Da La Repubblica del 28/09/2004

"Bloccheremo gli arrivi dalla Libia"

Pisanu sigla il piano a Tripoli, ma c´è lo stop ai pattugliamenti misti

L´Italia formerà la polizia locale, contributi per i centri di accoglienza
Il ministro: sono arrivati in nove mesi 9707 clandestini 42.317 sono i rimpatriati
Controlli aeronavali a partire dal 5 ottobre. Dieci milioni di euro già stanziati
L´opposizione: dopo le parole seguano i fatti La Lega: il Viminale si gioca la sua credibilità

di Giovanna Casadio

ROMA - La Libia proverà a fermare i clandestini con l´aiuto dell´Italia. L´accordo con Gheddafi è ormai così definito nei dettagli che il ministro dell´Interno, Beppe Pisanu, appena rientrato da Tripoli, è disposto a un pronostico: «Azzereremo i flussi di immigrati clandestini, certo in un arco di tempo ragionevole». Ritiene sia una «buona base di discussione» il piano antisbarchi libico, anche se sul pattugliamento congiunto delle coste della Jamahiriya c´è una battuta d´arresto: non si farà. Dopo lo stop all´embargo (ormai certo da parte della Ue, anche se formalmente la decisione sarà presa l´11 ottobre), le modalità tecnico-operative della cooperazione con Tripoli sono da ridefinire. Non è inoltre automatica la compravendita di attrezzature e mezzi. I libici se la vedranno da soli, in piena autonomia, ma il governo italiano sta già fornendo «formazione e know-how» agli agenti locali. I poliziotti italiani insomma, faranno da "tutor" ai colleghi libici affiancandoli in alcune attività per un periodo di tempo, spiega il direttore dell´immigrazione del Viminale Alessandro Pansa, che ha coordinato tutti i vertici operativi.

Sempre in fatto di operatività, il 5 di ottobre partirà il pattugliamento aeronavale delle rotte dei clandestini nelle acque internazionali del Mediterraneo con personale e mezzi di Italia, Malta, Regno Unito, Slovenia e Portogallo. Collaborazione italiana poi per i centri di accoglienza temporanea in Libia (la questione generale dei centri al di fuori dell´Ue sarà discussa venerdì all´Aja); intanto è prevista la fornitura di "moduli abitativi" per attrezzarli. Mille tende di 150 posti ciascuna sono in partenza per la Libia, come già stabilito. Il piano operativo sta decollando, assicura il Viminale. E la Libia ha anche varato una legge più dura sull´immigrazione; gli stanziamenti italiani per la cooperazione ammonterebbero a 10 milioni di euro. Tuttavia le incognite politiche restano. Né si placano le polemiche.

I Ds chiedono una discussione parlamentare sull´accordo con la Libia, per valutare soprattutto le garanzie sul diritto d´asilo. Si associano i Verdi. Nel centrodestra, la Lega avverte: «Pisanu con l´accordo con la Libia si sta giocando la sua credibilità e non solo. Vogliamo vedere i fatti. Al Nord, in Padania, la gente è stanca e non è più disposta ad ascoltare i soliti proclami che non raggiungono mai l´obiettivo». Ma il ministro Pisanu conviene su un punto: l´immigrazione clandestina non si combatte soltanto con la repressione. «Non solo io ma il presidente Berlusconi è personalmente convinto che la migliore arma contro l´immigrazione clandestina è governare bene l´immigrazione regolare, prova ne sono gli accordi con l´Albania prima e la Tunisia poi». Replica dell´opposizione: «Bene le parole di Pisanu, ma allora seguano i fatti». L´ex ministro Ds, Livia Turco ricorda come le restrizioni della legge Bossi-Fini creino «clandestini di Stato» non consentendo di regolarizzare chi ha trovato un lavoro. Pisanu elenca i numeri: i clandestini sbarcati negli ultimi 9 mesi sono stati 9.707; 42.317 i rimpatriati. Un trend positivo, poiché nel 2003 erano stati 14.331; nel 2002 23.719; nel 2001 20.143.

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