Da La Repubblica del 21/09/2004
Appello del ministro. E gli esperti rilanciano: anche i giovani a rischio, l´abuso del piccolo schermo è causa di malattie cardiovascolari
"Anziani, basta tv: vivrete più a lungo"
Sirchia: passare le giornate seduti in pantofole fa male alla salute
di Anna Cirillo
MILANO - Gli anziani guardano troppo la tv, con effetti nefasti per la loro salute. Dovrebbero spegnere il video e muoversi di più, invece di inchiodarsi davanti al piccolo schermo. Il ministro Girolamo Sirchia, ieri a Milano per inaugurare il quinto anno di vita di «Internet Saloon», corsi di informatica per la terza età che hanno già fatto conoscere i segreti della navigazione a oltre 11 mila anziani, non ha usato mezzi termini rivolgendosi alla platea degli over 60. «È obbligo di ognuno prevenire l´invecchiamento. Non abbandonatevi alla vita inattiva e pantofolaia della televisione in poltrona», ha detto. «È nefasto, nuoce alla salute, esattamente come fa male disinteressarsi alla cultura e al mondo che ci circonda. Abolite la televisione, la vostra vita sarà più lunga e salutare».
Il ministro della Salute ha poi aggiunto che «avere una certa età non significa diventare vecchi. Bisogna praticare una vivace attività fisica per prevenire il peso degli anni». E, più tardi, ha chiarito che gli anziani che passano la loro vita sul divano «vanno incontro ai grandi dolori di una vecchiaia precoce. Non è la tv in quanto tale a fare danno, se è presa a piccole dosi; è la mancanza di stimoli intellettuali e di movimento ad accelerare i processi di decadimento».
Ma la televisione è stata messa sotto accusa anche dal farmacologo Rodolfo Paoletti, presidente della Fondazione italiana per il cuore, che ha citato uno studio pubblicato da Lancet. L´allarme, qui, è per i più giovani: è stata trovata una relazione tra tv, sovrappeso, scadente forma fisica. Secondo l´indagine scientifica aumentando tra i 5 e i 15 anni il tempo passato davanti alla tv, aumenta l´incidenza dei fattori di rischio cardiovascolari. Tra i ragazzi che hanno trascorso meno di un´ora a guardare la televisione solo il 26 per cento è sovrappeso, percentuale che sale al 38 per cento con 2 ore per arrivare al 48 per cento con 3 ore di teleschermo al giorno.
L´esternazione di Sirchia ha suscitato reazioni diverse. L´Osservatorio per la terza età, pur condividendo l´invito del ministro, si è chiesto quale sia l´alternativa, citando anche un´indagine su 1827 anziani che mostra «come siano soprattutto le donne a guardare la tv, strumento per combattere la solitudine». L´Aiart, associazione di telespettatori e componente del Consiglio nazionale degli utenti, conferma: «Anche il ministro - dice il presidente Luca Borgomeo - si accorge degli effetti negativi della televisione. E un problema è anche il calo di qualità dei programmi». Più perplessi due uomini che la tv la fanno: «La tv consente a molti anziani di non sentirsi soli», ha sottolineato Costanzo. Mentre per Paolo Limiti «come in tutte le cose dipende dall´uso che se ne fa. In alcuni casi è un indispensabile strumento di compagnia».
Il ministro della Salute ha poi aggiunto che «avere una certa età non significa diventare vecchi. Bisogna praticare una vivace attività fisica per prevenire il peso degli anni». E, più tardi, ha chiarito che gli anziani che passano la loro vita sul divano «vanno incontro ai grandi dolori di una vecchiaia precoce. Non è la tv in quanto tale a fare danno, se è presa a piccole dosi; è la mancanza di stimoli intellettuali e di movimento ad accelerare i processi di decadimento».
Ma la televisione è stata messa sotto accusa anche dal farmacologo Rodolfo Paoletti, presidente della Fondazione italiana per il cuore, che ha citato uno studio pubblicato da Lancet. L´allarme, qui, è per i più giovani: è stata trovata una relazione tra tv, sovrappeso, scadente forma fisica. Secondo l´indagine scientifica aumentando tra i 5 e i 15 anni il tempo passato davanti alla tv, aumenta l´incidenza dei fattori di rischio cardiovascolari. Tra i ragazzi che hanno trascorso meno di un´ora a guardare la televisione solo il 26 per cento è sovrappeso, percentuale che sale al 38 per cento con 2 ore per arrivare al 48 per cento con 3 ore di teleschermo al giorno.
L´esternazione di Sirchia ha suscitato reazioni diverse. L´Osservatorio per la terza età, pur condividendo l´invito del ministro, si è chiesto quale sia l´alternativa, citando anche un´indagine su 1827 anziani che mostra «come siano soprattutto le donne a guardare la tv, strumento per combattere la solitudine». L´Aiart, associazione di telespettatori e componente del Consiglio nazionale degli utenti, conferma: «Anche il ministro - dice il presidente Luca Borgomeo - si accorge degli effetti negativi della televisione. E un problema è anche il calo di qualità dei programmi». Più perplessi due uomini che la tv la fanno: «La tv consente a molti anziani di non sentirsi soli», ha sottolineato Costanzo. Mentre per Paolo Limiti «come in tutte le cose dipende dall´uso che se ne fa. In alcuni casi è un indispensabile strumento di compagnia».
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