Da La Repubblica del 26/05/2004

L´Islam umiliato e i nuovi radicalismi

di Tahar Ben Jelloun

UNA delle funeste conseguenze della guerra angloamericana in Iraq è la regressione dei valori di democrazia e libertà nel mondo arabo-musulmano. Questa guerra ha l´effetto di radicalizzare le popolazioni arabe che assistono ogni giorno all´umiliazione degli iracheni, popolo già martirizzato dalla dittatura di Saddam, cui bisogna sommare gli effetti perversi e scandalosi dell´embargo dell´Onu. Nel contempo, s´osserva che Sharon, che appare come un maître à penser di Bush, pratica in Palestina la stessa politica. Applica freddamente il suo programma: uccidere il massimo numero di palestinesi, facendo saltare in aria le loro case (dall´inizio della seconda Intifada ne sono state distrutte 3.000) e rifiutando qualsiasi soluzione di pace (come quella di Ginevra).

Quando le tv arabe dicono che l´esercito Usa bombarda un matrimonio in un villaggio della regione di Al-Qaem nell´ovest dell´Iraq uccidendo 41 persone tra le quali molti bambini, quando l´esercito di Sharon, lo stesso giorno, lancia missili su una manifestazione pacifica a Rafah, nel sud di Gaza, provocando una dozzina di morti e 70 feriti, come si può, se si è arabi, non lasciarsi travolgere dall´ira e magari scivolare nell´estremismo? Come convincere una madre che ha appena perso il figlio che bisogna ancora credere alla pace e alla convivenza? Come padroneggiare il flusso d´odio provocato da quelle azioni che calpestano il diritto e violano le leggi internazionali?

È stato detto ben prima che Bush guidasse il suo paese in quell´avventura illegale e soprattutto criminale: facendo la guerra in Iraq si fa il gioco degli integralisti, conforta gli estremisti nel loro fanatismo, suscita la disperazione che si traduce in terrorismo. Ma Bush s´è rivelato altrettanto fanatico e fondamentalista di quelli che pretende di combattere. Le rivelazioni delle torture praticate da soldati e soldatesse americani non sono che il riflesso d´un orrore ancora più grande, di qualcosa che non è stato formulato né confessato ma che si sta realizzando: questa guerra sta generando il caos e la regressione nel mondo arabo e pare fatta perché quei paesi sprofondino nel fanatismo e si facciano un dovere d´odiare l´Occidente. Ma quest´odio per l´Occidente si traduce soprattutto nel rifiuto dei suoi valori umani e universali (il riconoscimento dell´individuo, lo Stato di diritto, l´emancipazione femminile). L´America di Bush ha insozzato quei valori: li ha corrotti. L´uomo arabo, inondato dalle immagini di massacri, torture e umiliazioni, finisce per pensare che questi crimini siano commessi in nome di quei valori. In questo processo, bisogna dire che le tv satellitari come Al-Arabya, Al-Manar, Al Jazeera, e altre, sfruttano al massimo quelle immagini utilizzando un linguaggio di parte per informare la gente. Sono conniventi con le immagini d´orrore che mandano e rimandano in onda. Ecco perché assistiamo un po´ dappertutto nel mondo arabo alla progressione dell´islamismo, sia esso moderato o estremista, che s´esprime nel rifiuto dell´Occidente: un rifiuto che non fa distinzione tra Bush e il resto dell´America, tra Sharon e gli israeliani che militano per la pace e per il riconoscimento dei palestinesi; un rifiuto che mescola tutto e si presenta come una nuova ideologia, quella che "vendicherà il crimine commesso contro l´Islam". Tale rifiuto lo troviamo anche in Europa, nei genitori che costringono le figlie a portare il velo e a rifiutare lo stile di vita occidentale. Imam spesso analfabeti nelle loro prediche stigmatizzano l´Europa, insultandola e inserendola nella lista dei "nemici dell´Islam".

Come parlare oggi di laicità, tolleranza e cooperazione tra le due entità dette Oriente e Occidente a una popolazione araba che non ha più fiducia nei suoi dirigenti, che si riuniscono per constatare che sono d´accordo solo su un punto, quello di non unirsi mai? Come promuovere le idee della modernità in questo mondo dove la maggior potenza mondiale, in nome della modernità, commette ogni giorno crimini contro l´umanità? Quest´ultima modernità, però, ha uno strano odore di petrolio.

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