Da Il Messaggero del 27/06/2004
Sono 150 mila, soprattutto giovani, raddoppiati negli ultimi 5 anni
Vacanze da volontari, lo svago a fin di bene
di Elena Castagni
ROMA - Se avete un figlio che per le vacanze non vi chiede i soldi per andare al mare, né per il campeggio, né per tutti quei divertimenti che la stagione dell’ozio impone, ma vi chiede semplicemente il permesso di stare fuori da casa un paio di settimane per andare in un campo di lavoro per volontari, beh, non dategli del pazzo, e non pensate neanche che abbia dei problemi di socializzazione. Vostro figlio in realtà vuole fare quello che altri 150 mila giovani fanno, un fenomeno nelle vacanze di nicchia, che negli ultimi cinque anni è praticamente raddoppiato e che riguarda il 6 per cento della popolazione under 25, dotata di molta buona volontà.
Già, perché mentre il popolo delle discoteche rientra a casa, quello dei volontari si sveglia, solitamente dentro tende o in scuole allestite a dormitorio, nei luoghi più belli del nostro Pese. E proprio perché sono belli, si impegna a mantenerli tali nonostante l’invasione dei vacanzieri. Vanno per la maggiore i campi di lavoro ambientali: Legambiente, che gestisce 3.600 volontari a stagione, distribuiti in 180 campi in Italia e 200 all’estero, racconta che le richieste abbondano per le Eolie, Lampedusa, la Penisola Sorrentina, gioielli del nostro paesaggio, mentre vengono trascurate località ancora più interessanti, ma meno famose, come le Cinque Terre, la Lunigiana, il lago di Como nel versante di Lecco. Sono interessati in prevalenza i giovani del Nord, la metà, il resto è diviso tra Centro e Sud. Il 50 per cento sono studenti tra i 20 e i 25 anni, il 40 per cento sono adulti tra i 25 e i 40 mentre solo uno su dieci supera gli “anta”.
Accanto all’ambiente, il volontariato offre altri settori: l’archeologia, la cultura, i servizi sociali, la non violenza, la difesa dei diritti umani. Le attività da svolgere riguardano la ristrutturazione di centri sociali e culturali, la protezione e la pulizia delle aree verdi, delle spiagge e dei sentieri, l’assistenza ai portatori di handicap , la realizzazione di attività di animazione culturale, la creazione di parchi giochi, le campagne di solidarietà con i Paesi del Sud del mondo.
Bella soddisfazione scavare nel fortilizio longobardo dei Casilini di Porta Serra, in collaborazione con l’Università di Cosenza, oppure portare alla luce le cospicue testimonianze monumentali superstiti dell’insediamento etrusco di Rofalco, nel cuore della riserva naturale della Selva del Lamone, in provincia di Viterbo. Ma anche occuparsi di restauro in Francia, e intanto diventare padroni di una lingua che può sempre essere utile.
E poi non è solo lavoro. In genere le attività durano dalle quattro alle otto ore al giorno, mentre il resto del tempo è dedicato all’animazione, alle escursioni, alle visite, agli incontri con la popolazione e le associazioni locali. Per partecipare a questo tipo di campi di lavoro non sono richiesti requisiti particolari e ce ne sono alcuni a cui possono partecipare anche dei minorenni. Sono numerosissime e particolarmente serie le associazioni a cui rivolgersi. Oltre a Legambiente sono impegnati su questo fronte il Wwf, gli amici della Terra, il Cts, la Lipu, l’Oikos (soprattutto per l’estero) e i Gruppi archeologici.
Per i più coraggiosi c’è L’Ovci, l’Organismo di volontariato per la cooperazione internazionale che si muove nei paesi in via di sviluppo sia per realizzare progetti nel settore socio-sanitario-educativo, sia nella formazione di personale specializzato per la riabilitazione di disabili. Luoghi di azione: il Sudan, l’Ecuador e il Brasile.
Già, perché mentre il popolo delle discoteche rientra a casa, quello dei volontari si sveglia, solitamente dentro tende o in scuole allestite a dormitorio, nei luoghi più belli del nostro Pese. E proprio perché sono belli, si impegna a mantenerli tali nonostante l’invasione dei vacanzieri. Vanno per la maggiore i campi di lavoro ambientali: Legambiente, che gestisce 3.600 volontari a stagione, distribuiti in 180 campi in Italia e 200 all’estero, racconta che le richieste abbondano per le Eolie, Lampedusa, la Penisola Sorrentina, gioielli del nostro paesaggio, mentre vengono trascurate località ancora più interessanti, ma meno famose, come le Cinque Terre, la Lunigiana, il lago di Como nel versante di Lecco. Sono interessati in prevalenza i giovani del Nord, la metà, il resto è diviso tra Centro e Sud. Il 50 per cento sono studenti tra i 20 e i 25 anni, il 40 per cento sono adulti tra i 25 e i 40 mentre solo uno su dieci supera gli “anta”.
Accanto all’ambiente, il volontariato offre altri settori: l’archeologia, la cultura, i servizi sociali, la non violenza, la difesa dei diritti umani. Le attività da svolgere riguardano la ristrutturazione di centri sociali e culturali, la protezione e la pulizia delle aree verdi, delle spiagge e dei sentieri, l’assistenza ai portatori di handicap , la realizzazione di attività di animazione culturale, la creazione di parchi giochi, le campagne di solidarietà con i Paesi del Sud del mondo.
Bella soddisfazione scavare nel fortilizio longobardo dei Casilini di Porta Serra, in collaborazione con l’Università di Cosenza, oppure portare alla luce le cospicue testimonianze monumentali superstiti dell’insediamento etrusco di Rofalco, nel cuore della riserva naturale della Selva del Lamone, in provincia di Viterbo. Ma anche occuparsi di restauro in Francia, e intanto diventare padroni di una lingua che può sempre essere utile.
E poi non è solo lavoro. In genere le attività durano dalle quattro alle otto ore al giorno, mentre il resto del tempo è dedicato all’animazione, alle escursioni, alle visite, agli incontri con la popolazione e le associazioni locali. Per partecipare a questo tipo di campi di lavoro non sono richiesti requisiti particolari e ce ne sono alcuni a cui possono partecipare anche dei minorenni. Sono numerosissime e particolarmente serie le associazioni a cui rivolgersi. Oltre a Legambiente sono impegnati su questo fronte il Wwf, gli amici della Terra, il Cts, la Lipu, l’Oikos (soprattutto per l’estero) e i Gruppi archeologici.
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