Da Corriere della Sera del 05/10/2004

La navicella dell’Esa è stata assemblata dall’Alenia

Una sonda europea sfiderà Venere

di Giovanni Caprara

Mentre SpaceShipOne, l’aereo a razzo privato statunitense conquistava ieri il premio da 10 milioni di dollari volando nel cielo della California sino alle soglie dello spazio, l’Europa lanciava da Torino la sua sfida a Venere, il più misterioso dei pianeti. L’Ansari X Prize, dunque, riservato ad un velivolo in grado di salire per due volte nell’arco di quindici giorni oltre i cento chilometri di altezza, se lo porterà a casa Burt Rutan, il geniale progettista dello SpaceShipOne che aveva compiuto il primo volo stabilito dal regolamento il 29 settembre scorso. Allora il velivolo era pilotato dal sessantunenne Mike Melvill, ieri il balzo nel blu lo ha compiuto invece Brian Zinnie, 51 anni, pilota istruttore dell’aviazione di marina, veterano di 33 missioni di combattimento durante «Desert Storm», la prima guerra in Iraq.

L’aereo a razzo (costruito con un finanziamento di 20 milioni di dollari garantiti da Paul Allen co-fondatore di Microsoft) è salito sino a 109 chilometri. Per tre minuti a mezzo Brian ha sentito il suo corpo senza peso e poi alzando la coda del velivolo è scivolato come un aliante verso la pista nel deserto di Mojave, in California. A bordo, oltre al pilota, ci possono stare altre due persone ed è quello che accadrà nelle future missioni aperte agli amanti (ricchi) del turismo spaziale. «Oggi è nata una nuova industria - ha ricordato Burt Rutan dopo il successo -. Arriveranno presto investitori nel nuovo mercato multimiliardario che abbiamo aperto e nuovi jet a razzo saranno presto a disposizione». Il miliardario inglese Richard Branson ha già creato la società Virgin Galactic che dal 2007 offrirà voli a bordo dello SpaceShipOne pagando un biglietto di 200 mila dollari. «Se ora possiamo salire privatamente fino a 100 chilometri di altezza - prevede Peter Diamandis, fondatore del premio - entro 10 anni arriveremo anche a compiere un intero volo in orbita intorno alla Terra. Ormai non ci sono più limiti all’iniziativa privata nello spazio».

Intanto l’agenzia europea Esa si sta preparando alla prima spedizione automatica verso il misterioso vicino pianeta Venere. La sonda «Venus Express» che sarà lanciata l’anno prossimo, è stata consegnata ieri dall’Alenia Spazio nella cui camera bianca di Torino è stata assemblata. «Per la prima volta riusciremo ad effettuare una tac continua della atmosfera venusiana tanto densa da impedirci di vedere la superficie - spiega Marcello Coradini, direttore delle missioni interplanetarie all’Esa di Parigi -. Così capiremo anche come mai un pianeta in origine uguale al nostro sia poi diventato un inferno avvolto da un perenne effetto serra».

In superficie regna infatti una temperatura di 400 gradi dove il piombo può scorrere liquido e gli scienziati sono interessati a indagare questo mondo per scoprire se anche alla Terra nella sua evoluzione futura non sia riservato un destino altrettanto crudele.

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