Da La Repubblica del 31/10/2004

La doppia esplosione al mattino. L´attenzione degli inquirenti sulle formazioni eversive più movimentiste. Maroni: fatto gravissimo

Milano, allarme per le nuove Br

Due bombe carta nel centro contro un´agenzia di lavoro interinale

di Claudia Fusani

ROMA - L´azione è minima, il risultato massimo. Due bombe carta, una lasciata sul davanzale della finestra, l´altra davanti all´ingresso di un´agenzia di lavoro interinale Manpower, entrambe innescate da una miccia a combustione lenta. Esplodono pochi minuti prima delle cinque del mattino in una via centrale di Milano, i danni sono limitati - il crollo di un controsoffitto e le vetrate in frantumi - e né un foglio di carta né una scritta hanno per ora "rivendicato" l´azione. Ma ce n´è quanto basta per far scattare Digos e Antiterrorismo del Viminale: «L´azione è di chiara matrice politica e il tipo di obiettivo, un´agenzia di lavoro a tempo, simbolo della flessibilità e della precarietà, indirizza verso gruppi di ispirazione marxista-leninista». Verso quelle nuove formazioni eversive che si richiamano alla "seconda posizione" delle Brigate Rosse, meno militariste e più movimentiste, e che alla lotta armata e all´omicidio politico preferiscono la "propaganda armata", fatta di piccoli e frequenti attentati. E´ questo, dopo l´arresto delle Br-pcc di Lioce e Morandi, il nuovo fronte dell´eversione interna secondo un´analisi del Sisde diretto da Mario Mori e le indagini dell´Antiterrorismo.

«Un fatto gravissimo» dice il ministro del Welfare Roberto Maroni che chiede a maggioranza, opposizione e sindacati di impegnarsi per isolare «l´infiltrazione di questi pazzi fanatici nelle organizzazioni democratiche». Per il sottosegretario Maurizio Sacconi «sono chiari i segnali della ripresa di una strategia terrorista ad opera di gruppuscoli diffusi lungo l´asse industrializzato del Nord».

L´assenza di una rivendicazione lascia ancora incertezza sulla firma dei due ordigni. Ma la dinamica e la scelta dell´obiettivo rinviano a due sigle: "Nuclei comunisti rivoluzionari" e "Per il comunismo-Fronte rivoluzionario", entrambe di area marxista-leninista, attive nel nord, soprattutto a Milano, dal 2001 e riconducibili a quella "seconda posizione" della stella a cinque punte che ruota intorno alla diffusione del foglio clandestino, sempre nel nord Italia, che si chiama "Aurora" come l´incrociatore che dette il via alla rivoluzione bolscevica.

Gli attacchi alla Manpower, a Milano, cominciano nell´autunno '99 con piccoli attentati incendiari senza firma. Dal 2001 il salto di qualità: il "Fronte rivoluzionario per il comunismo" rivendica attentati alla Select, agenzia di lavoro interinale, alla Cisl, alla Mivar di Abbiategrasso, alle sedi Fiat di Milano e Monza, all´assessore regionale alla sanità Carlo Borsani. E poi, nel 2002, azioni simboliche a Brescia: gli ingressi di 17 agenzie di lavoro interinale sigillate con il silicone; un ordigno davanti alla sede della Ranstad.

«Occorre tolleranza zero verso ogni violenza politica perchè non c´è soluzione di continuità fra sigillare con il silicone le porte di un´agenzia, mettere una bomba carta e poi, magari, ucciderne un rappresentante» dice Sacconi. «Indignato» e «preoccupato» Gianfranco Pagliarulo del Pdci: «Chi compie oggi azioni di violenza di tipo terroristico è un nemico della democrazia e dei lavoratori».

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