Da La Repubblica del 01/05/2004
Bonsai
Modernità
di Sebastiano Messina
Senza saperlo, senza volerlo, senza prevederlo, chi ha avuto la geniale idea di sottoporre al visto di censura il concerto del Primo maggio ci ha regalato la piú fedele fotografia dell´Italia del 2004. E´ l´immagine di un paese moderno che è approdato addirittura alla tv interattiva, al televisore che ci trasmette quello che vogliamo noi, eppure è lo stesso paese dove c´è qualcuno davvero convinto che la televisione debba trasmettere solo quello che vuole lui. Un paese dove un comitato di supremi censori, in un giorno di festa, si chiude in una stanza buia e aspetta con le forbici in mano che un cantante o un comico pronunci il nome proibito - che parli male di Lui - per censurarlo immediatamente, sostituendo lo spezzone incriminato affinché noi a casa non ci accorgiamo di nulla. La chiamano «una lieve differita», cercando di minimizzare il rifiuto della diretta, senza rendersi conto che questa formula fa lo stesso effetto di una celebre battuta di Ennio Flaiano: «La signorina è incinta, ma solo un po´...». Il dubbio è uno solo: con che cosa lo sostituiranno, se necessario, il minuto censurato? Con una dichiarazione surgelata di Schifani? Con uno spot sulle Grandi Opere? Con un panino caldo del Tg1? Con una canzone di Apicella? Con uno sketch di Bondi? Non vediamo l´ora che cominci, questa «lieve differita» con censura interattiva.
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