Da Corriere della Sera del 17/04/2004

Disagi limitati, garantite le prestazioni urgenti. I sindacati dei dottori convenzionati: basta speculazioni su di noi

Medici: chiusi 9 ambulatori su 10. Sirchia: uno sciopero politico

Il 24 aprile nuova astensione, anche degli ospedalieri

di Margherita De Bac

ROMA - C’è chi ha fatto un salto in studio, ma solo per scrupolo, per accertarsi che non ci fossero problemi. La maggior parte invece si sono concessi una giornata di stop, salvo recarsi a casa del paziente in particolari situazioni. Una ricetta urgente da rilasciare, il controllo sull’anziana signora a letto da cinque giorni con la febbre, una capatina dal malato appena dimesso dall’ospedale dopo un intervento chirurgico. Molto alta, ieri, l’adesione allo sciopero dei medici convenzionati con la sanità pubblica. Secondo i sindacati, ha chiuso gli ambulatori il 90% tra medici e pediatri di famiglia, guardie mediche, dirigenti dei servizi (come Sert e centri vaccinali) e del 118. Non ci sono stati disagi perchè la maggior parte dei cittadini era informata e perchè le cure non rinviabili sono state garantite.

La categoria in agitazione chiede il rinnovo del contratto, scaduto da oltre tre anni, ed esprime preoccupazione per il futuro della sanità pubblica. Ma da Bari, dove ha presentato le iniziative per la prevenzione dei tumori col presidente della Lega, Franco Schittulli, il ministro Girolamo Sirchia ha definito «strumentale affermare che ci sia il rischio di smantellamento del servizio pubblico. Alcune rivendicazioni sono corrette, ad esempio quelle inerenti il contratto, ma mi pare molto meno credibile l’altro timore. Forse si è voluto dare allo sciopero un peso politico». E ancora: «Tutte le Regioni hanno lavorato per potenziare l’assistenza pubblica, il governo non intende mortificarla». I sindacati sono convinti del contrario: «I cittadini rischiano di non avere più l’assistenza». «Bisogna smetterla di speculare su di noi, una guardia medica lavora di notte, rischia aggressioni e prende una miseria» denunciano Cosimo De Matteis e Salvo Calì della Cumi-Aiss, una delle sigle dei convenzionati. «I genitori dei bambini ci ringraziano perchè difendiamo il servizio sanitario nazionale» dice Pier Luigi Tucci, presidente dei pediatri della Fimp.

Solidarietà è stata espressa da Livia Turco, Marida Bolognesi, Rosy Bindi e dall’Ordine dei medici. Il 24 aprile si raddoppia, con una grande manifestazione unitaria, ospedalieri più convenzionati.

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