Da La Repubblica del 18/10/2004

Bloccata la fabbrica di Bochum. Demel: alla Fiat nessuna chiusura

Scioperi selvaggi in Germania contro i maxi tagli alla Opel

Inutili appelli del governo per far sospendere la protesta

di Andrea Tarquini

BERLINO - Esplode uno sciopero selvaggio quasi senza precedenti in Germania contro il brutale piano di tagli che General Motors vuole varare alla Opel, la più importante delle sue controllate europee. In una protesta di rara durezza, che è partita dalla base e ha colto di sorpresa gli stessi vertici sindacali, i 4.600 operai dell´impianto Opel di Bochum hanno incrociato le braccia da venerdì. Ignorano sia gli appelli alla moderazione del governo rossoverde e dei leader del sindacato IgMetall sia le minacce di chiusura di GM. La protesta potrebbe estendersi anche agli altri stabilimenti Opel in Germania. Già da oggi la sospensione delle forniture di parti di ricambio e indotto da Bochum, secondo gli scioperanti, bloccherà comunque la produzione in tutte le fabbriche GM in Europa. E domani una giornata di protesta straordinaria dovrebbe investire gli impianti del gigante americano nell´intero Vecchio Continente.

«Alla Fiat non c´è rischio di chiusura di nessuno dei cinque impianti in Italia», ha dichiarato l´amministratore delegato della casa torinese, Herbert Demel, in una lunga intervista ad Automotive news in cui punta a rassicurare. Le capacità produttive del gruppo italiano, sottolinea Demel, non sono in eccesso rispetto alla domanda e alle strategie aziendali.

In Germania, il clima è sempre più pesante. Picchetti di centinaia di scioperanti, dei loro familiari e di simpatizzanti bloccano l´accesso all´impianto di Bochum. Invano il ministro dell´Economia, il socialdemocratico Wolfgang Clement, ha chiesto agli operai di sospendere lo sciopero selvaggio. Invano lo stesso numero due della IgMetall, Huber, ha invitato i lavoratori a non esasperare la tensione. «Noi lotteremo per ogni posto di lavoro, il clima di mobilitazione è forte», hanno risposto la giovane attivista della base Annegret Gaertner, e Lothar Marquardt, capo del consiglio di fabbrica nella città della Ruhr.

Le posizioni sono lontane, un compromesso appare difficile. GM vuole tagliare 12mila posti di lavoro in Europa, di cui 10mila in Germania. Gli scioperanti chiedono una garanzia che non ci saranno licenziamenti. Solo a Bochum, quasi metà degli impieghi sono a rischio.

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