Da Corriere della Sera del 17/06/2004

Usa, frenano i mutui per la casa. L’indice del carovita europeo confermato a maggio al 2,5%

L’America corre, produzione ai massimi

Il rapporto mensile della Fed: l’industria accelera, sale anche l’occupazione

di Ennio Caretto

WASHINGTON - Il «Beige Book», il rapporto bimestrale della Federal Reserve, la Banca centrale americana, dà ragione al suo capo Alan Greenspan e rallegra il presidente George Bush: ad aprile e a maggio, riferisce, l'economia americana ha continuato a espandersi senza che l'inflazione rialzasse la testa. E quel che più conta per Bush, ha creato nuovi posti di lavoro: «L'occupazione» scrive «migliora, le assunzioni aumentano più rapidamente». Assieme al dato sulla crescita della produzione industriale, l'1,1% a maggio, il massimo dal 2% del '98, il Beige Book attesta del successo dalla «bushnomics» la politica del presidente di riduzione delle tasse e incentivazione degli investimenti. Sebbene frenata dalla crisi dell'Iraq, la borsa tira un respiro di sollievo: alla riunione del 29 e 30 prossimi la Fed non rialzerebbe i tassi di oltre lo 0,25 per cento.

In realtà, un piccolo segnale d'allarme c'è. Mentre le pressioni salariali «rimangono contenute», e gli incrementi dei prezzi al consumo «restano modesti», dice il rapporto, gli incrementi dei prezzi alla produzione incominciano a diventare sensibili in alcuni dei dodici distretti della Fed, Atlanta Chicago Filadelfia e Dallas, soprattutto nei settori dell’energia, dei materiali da costruzione e dell’acciaio. Qualche impresa se ne rivale sui consumatori, un fenomeno che potrebbe aggravarsi. Ma il Beige Book non lo sottolinea, pensa che siano alti e bassi temporanei: nota che l'inflazione ad aprile ebbe un ritmo annuo dell'1,8%, mentre a maggio il ritmo fu dell'1,7%. E' al di sotto della soglia di guardia del 2-2,5% che spingerebbe Greenspan a rialzare subito i tassi dello 0,50 per cento, cosa che frenerebbe la ripresa. Il ritocco in realtà sarà più graduale. Ma il mercato immobiliare ne risente già: a maggio i mutui hanno frenato dello 0,7%.

La soglia di guardia del carovita è invece stata raggiunta dalla zona dell'euro, dove l'inflazione è passata a maggio al 2,5 per cento in media dal 2 per cento di aprile, un salto notevole (in Italia è passata soltanto al 2,3 per cento). In un mese i prezzi al consumo sono saliti dello 0,3 per cento, lo 0,4 per cento nella nuova Unione europea a 25. C'è il rischio che la Bce debba rialzare i tassi più sostanzialmente e più rapidamente della Fed, accentuando il dislivello tra l'euro e il dollaro a discapito delle esportazioni dall'Europa. E' una prospettiva che non spiace a Greenspan e Bush, alle prese con gli enormi deficit del bilancio dello Stato e della bilancia commerciale americani, ciascuno quasi il 5 per cento del prodotto interno lordo. Ma con i Paesi asiatici minacciati dal ritorno dell'inflazione, accentuerebbe gli squilibri dell'economia globale.

A differenza di Bush, che deve dipingere la situazione in rosa per ragioni elettorali, Greenspan è tuttavia cauto. L'altro ieri ha dichiarato che «l'inflazione non sembra darci ragione di allarme sul breve periodo», ma si è detto preoccupato della ipotesi che «lo straordinario ritmo di aumento della produttività si riduca sensibilmente» e della possibilità che il disavanzo di bilancio si accentui. Per questo motivo ha tenuto la porta aperta a un intervento più duro sui tassi: «Se la nostra analisi della evoluzione economica si rivelasse sbagliata, cambieremmo strada». In America c'è chi sospetta che in realtà sia sbagliata, e che il capo della Fed esiti ad agire per non danneggiare Bush alle elezioni.

Il presidente gli ha assegnato un quinto mandato - l'attuale scade il 20 prossimo - e il Congresso deve approvarlo.

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