Da La Repubblica del 05/08/2004
I SONDAGGI
Il premier medita di spiazzare liberali e conservatori. Allertati gli uffici elettorali del Labour
Londra, la mossa segreta di Blair elezioni "a sorpresa" in novembre
di Paolo Filo della Torre
LONDRA - Snap Election, elezioni anticipate a sorpresa, per cogliere impreparati i partiti d´opposizione. In un´intervista alla Bbc, Graham Mather, direttore dell´influente European Policy Institute, ha spiegato perché, già ad agosto, le sezioni del Labour Party sono in allerta. Le elezioni, pensate per spiazzare conservatori e liberali dell´estrema sinistra, potrebbero tenersi nella prima o seconda settimana di novembre. Il premier Tony Blair si recherebbe dalla regina a chiedere lo scioglimento della camera dei Comuni, prima del discorso della Corona e prima del Congresso dei conservatori.
Questa mossa però sarebbe vincolata all´esito delle suppletive del 7 ottobre nel collegio Hartlepool, dove si deve eleggere il successore dell´ex ministro e beniamino di Blair, Peter Mandelson, costretto a dimettersi perché nominato commissario europeo. Ma, perché la macchina delle elezioni anticipate si metta in moto, il Labour dovrebbe ottenere la maggioranza.
I vantaggi sarebbero molti: i tories sono ancora in crisi, il loro leader Michael Howard è contestato nel partito perché non è riuscito a sfruttare il momento difficile vissuto da Blair dopo la pubblicazione del rapporto di Lord Butler sulle armi di distruzione di massa irachene. Non solo: c´è una lotta ai vertici del partito conservatore per accaparrarsi le posizioni di comando, con l´offensiva del cosiddetto "Notting Hill Set", i giovani rampanti per lo più giornalisti, ma anche uomini che lavorano nelle pubbliche relazioni o nei centri studi che vogliono ottenere al più presto collegi elettorali. Alcuni di loro sostengono che i parlamentari rieletti in più legislature dovrebbero per far posto ai più giovani. La polemica interna ai tories non riguarda esclusivamente l´età dei suoi uomini chiave, ma anche le priorità politiche del partito. Già si profila l´identikit del possibile successore di Howard, anche lui sia un uomo sulla sessantina, l´ex ministro di Margaret Thatcher, Malcom Rifkind.
Oltre a spiazzare i conservatori, le elezioni anticipate potrebbero convenire al Labour perché a novembre l´economia britannica sarà ancora in una fase positiva, mentre per la fine della legislatura, fra un anno e mezzo, si profila una fase di recessione mondiale.
Infine Blair, che sostiene incondizionatamente il presidente Bush, è deciso a evitare che il suo partito si spacchi sulla scelta del candidato da appoggiare alle elezioni americane. Alcuni esponenti laburisti, compresi alcuni ministri, tifano per i democratici.
E ancora, potrebbe essere rischioso far passare troppo tempo prima del voto, anche perché adesso il Labour è in crescita nei sondaggi, ma in futuro potrebbe perdere voti a favore dei partiti della sinistra radicale. C´è poi il malcontento dei sindacati. Molti sono scettici sul manifesto elettorale di Blair, e Kevin Curran, il segretario generale del Gmb, il sindacato dei lavoratori che non appartengono a una categoria specifica, ha posto un ultimatum al premier: se il partito non si sposta a sinistra noi ne faremo un altro. Le scelte di Blair potrebbero anche rafforzare il consenso dei pacifisti. George Galloway che il premier ha fatto espellere dal Labour, guida la coalizione "anti-guerra" e ha fondato un partito: il Respect, che nelle ultime suppletive ha preso quasi il 10 per cento dei voti nel centro dell´Inghilterra. In uno scenario politico così complesso, il premier sa che il tempo può lavorare contro di lui perché oltre agli avversari dell´opposizione, deve guardarsi anche dal suo collega di governo, Gordon Brown, il superministro dell´Economia deciso a "rubargli" il posto al numero 10 di Downing Street.
Questa mossa però sarebbe vincolata all´esito delle suppletive del 7 ottobre nel collegio Hartlepool, dove si deve eleggere il successore dell´ex ministro e beniamino di Blair, Peter Mandelson, costretto a dimettersi perché nominato commissario europeo. Ma, perché la macchina delle elezioni anticipate si metta in moto, il Labour dovrebbe ottenere la maggioranza.
I vantaggi sarebbero molti: i tories sono ancora in crisi, il loro leader Michael Howard è contestato nel partito perché non è riuscito a sfruttare il momento difficile vissuto da Blair dopo la pubblicazione del rapporto di Lord Butler sulle armi di distruzione di massa irachene. Non solo: c´è una lotta ai vertici del partito conservatore per accaparrarsi le posizioni di comando, con l´offensiva del cosiddetto "Notting Hill Set", i giovani rampanti per lo più giornalisti, ma anche uomini che lavorano nelle pubbliche relazioni o nei centri studi che vogliono ottenere al più presto collegi elettorali. Alcuni di loro sostengono che i parlamentari rieletti in più legislature dovrebbero per far posto ai più giovani. La polemica interna ai tories non riguarda esclusivamente l´età dei suoi uomini chiave, ma anche le priorità politiche del partito. Già si profila l´identikit del possibile successore di Howard, anche lui sia un uomo sulla sessantina, l´ex ministro di Margaret Thatcher, Malcom Rifkind.
Oltre a spiazzare i conservatori, le elezioni anticipate potrebbero convenire al Labour perché a novembre l´economia britannica sarà ancora in una fase positiva, mentre per la fine della legislatura, fra un anno e mezzo, si profila una fase di recessione mondiale.
Infine Blair, che sostiene incondizionatamente il presidente Bush, è deciso a evitare che il suo partito si spacchi sulla scelta del candidato da appoggiare alle elezioni americane. Alcuni esponenti laburisti, compresi alcuni ministri, tifano per i democratici.
E ancora, potrebbe essere rischioso far passare troppo tempo prima del voto, anche perché adesso il Labour è in crescita nei sondaggi, ma in futuro potrebbe perdere voti a favore dei partiti della sinistra radicale. C´è poi il malcontento dei sindacati. Molti sono scettici sul manifesto elettorale di Blair, e Kevin Curran, il segretario generale del Gmb, il sindacato dei lavoratori che non appartengono a una categoria specifica, ha posto un ultimatum al premier: se il partito non si sposta a sinistra noi ne faremo un altro. Le scelte di Blair potrebbero anche rafforzare il consenso dei pacifisti. George Galloway che il premier ha fatto espellere dal Labour, guida la coalizione "anti-guerra" e ha fondato un partito: il Respect, che nelle ultime suppletive ha preso quasi il 10 per cento dei voti nel centro dell´Inghilterra. In uno scenario politico così complesso, il premier sa che il tempo può lavorare contro di lui perché oltre agli avversari dell´opposizione, deve guardarsi anche dal suo collega di governo, Gordon Brown, il superministro dell´Economia deciso a "rubargli" il posto al numero 10 di Downing Street.
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