Da Corriere della Sera del 21/09/2004
Competitività e potere d’acquisto, la prima manovra di Siniscalco
di Mario Sensini
ROMA - «Il portafoglio degli italiani non è a compartimenti stagni» ripete in questi giorni il ministro dell’Economia ai suoi interlocutori. Alle prese con una Finanziaria difficile, e i nodi ancora da sciogliere del fisco e dei contratti del pubblico impiego che catalizzano le attenzioni e le preoccupazioni politiche (e sindacali), Domenico Siniscalco è convinto che la politica dei redditi non possa essere gestita e presentata solo con il fisco e i salari. Quello che serve, secondo l’Economia, è anche una difesa efficace del potere d’acquisto reale delle famiglie. Un’azione incisiva su prezzi e tariffe che renda più pesante il maggior reddito reso disponibile dagli sgravi fiscali e dai rinnovi contrattuali. Ed è proprio su questo elemento che, a corto di risorse per un rilancio classico dell’economia, il governo ora scommette per ottenere quella «scossa» cercata da tempo. Tanto che la tutela del potere d’acquisto e le misure per stimolare la competitività delle imprese, che finiranno in un provvedimento a parte, saranno le due scelte politiche su cui Siniscalco fonderà la sua prima legge Finanziaria, incardinata tecnicamente sul tetto del 2% alla spesa e ormai quasi pronta per esser presentata al governo.
Sui prezzi, dopo l’intesa pilota di Torino e della Val d’Aosta con la distribuzione alimentare per ottenere una diminuzione del 2% entro fine anno, Siniscalco ha tutta l’intenzione di fare sul serio. Ieri ha fatto rimangiare alle Poste l’aumento delle commissioni sui versamenti per le pratiche auto. E promette di continuare su questa strada. Con accordi in altre città ed estesi ad altri settori, come i bar, i ristoranti, le cartolerie, le banche. L’impegno sulla difesa del potere d’acquisto dovrebbe favorire anche i rinnovi contrattuali. Almeno nelle intenzioni, perché è probabile che Siniscalco sia costretto ad allargare un po’ la borsa.
L’altro cardine della Finanziaria sarà la competitività. Dagli sgravi Irap per la ricerca, alle misure per il Made in Italy, la semplificazione amministrativa, l’innovazione, l’attrazione degli investimenti, le liberalizzazioni. Interventi che dovrebbero finire in un provvedimento a sé stante che accompagnerà la Finanziaria. Giovedì, subito dopo l’incontro con le parti sociali cui potrebbe seguirne un altro prima dell’approvazione della Finanziaria, Siniscalco dovrebbe poi presentare alla maggioranza il pacchetto fiscale, con diverse opzioni sia sull’articolazione degli sgravi che sulla loro copertura.
L’ultimo grosso nodo da sciogliere. La tecnica del «gomitolo a fettine», che ha portato Siniscalco ad affrontare un problema alla volta, fin qui ha funzionato. Risolto lo scoglio della Sanità, con lo sblocco delle addizionali regionali Irpef, resta solo un problema con la Difesa, dove sarà difficile mantenere il tetto del 2% per gli impegni del programma pluriennale di armamento.
Sui prezzi, dopo l’intesa pilota di Torino e della Val d’Aosta con la distribuzione alimentare per ottenere una diminuzione del 2% entro fine anno, Siniscalco ha tutta l’intenzione di fare sul serio. Ieri ha fatto rimangiare alle Poste l’aumento delle commissioni sui versamenti per le pratiche auto. E promette di continuare su questa strada. Con accordi in altre città ed estesi ad altri settori, come i bar, i ristoranti, le cartolerie, le banche. L’impegno sulla difesa del potere d’acquisto dovrebbe favorire anche i rinnovi contrattuali. Almeno nelle intenzioni, perché è probabile che Siniscalco sia costretto ad allargare un po’ la borsa.
L’altro cardine della Finanziaria sarà la competitività. Dagli sgravi Irap per la ricerca, alle misure per il Made in Italy, la semplificazione amministrativa, l’innovazione, l’attrazione degli investimenti, le liberalizzazioni. Interventi che dovrebbero finire in un provvedimento a sé stante che accompagnerà la Finanziaria. Giovedì, subito dopo l’incontro con le parti sociali cui potrebbe seguirne un altro prima dell’approvazione della Finanziaria, Siniscalco dovrebbe poi presentare alla maggioranza il pacchetto fiscale, con diverse opzioni sia sull’articolazione degli sgravi che sulla loro copertura.
L’ultimo grosso nodo da sciogliere. La tecnica del «gomitolo a fettine», che ha portato Siniscalco ad affrontare un problema alla volta, fin qui ha funzionato. Risolto lo scoglio della Sanità, con lo sblocco delle addizionali regionali Irpef, resta solo un problema con la Difesa, dove sarà difficile mantenere il tetto del 2% per gli impegni del programma pluriennale di armamento.
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