Da Corriere della Sera del 08/04/2004

Premier in tv, scontro Petruccioli-Vespa

di Paolo Conti

ROMA - Il presidente della commissione parlamentare di Vigilanza Rai, Claudio Petruccioli, attacca frontalmente Bruno Vespa per il suo Porta a porta con Silvio Berlusconi di martedì sera: «Ho provato preoccupazione e ripulsa». Vespa ribatte: «Una ignobile aggressione personale». Il tutto mentre la stessa Vigilanza vara (a sorpresa all’unanimità) un regolamento per la par condicio che obbliga le trasmissioni Rai «a un equilibrato contraddittorio» nella campagna elettorale per le Europee. Scrive dunque Petruccioli a Vespa: Berlusconi ha parlato «non solo senza contraddittorio ma senza obiezioni e perfino senza domande sostituite da interventi encomiastici», i servizi giornalistici «sembravano realizzati su sceneggiatura di Palazzo Chigi, tutta la trasmissione si è configurata come una lunga didascalia ai manifesti elettorali affissi da Berlusconi in tutta Italia e agli slogan in esso contenuti». Insomma «per il servizio pubblico una catastrofe, per il giornalismo un’ignominia, non riesco a immaginare che nel suo intimo lei non riconosca qualche fondamento a queste osservazioni e non avverta almeno un po’ di umiliazione».

Adeguata la replica di Vespa: «Un’aggressione personale e professionale che non ha precedenti ed è semplicemente ignobile, il senatore Petruccioli ha taciuto di fronte a trasmissioni che facevano strame non solo del pluralismo, ma della stessa decenza delle regole professionali del servizio pubblico». Vespa sottolinea come Berlusconi abbia chiesto «richiamandosi al suo ruolo istituzionale» di esporre il piano di opere pubbliche rifiutando il confronto con l’opposizione «propostogli insistentemente dal responsabile della trasmissione» e di aver deciso di garantire all’opposizione stessa una trasmissione di segno uguale e contrario. «La catastrofe non è la nostra trasmissione, ma l’improvvida aggressione di un presidente di commissione parlamentare che calpesta i suoi doveri istituzionali per una squallida iniziativa di campagna elettorale».

Il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Elio Vito, chiede le immediate dimissioni di Petruccioli mentre Vannino Chiti, Ds pone un’alternativa: «O Vespa rispetta le regole o si faccia una sua tv». Il responsabile di Porta a porta incassa l’incondizionata solidarietà del direttore generale Rai, Flavio Cattaneo: «Le sue trasmissioni sono sempre rispettose del pluralismo politico». Ribatte Roberto Natale, Usigrai: «Tra tante trasmissioni Rai attaccate dall’esterno, perché un gesto simile per il solo Vespa?»

Ieri si è anche discusso sugli ascolti della puntata: 1769 mila spettatori con uno share del 17.19% contro, per esempio, i 2281 mila (25.94%) del Berlusconi dell’11 febbraio e i 2229 mila (26.79%) del Berlusconi-Moratti del 10 marzo. Giuseppe Giulietti dei Ds inneggia al successo di Ballarò su Raitre in prima serata con Massimo D’Alema e Giulio Tremonti (3046 spettatori, 10.46% («gli ascolti di Berlusconi calano, gli italiani preferiscono i contraddittori ai comizi»). Ribatte Alessio Butti, An: «Giulietti confonde volutamente gli ascolti di una trasmissione di prima serata con una di seconda».

Invece il voto finale in Vigilanza ha chiuso una giornata partita all’insegna dello scontro. La riunione del mattino è stata sospesa dopo l’uscita dei commissari di centrodestra che poi hanno chiesto la verifica del numero legale.

L’Ulivo (Antonello Falomi e Giovanna Melandri dei Ds) ha parlato di «golpe» promettendo di rivolgersi ai presidenti di Camera e Senato e allo stesso capo dello Stato. Nel pomeriggio la situazione si è ricomposta con un’intesa: «La legalità è garantita e assicurata, non ci sono ombre di nessun tipo: tanto siamo d’accordo che abbiamo migliorato il testo precedente», hanno commentato insieme dopo la riunione-lampo Esterino Montino dei Ds e Paolo Barelli di Forza Italia.

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