Da Corriere della Sera del 07/06/2004

Bush a Chirac: "Noi, alleati inseparabili"

di Ennio Caretto

CAEN (Normandia, Francia) - Davanti alle novemila croci bianche del cimitero di Colleville-sur-Mer a Omaha Beach, George Bush elogia la Francia che «è stata la prima amica dell’America», e ricuce lo strappo con l’Europa provocato dalla guerra in Iraq, rievocando l’«alleanza della libertà di cui c’è bisogno anche oggi».

Il presidente americano coglie l’occasione delle celebrazioni del D-Day, lo sbarco in Normandia, per corteggiare i francesi, che sul conflitto hanno guidato l’opposizione europea, e tentare di ricostituire l’unità atlantica. Nel suo discorso non c’è spazio per i britannici, per i russi e gli altri protagonisti del secondo conflitto mondiale, né figura il termine «terrorismo»: c’è invece un inno al partner più difficile, «inseparabile dall’America» nei momenti cruciali, con un palese appello agli europei a riavvicinarsi agli Stati Uniti. Il presidente francese Jacques Chirac ricambia: «L’America è l’eterna alleata», dice. Ma poi puntualizza: «Quest’amicizia è fatta di fiducia e rispetto reciproco». E ancora: «Noi abbiamo difeso, nella fraternità del sangue versato, un’idea dell’uomo e del mondo che è il cuore della carta delle Nazioni Unite».

Alla partenza per la riunione del G8 a Savannah, negli Stati Uniti, Bush guarda oltre la svolta sull’Iraq. Mentre il suo segretario di Stato Colin Powell dichiara in tv che la nuova risoluzione Onu sul passaggio dei poteri agli iracheni verrà approvata «in settimana», il presidente offre ai francesi e alla «vecchia Europa» la disponibilità a riprendere la collaborazione in tutti i campi. Ricorda che l’amicizia franco-americana risale a fine Settecento, alla Guerra di Indipendenza. Aggiunge che «l’America farebbe di nuovo» ciò che fece nel D-Day. Ricorda i libri della Bibbia che i soldati americani si portarono dietro, «il testo che trasmette il messaggio: non c’è amore più grande che dare la vita per gli amici».

Chirac è commosso, risponde che «la Francia sa che cosa deve agli Stati Uniti», che la sua «è una gratitudine eterna». Ma chiarisce quali debbano essere gli obiettivi della collaborazione: «Gli eroi del "giorno più lungo" sono una eredità comune, ci servono da esempio. La battaglia per la pace, la libertà, la democrazia, la dignità dell’uomo resta la battaglia di ogni giorno».

Il popolo francese, che nel sondaggio Ipsos esp rime all’84% la speranza che l’attuale presidente statunitense non venga rieletto, si chiede se sia un nuovo Bush quello che lascia l’Europa, un Bush che abbraccia finalmente il multilateralismo o se, invece, la triplice svolta che ha caratterizzato il viaggio a Roma, Parigi e in Normandia non sia soltanto strumentale. La Casa Bianca lo nega. In volo sull’Air Force One i portavoce del presidente spiegano che Bush desidera una presenza della Nato a Bagdad sul modello dell’Afghanistan e del Kosovo, e si adopererà a questo scopo a fine mese in Turchia. Bush propone «compiti di sicurezza internazionali» all’Alleanza, un affiancamento agli Usa nell’opera di prevenzione e di stabilizzazione delle crisi. E’ un quadro a cui accenna anche Jaap de Hoop Scheffer, il segretario della Nato, secondo cui l’Alleanza avrà una funzione antiterrorista. Tale piano sarebbe appoggiato dal presidente russo Putin, che al D-Day ricorda l’eroismo del popolo russo contro i nazisti e ricorda: «La partnership della Seconda guerra mondiale ci aiuti ad affrontare le minacce comuni».

La verifica del «nuovo Bush» sarà immediata. Al G8, da domani a giovedì, verranno posti sul tavolo tutti questi temi, più l’«Iniziativa del Grande Medio Oriente», con cui il presidente intende discutere dello stato della democrazia nel mondo islamico. Parteciperanno ai lavori alcuni leader islamici, dal re giordano Abdallah II al premier turco Erdogan, ma l’attenzione delle potenze si concentrerà sul presidente iracheno Yawar, al suo debutto sulla scena mondiale, e su quello afghano Karzai. Bush pare convinto che Afghanistan e Iraq liberati possano diventare modelli per il Medio Oriente e il mondo islamico. Ma i Paesi più influenti dell’area, Egitto, Marocco, Arabia Saudita e Pakistan, diserteranno la riunione nel malcelato timore che democratizzazione significhi americanizzazione, cosa che il presidente smentisce con veemenza. E anche tra i presenti serpeggiano critiche agli Usa: le più forti riguardano la politica filoisraeliana, sebbene Bush insista di volere uno Stato della Palestina, e solleciti la ripresa dei negoziati bilaterali.

Al G8, come al D-Day, sarà ricordato Ronald Reagan, il vincitore della Guerra fredda, morto l’altro ieri. E’ probabile che da Savannah i grandi della Terra si spostino a Washington per le sue esequie che avranno luogo venerdì con la solennità che fu riservata a Kennedy.

Sullo stesso argomento

Articoli in archivio

Anche gli ex ministri degli Interni Joxe e Pasqua accusati con altri politici francesi e russi di aver preso tangenti sul petrolio
Francia, tutti gli amici di Saddam scandalo per la lista della Cia
Protesta del Quay d´Orsay per il "metodo seguito"
di Giampiero Martinotti su La Repubblica del 08/10/2004
Bush, marcia indietro sulla Nato a Bagdad
Al termine del G8 il presidente incassa il «no» di Francia, Germania e Russia sull’invio di truppe in Iraq
di Ennio Caretto su Corriere della Sera del 11/06/2004
Bush invoca la Nato. Chirac lo frena
Al G8 ospite il presidente iracheno Yawar. I Grandi verso la riduzione del debito di Bagdad
di Ennio Caretto su Corriere della Sera del 10/06/2004
 
Cos'� ArchivioStampa?
Una finestra sul mondo della cultura, della politica, dell'economia e della scienza. Ogni giorno, una selezione di articoli comparsi sulla stampa italiana e internazionale. [Leggi]
Rassegna personale
Attualmente non hai selezionato directory degli articoli da incrociare.
Sponsor
Contenuti
Notizie dal mondo
Notizie dal mondo
Community
• Forum
Elenco degli utenti

Sono nuovo... registratemi!
Ho dimenticato la password
• Sono già registrato:
User ID

Password
Network
Newsletter

iscriviti cancella
Suggerisci questo sito

Attenzione
I documenti raccolti in questo sito non rappresentano il parere degli autori che si sono limitatati a raccoglierli come strumento di studio e analisi.
Comune di Roma

Questo progetto imprenditoriale ha ottenuto il sostegno del Comune di Roma nell'ambito delle azioni di sviluppo e recupero delle periferie

by Mondo a Colori Media Network s.r.l. 2006-2024
Valid XHTML 1.0, CSS 2.0