Da Corriere della Sera del 15/05/2004
DAILY MIRROR / Le scuse dell’editore del tabloid che riconosce l’errore «malizioso e calcolato»
Foto false, licenziato il direttore
Manipolato il servizio sulle violenze ad opera di soldati britannici
di Alessio Altichieri
LONDRA - Il direttore del Daily Mirror , il giornale che aveva pubblicato fotografie in cui si vedeva un soldato britannico che brutalizzava un prigioniero iracheno, è stato licenziato. Le foto erano un falso e nel renderle pubbliche Piers Morgan, lo sventurato direttore, aveva compiuto un errore di proporzioni colossali: non si trattava stavolta di uno «scoop» normale, magari sulle disavventure amorose di qualche principe di casa Windsor, ma di un atto gravido di conseguenze politiche e militari. Politicamente, metteva Londra nella stessa incomoda posizione di Washington, dove invece le foto delle violenze nel carcere di Abu Ghraib sono drammaticamente vere. E militarmente aumentava il rischio di ritorsioni in Iraq verso i soldati britannici. Materia troppo grossa, e scottante, per un disinvolto direttore di tabloid. La posizione di Piers Morgan si era fatta difficile già da giovedì, quando il governo Blair aveva dichiarato ai Comuni che le foto erano un falso. Ma ieri il Queen’s Lancashire Regiment, a cui sarebbe dovuto appartenere il presunto autore delle violenze (in una foto, lo si vedeva orinare sul detenuto incappucciato), ha organizzato una conferenza stampa in cui ha mostrato le prove del falso: l’arma ripresa nelle foto ha particolari diversi, per esempio il caricatore, da quelle di ordinanza. E, soprattutto, il camion in cui è stata scattata la foto non è mai stato utilizzato in Iraq: il veicolo è stato identificato e ora è analizzato per trovare impronte digitali che portino agli autori dell’imbroglio.
«È ora che l’ego di un direttore vada confrontato con il valore della vita di un soldato» aveva intimato il colonnello David Black.
Morgan, un rampolo della borghesia conservatrice che nel 1993 si era trovato a soli 28 anni a dirigere un vecchio giornale laburista (e che si era lanciato con alterne fortune contro il potentissimo Sun di Rupert Murdoch), non voleva dimettersi, così come aveva fatto anche quando fu scoperto, quattro anni fa, a rastrellare le azioni che l’indomani il giornale avrebbe consigliato agli imprenditori. Ma stavolta l’aveva fatta troppo grossa. Il consiglio d’amministrazione di Trinity Mirror, l’editore, ha dovuto scusarsi in sua vece per l’errore commesso, dovuto a «un calcolato e malizioso falso» e ha deciso che sarebbe stato «inappropriato» proseguire la direzione Morgan. In breve, lo ha licenziato.
Naturalmente il premier Tony Blair trova ora, nella bufera irachena, un momento di respiro: Londra non ha la reputazione macchiata come Washington. E, come nel braccio di ferro con la Bbc , Blair vince contro i media, di nuovo per un errore dei media. Ma il danno è irreparabile: chi nelle città dell’Iraq prenderà nota che un direttore di giornale inglese si era preso la libertà di trattare la guerra come una soap opera?
«È ora che l’ego di un direttore vada confrontato con il valore della vita di un soldato» aveva intimato il colonnello David Black.
Morgan, un rampolo della borghesia conservatrice che nel 1993 si era trovato a soli 28 anni a dirigere un vecchio giornale laburista (e che si era lanciato con alterne fortune contro il potentissimo Sun di Rupert Murdoch), non voleva dimettersi, così come aveva fatto anche quando fu scoperto, quattro anni fa, a rastrellare le azioni che l’indomani il giornale avrebbe consigliato agli imprenditori. Ma stavolta l’aveva fatta troppo grossa. Il consiglio d’amministrazione di Trinity Mirror, l’editore, ha dovuto scusarsi in sua vece per l’errore commesso, dovuto a «un calcolato e malizioso falso» e ha deciso che sarebbe stato «inappropriato» proseguire la direzione Morgan. In breve, lo ha licenziato.
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