Da La Repubblica del 05/05/2004

Per stimolare i consumi sgravi fiscali sui prestiti e donazioni esentasse ai giovani

E Parigi rinvia il taglio delle tasse per rispettare il Patto di stabilità

Il ministro Sarkozy assicura che l´anno prossimo il deficit scenderà al 2,9%

di Giampiero Martinotti

PARIGI -La Francia rispetterà gli impegni presi con Bruxelles e l´anno prossimo il suo deficit rientrerà nei limiti fissati dal patto di stabilità. Parola di Nicolas Sarkozy, il vulcanico nuovo ministro delle Finanze, che non si nasconde le difficoltà per raggiungere l´obiettivo. Nel corso di una conferenza stampa fiume, trasformata in uno show per assicurare la promozione della sua immagine, si è fissato tre obiettivi: contenere il disavanzo e il debito pubblico, rilanciare i consumi con alcuni incentivi fiscali, applicare una politica «volontarista» per evitare le delocalizzazioni industriali.

Se la Germania sembra intenzionata a utilizzare la spesa pubblica per rilanciare l´economia, Parigi preferisce percorrere altre strade. Il Patto di stabilità andrebbe interpretato in maniera più flessibile, dice Sarkozy, ma non può essere messo in discussione da chi non lo rispetta. Il ministro promette di essere un buon allievo e assicura che l´anno prossimo il deficit scenderà al 2,9%. Per mantenere l´impegno con Bruxelles rinuncerà all´abbassamento dell´Irpef, costantemente praticato dal governo Raffarin negli anni scorsi: un´eventuale diminuzione delle aliquote sarà decisa solo se ci saranno tagli di spesa equivalenti o introiti maggiori. Il bersaglio sarà centrato solo se l´assistenza sanitaria (14 miliardi di disavanzo quest´anno) sarà riformata efficacemente entro luglio.

Per stimolare i consumi, Sarkozy propone due misure. La prima riguarda i crediti al consumo: gli interessi pagati per l´acquisto di auto o altri beni potranno essere dedotti dalle tasse per due anni. Si potranno così contrarre prestiti, fino a 15 mila euro, praticamente a tasso zero. La seconda misura riguarda le famiglie: genitori e nonni potranno donare esentasse ventimila euro a ogni figlio o nipote maggiorenne per far lievitare il potere d´acquisto dei giovani, che consumano più degli altri.

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