Da La Repubblica del 04/11/2004

Il documento, presentato da Veronesi, sottoscritto da 19 società italiane. Ma è scontro. I Verdi: solo sciocchezze

Gli scienziati: "Cibi ogm? Sì, grazie"

"Sicuri e senza rischi". Appello contro il decreto Alemanno

La replica del ministro: "Vogliamo evitare la contaminazione biotech nei campi"
Il direttore dell´Ieo: se potessi scegliere preferirei nutrirmi di mais transgenico

di Carlo Brambilla

MILANO - «I cibi geneticamente modificati (Ogm), oggi in commercio, sono assolutamente sicuri, affidabili e innocui. Non nascondono alcun rischio per la salute dell´uomo e degli animali. Dirò di più. Sono spesso più sicuri di molti alimenti cosiddetti "naturali", poco controllati. Personalmente, se in Italia si potesse scegliere, preferirei nutrirmi di mais transgenico».

La dichiarazione di Umberto Veronesi, direttore scientifico dell´Istituto Europeo di Oncologia, a sostegno di un manifesto contro la demonizzazione degli Ogm, sottoscritto da 19 prestigiose società scientifiche italiane, in rappresentanza di 10mila ricercatori, infiamma le polemiche. «Da Veronesi solo un cumulo di sciocchezze», reagisce con durezza la senatrice Loredana De Petris, capogruppo dei Verdi in commissione Agricoltura. «Veronesi dovrebbe conoscere almeno il principio della precauzione. La questione è tra chi sceglie un modello agricolo legato alla qualità, al territorio, al biologico e chi, invece, è per l´omologazione e la dipendenza dalle grandi multinazionali delle sementi Ogm». Una posizione che sembra fare propria anche il ministro Gianni Alemanno cui il documento è indirizzato. Che obietta: «Altri scienziati lanciano appelli alla prudenza diametralmente opposti a quelli proposti da Veronesi. La scienza sugli Ogm resta divisa, ma il decreto che stiamo preparando non è contro la ricerca o l´utilizzazione di prodotti geneticamente modificati in campo alimentare, ma per evitare la contaminazione diffusa e incontrollata degli Ogm nelle coltivazioni agricole italiane».

Il documento in difesa degli Ogm, sottoscritto ieri a Milano, è un preciso messaggio al Governo in merito all´approvazione del provvedimento che vorrebbe bloccare la coltivazione di Organismi geneticamente modificati nel nostro Paese. Secondo le società scientifiche che maggiormente si occupano di biotecnologie, dall´Accademia Nazionale delle Scienze, all´Associazione nazionale dei Biotecnologi, alla Società italiana di Tossicologia, «gli Ogm sono regolati da un quadro normativo che non ha eguali in campo alimentare e pertanto risultano essere più controllati di qualunque altro prodotto alimentare. Andrebbe perciò abbandonato l´atteggiamento manicheo "pro" o "anti" Ogm, a favore di un consenso razionale, perché informato, sul processo e sui prodotti derivati».

Anziché temere tanto gli organismi modificati, secondo gli scienziati, i consumatori dovrebbero guardarsi da altri pericoli contenuti in molti alimenti. «Nel pesto tradizionale ligure, per esempio, quello che si ottiene utilizzando piantine di basilico al di sotto dei dieci centimetri, - denuncia Francesco Sala, ordinario di Botanica all´Università Statale di Milano - c´è una sostanza cancerogena, il metil-eugenolo, presente in dosi 600 volte superiori ai valori ammessi dalle normative sanitarie». Ma la Coldiretti di Savona replica definendo "terroristico" l´allarme di Sala.

Non basta. Veronesi aveva lanciato l´allarme aflatossine nella polenta. «È stato criticato, ma aveva ragione - spiega ancora Francesco Sala- Le aflatossine sono tra le cinque o sei micotossine che possiamo trovare nel mais, quindi nei mangimi animali e, al termine della catena alimentare, nel latte e nella carne che finiscono sulle nostre tavole». Il rischio è reale tant´è che lo scorso anno la sola Lombardia ha distrutto il 20 per cento della sua produzione di latte perché conteneva aflatossine sopra i livelli di soglia mentre il mais Ogm, secondo il ricercatore «ha un contenuto di aflatossine 10 o 15 volte inferiore al mais biologico».

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