Da La Repubblica del 16/09/2004
Il settimanale "Die Zeit" annuncia l´offensiva tedesca: "No all´idea italiana di un posto per l´Europa"
All´Onu patto per un seggio permanente vertice tra Germania, India, Giappone e Brasile
Summit martedì a New York per darsi appoggio a vicenda
di Andrea Tarquini
BERLINO - È finito il tempo dei giochi di corridoio: la Germania esce allo scoperto, e lancia la sua offensiva per conquistare un seggio permanente al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Secondo il settimanale Die Zeit, la settimana prossima il vice-cancelliere e ministro degli Esteri, Joschka Fischer, avrà un vertice segreto a New York con i capi dell´esecutivo giapponese, indiano e brasiliano. Berlino e le altre nuove potenze che aspirano a un seggio tra i Grandi vogliono lanciare un´offensiva insieme, appoggiandosi a vicenda. «E che gli italiani si arrabbino pure», commenta Die Zeit.
Jetzt oder nie, ora o mai più, è il proclama di battaglia che, rilanciando gli slogan di piazza dei tempi della riunificazione, circola ai vertici del potere rossoverde. Secondo Die Zeit, in vista dell´imminente sessione ordinaria dell´Assemblea generale delle Nazioni Unite, il cancelliere socialdemocratico Gerhard Schroeder e il suo vice verde hanno deciso di rompere gli indugi. Martedì prossimo, all´Hotel Intercontinental di New York, Fischer avrà un vero e proprio consulto di guerra con il premier giapponese Yunichiro Koizumi, con il primo ministro indiano Manmoham Singh, con il presidente brasiliano Luis Inacio "Lula" da Silva. «Insieme - spiega l´autorevole settimanale diretto da Giovanni di Lorenzo - i quattro vogliono coordinare le loro imminenti richieste ufficiali di un seggio permanente al Consiglio di sicurezza, e fornirsi appoggio reciproco quali candidati naturali».
In origine, dice ancora l´articolo, erano attesi anche capi dell´esecutivo africani al minivertice segreto all´Intercontinental. Ma «né la Nigeria né il Sudafrica hanno voluto uscire allo scoperto». L´offensiva tedesca è stata preparata con cura. Da quattro settimane, non è passato giorno secondo Die Zeit senza che gli ambasciatori tedeschi abbiano chiesto e ottenuto colloqui ufficiali agli alti piani dei ministeri degli Esteri di tutto il mondo per preannunciare e spiegare la determinazione tedesca. «Come potenza industriale decisiva che offre contributi essenziali al mantenimento e alla difesa della pace mondiale e della sicurezza internazionale ci consideriamo candidati a un posto tra i Grandi», hanno detto gli inviati di Berlino. Nei loro colloqui attraverso il mondo, il più delle volte non erano soli. Era al loro fianco l´ambasciatore francese sul posto. Parigi ha lanciato un segnale preciso: è decisamente a favore dell´ingresso della Germania nel Consiglio di sicurezza, dove come è noto la Quinta repubblica (insieme a Usa, Russia, Regno Unito e Cina) è uno dei cinque membri permanenti con diritto di veto. L´idea di un seggio europeo caldeggiata dall´Italia «è morta, non ha futuro», dice Gernot Erler, portavoce di politica estera della Spd, il partito di governo.
Jetzt oder nie, ora o mai più, è il proclama di battaglia che, rilanciando gli slogan di piazza dei tempi della riunificazione, circola ai vertici del potere rossoverde. Secondo Die Zeit, in vista dell´imminente sessione ordinaria dell´Assemblea generale delle Nazioni Unite, il cancelliere socialdemocratico Gerhard Schroeder e il suo vice verde hanno deciso di rompere gli indugi. Martedì prossimo, all´Hotel Intercontinental di New York, Fischer avrà un vero e proprio consulto di guerra con il premier giapponese Yunichiro Koizumi, con il primo ministro indiano Manmoham Singh, con il presidente brasiliano Luis Inacio "Lula" da Silva. «Insieme - spiega l´autorevole settimanale diretto da Giovanni di Lorenzo - i quattro vogliono coordinare le loro imminenti richieste ufficiali di un seggio permanente al Consiglio di sicurezza, e fornirsi appoggio reciproco quali candidati naturali».
In origine, dice ancora l´articolo, erano attesi anche capi dell´esecutivo africani al minivertice segreto all´Intercontinental. Ma «né la Nigeria né il Sudafrica hanno voluto uscire allo scoperto». L´offensiva tedesca è stata preparata con cura. Da quattro settimane, non è passato giorno secondo Die Zeit senza che gli ambasciatori tedeschi abbiano chiesto e ottenuto colloqui ufficiali agli alti piani dei ministeri degli Esteri di tutto il mondo per preannunciare e spiegare la determinazione tedesca. «Come potenza industriale decisiva che offre contributi essenziali al mantenimento e alla difesa della pace mondiale e della sicurezza internazionale ci consideriamo candidati a un posto tra i Grandi», hanno detto gli inviati di Berlino. Nei loro colloqui attraverso il mondo, il più delle volte non erano soli. Era al loro fianco l´ambasciatore francese sul posto. Parigi ha lanciato un segnale preciso: è decisamente a favore dell´ingresso della Germania nel Consiglio di sicurezza, dove come è noto la Quinta repubblica (insieme a Usa, Russia, Regno Unito e Cina) è uno dei cinque membri permanenti con diritto di veto. L´idea di un seggio europeo caldeggiata dall´Italia «è morta, non ha futuro», dice Gernot Erler, portavoce di politica estera della Spd, il partito di governo.
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