Da La Repubblica del 11/04/2004

11 settembre, il New York Times rivela: un dossier della Cia indicava quattro elementi precisi sui possibili attacchi

"Bush sapeva degli attentati"

In un memo informazioni sui dirottamenti aerei di Al Qaeda

La commissione sentirà il direttore della Cia e il ministro della Giustizia Ashcroft
Le indiscrezioni sul documento contraddicono quanto ha dichiarato la Rice

di Arturo Zampaglione

NEW YORK - Cinque settimane prima della polverizzazione delle Torri gemelle e dello squarcio al Pentagono, George Bush fu avvertito dalla intelligence che Osama Bin Laden stava pianificando dirottamenti aerei e attacchi con esplosivi sul suolo americano. Questa rivelazione, fatta al New York Times da una gola profonda della Casa Bianca, rischia di incrinare l´immagine del presidente come «salvatore-della-patria-dal-terrorismo», su cui Bush fa tanto affidamento per la rielezione a novembre e su cui si basa gran parte della sua forza politica. Il 51 per cento degli americani apprezza la sua strategia anti-terrorismo, secondo l´ultimo sondaggio Time-Cnn. Ma gli americani cominciano a preferirgli John Kerry: secondo il sondaggio di Newsweek, il candidato democratico stacca il presidente con un 50% delle preferenze contro il 43% di Bush.

Le informazioni sui piani di Al Qaeda furono date a Bush il 6 agosto 2001 sotto forma di un «pdb» (presidential daily brief), il bollettino quotidiano segretissimo redatto dalla Cia, la cui esistenza è emersa per la prima volta giovedì durante l´udienza di Condoleezza Rice, consigliere per la Sicurezza nazionale, di fronte alla commissione d´inchiesta sull´11 settembre. Su pressione del Congresso, la Casa Bianca ha promesso ora di rendere pubblico il documento, intitolato «Bin Laden punta a un attacco all´interno del Stati Uniti». Ma già se ne conoscono dettagli, che appaiono in contrasto con le dichiarazioni della Rice.

«Il documento conteneva solo di riferimenti storici», aveva detto giovedì la consigliera di Bush. In realtà il «pdb» forniva almeno quattro elementi più specifici, quattro «pezzi di intelligence», che, inanellati, avrebbero dovuto allarmare la Casa Bianca e sollecitare una azione immediata.

La prima informazione riguardava il tentativo di Al Qaeda di mandare operativi negli Stati Uniti attraverso il Canada per condurre azioni terroristiche. Il secondo frammento di intelligence evidenziava i piani per dirottare aerei in modo da ottenere la liberazione dei militanti islamici arrestati dopo il fallimento del primo attentato alle Twin Towers. C´erano poi le voci, raccolte dagli 007, che Bin Laden volesse attaccare gli Stati Uniti sin dal 1997. Infine nel «pdb» si parlava della rete di Bin Laden sul territorio americano, specificando che erano in corso più di 70 inchieste dell´Fbi.

Come si conciliano questi quattro punti con le assicurazioni date giovedì dalla Rice che «nessuna pallottola magica» sarebbe riuscita a prevenire gli attacchi dell´11 settembre? Non si tratta invece di un caso di distrazione politica e di sottovalutazione di Osama Bin Laden, come insiste l´ex "zar" dell´anti-terrorismo Richard Clarke, come ripetono molti democratici e come comincia a pensare un numero crescente di americani?

Sono domande che infiammeranno il dibattito pre-elettorale e saranno al centro del rapporto che la commissione sull´11 settembre presenterà durante l´estate. In vista di questa scadenza i commissari, 5 repubblicani e 5 democratici, continuano a lavorare sodo. La settimana scorsa, oltre alla Rice, hanno ascoltato a porte chiuse l´ex presidente Bill Clinton e l´ex vice presidente Al Gore. Per la settimana prossima hanno convocato il ministro della Giustizia John Ashcroft, il direttore della Cia George Tenet, e i tre capi del Fbi che si sono succeduti nell´estate del 2001. Non sarà un appuntamento facile: la Casa Bianca, che ha bisogno di un capro espiatorio, ha già cominciato a evidenziare le responsabilità dell´Fbi. Ad esempio, i collaboratori di Bush hanno rivelato che due mesi prima dell´11 settembre era stato dato ordine all´Fbi di intensificare i controlli all´interno degli Stati Uniti sui potenziali terroristi. Ma probabilmente non fu fatto nulla.

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