Da La Repubblica del 27/09/2004

Intervista all´ex capo di stato maggiore Cevik Bir. Approvato il nuovo Codice penale

Turchia, il "sì" dei generali "Accettiamo le regole della Ue"

Il mondo è cambiato Siamo pronti a dividere la sicurezza con altri paesi europei
Ci auguriamo che i negoziati comincino presto. Le riforme approvate sono buone

di Marco Ansaldo

ISTANBUL - «Nessun golpe, non interverremo. Anche se a dicembre Erdogan non ottenesse la data di inizio dei negoziati con l´Europa, i militari rimarranno al loro posto. Niente colpi di mano. Non sono più i tempi, la Turchia è maturata». Quando i generali parlano, dice un vecchio adagio anatolico, il paese in silenzio ascolta. Ma, di solito i Pashà non esternano. Quando lo fanno, è nei pochi momenti di eccezione.

Ieri il Parlamento di Ankara ha approvato il Codice penale privo del controverso reato d´adulterio, tappa indispensabile per l´avvio delle trattative sull´adesione alla Ue. E nello stesso giorno l´uomo che ha compiuto l´ultimo colpo di Stato nella storia del paese accetta di parlare con Repubblica.

Non più tardi di sette anni fa Cevik Bir, capo di Stato maggiore, di fronte ai proclami anti-europei dell´allora primo ministro Necmettin Erbakan, padre politico dell´attuale leader Recep Tayyip Erdogan prima della sua svolta moderata, fece uscire i carri armati dalle caserme. Una semplice passeggiata, poco fuori Ankara. Ma un segnale preciso, e chi doveva capire, capì. In capo a poco tempo, il premier che aveva osato sfidare l´Istituzione con la "i" maiuscola in Turchia, fu abbandonato da tutti e il suo partito dissolto. Un golpe bianco, venne detto. E la Turchia fu salva. Così un anno dopo, il generale Bir - in italiano "comandante Uno" - si lanciò alla caccia di Ocalan, il leader del Pkk in fuga in Europa.

Oggi Cevik Bir, un metro e novanta, stretta di mano micidiale, è nell´ufficio che mantiene nel quartier generale delle forze armate. Come stabilito nelle riforme chieste dall´Europa, i militari hanno accettato di perdere parte del loro potere a favore della democrazia. L´anomalia turca, l´ingerenza cioè delle forze armate nella vita politica del paese, però continua. Secondo la Costituzione, sono i militari i garanti del laicismo. E Bir assicura che i suoi successori restano vigili nei confronti di qualsiasi insorgenza estremistica islamica. Il partito al potere è avvertito.

Generale, la crisi sulla legge sull´adulterio causata dal premier stava per far deragliare la Turchia lanciata verso l´Europa. I militari fino a oggi sono stati zitti. Che cosa c´è nella loro testa?
«Questo intoppo forse è stato dovuto a ragioni di politica interna. Poi molti hanno premuto sul governo perché levasse quel reato: la società civile, l´opposizione. L´importante è che a Bruxelles la cosa si sia risolta. Ora si potrà andare avanti con forza».

E ora, come è messa la Turchia con l´Europa?
«Viviamo una fase interessante. Il paese ha fatto passi in avanti. Le riforme approvate sono buone. L´Europa farebbe bene a tenerne conto. Ci auguriamo che i negoziati comincino presto. Anzi, vorremmo una maggiore velocità da parte di Bruxelles. Il cancelliere Schroeder parla di ingresso della Turchia in 10-15 anni. Beh, abbiamo rispettato tutti i criteri di Copenaghen richiesti. Ci facciano entrare prima».

Lei ha guidato nel 1997 l´ultimo golpe contro Erbakan. L´esercito oggi come giudica il suo allievo ripudiato Erdogan?
«Noi guardiamo alle riforme fatte e al percorso verso l´Unione europea. Questa strada finora è stata compiuta con attenzione e celerità, siamo nella direzione giusta».

Però voi militari avete perso potere. La prima istituzione del paese che accetta di cedere: com´è possibile?
«Il mondo è cambiato. Durante la guerra fredda, la Turchia aveva il secondo esercito nella Nato dopo gli Stati Uniti. Ma oggi la situazione geopolitica è mutata. Il pericolo non è più a Est. Occorre aggiornare la propria visione in rapporto alla situazione che s´è creata nello scacchiere».

E oggi che cosa è importante per voi?
«La sicurezza. Siamo pronti a dividerla nel contesto europeo con altri paesi. Pur perdendo potere interno. È un concetto centrale, che aiuterà il mondo a difendersi dalle nuove sfide, terrorismo ed estremismo islamico».

Gli osservatori vi descrivono divisi: c´è chi vorrebbe ancora il pugno di ferro?
«Storie, c´è compattezza. Siamo tutti d´accordo».

A dicembre la Turchia otterrà l´agognata data?
«Credo di no. Diranno che il percorso fatto è buono, ma un impegno preciso è difficile».

E voi che farete?
«Non ci muoveremo. I tempi sono cambiati».

Sullo stesso argomento

Articoli in archivio

"Convinceremo tutti gli scettici la Turchia diventerà europea"
L´ottimismo di Erdogan: negoziati già nel 2005
di Marco Ansaldo su La Repubblica del 08/10/2004
Diventa realtà la profezia del padre della patria Ataturk. Il ministro degli Esteri Gul: "Una giornata storica"
Istanbul festeggia il via libera. Erdogan: il primo scoglio è superato
Disappunto dal premier solo per l´intenzione di alcuni paesi di indire referendum
di Marco Ansaldo su La Repubblica del 07/10/2004

News in archivio

Gli ordigni sono state lanciati in un locale del centro. Il capo della polizia: "L'attacco non è di natura politica"
Turchia: attentato a Smirne, granate contro un bar
su La Repubblica del 02/10/2006
Nucleare: scoperto un traffico di tecnologia fra Turchia ed Iran
Lo “scoop” di un giornale turco dopo un rapporto di Ankara. Nell’import-export coinvolte anche ditte di Paesi occidentali, quali gli Stati Uniti e l’Italia
su Gazzetta del Mezzogiorno del 26/05/2006
 
Cos'� ArchivioStampa?
Una finestra sul mondo della cultura, della politica, dell'economia e della scienza. Ogni giorno, una selezione di articoli comparsi sulla stampa italiana e internazionale. [Leggi]
Rassegna personale
Attualmente non hai selezionato directory degli articoli da incrociare.
Sponsor
Contenuti
Notizie dal mondo
Notizie dal mondo
Community
• Forum
Elenco degli utenti

Sono nuovo... registratemi!
Ho dimenticato la password
• Sono già registrato:
User ID

Password
Network
Newsletter

iscriviti cancella
Suggerisci questo sito

Attenzione
I documenti raccolti in questo sito non rappresentano il parere degli autori che si sono limitatati a raccoglierli come strumento di studio e analisi.
Comune di Roma

Questo progetto imprenditoriale ha ottenuto il sostegno del Comune di Roma nell'ambito delle azioni di sviluppo e recupero delle periferie

by Mondo a Colori Media Network s.r.l. 2006-2024
Valid XHTML 1.0, CSS 2.0