i seguaci di Osama bin Laden. Non è una sorpresa, del resto. Da mesi la Gran Bretagna si sentiva nel mirino, in quanto principale alleato degli Stati Uniti nella lotta al terrorismo internazionale. Le autorità britanniche hanno effettuato oltre 900 arresti e incriminato quasi cento persone sulla base delle nuove, severe leggi anti-terrore. Ma quella scattata all´alba di martedì viene descritta come «la più grande operazione anti-terrorismo» di tutti i tempi nel Regno Unito. Vi hanno preso parte 700 uomini dei corpi di élite della polizia e dei servizi segreti, lanciando 24 raids, alla stessa ora, nelle abitazioni dei sospetti estremisti. Gli agenti hanno sfondato le porte, perquisito i locali e alla fine otto persone sono uscite in manette. Età: fra i 17 e 32 anni. Profilo: ferventi musulmani, improvvisamente spariti dalla circolazione nell´ultimo anno. Ora sappiamo perché.

«Una cosa è certa», commenta Alex Standish, esperto di terrorismo della Jane´s Review Intelligence Digest, «una simile quantità di nitrato di ammonio non era il materiale adatto per dei terroristi suicidi, che si imbottiscono di esplosivo e vanno a farsi dilaniare in mezzo alla gente. E´ piuttosto il materiale per una serie di autobombe, o anche per camion-bombe di eccezionale potenza, capaci di far crollare un palazzo intero». I possibili obiettivi, a Londra, sono tanti: si va dagli aeroporti (alcuni degli anglo-pachistani arrestati ieri vivevano nei pressi di Heathrow e Gatwick) a Westminster, la sede del parlamento sulle rive del Tamigi, attorno a cui proprio in questi giorni era stato proposto di costruire un muro per proteggere lo storico edificio, e i suoi inquilini, dagli attentati.

Dopo l´attacco dell´11 marzo a Madrid, John Stevens, capo di Scotland Yard, aveva dichiarato che un mega attentato analogo a Londra è ormai «inevitabile». Il successo di ieri insinua la tenue speranza che sia forse evitabile. «Se questi arresti sono il risultato della soffiata di un singolo informatore, significa che abbiamo avuto fortuna», nota l´esperto della Jane Review. «Se invece sono il frutto di un laborioso lavoro di intelligence, significa che siamo bravi e bene attrezzati». Sgominata una cellula e sequestrato l´esplosivo, la minaccia potrebbe non essere più tanto imminente. Tuttavia non è scomparsa. «E´ una minaccia concreta, chiediamo all´opinione pubblica di rimanere vigile», dice Peter Clarke, capo dei reparti anti-terrorismo. «E´ una minaccia seria e reale», gli fa eco il ministro degli Interni britannico David Blunkett, «ma siamo determinati a usare tutte le risorse a nostra disposizione per scongiurarla. La popolazione deve continuare a vigilare e al tempo stesso mantenere la calma, proseguire la vita di sempre». Non è semplice, vivere a questo modo. Ma per i londinesi, oggi, non c´è alternativa.

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