L´assassinio, nel centro di Amsterdam, del regista olandese Van Gogh da parte di un fanatico islamista è un delitto insopportabile contro la libertà di espressione. Ma se è vero quello che scrive sul Corriere della Sera Magdi Allam, che cioè questo delitto "ha inferto il colpo mortale all´idea e all´utopia del multiculturalismo in Europa", beh allora tanto vale dimetterci subito da cittadini europei e lasciare che siano l´islamismo criminale da un lato, e il radicalismo occidentalista dall´altro, a vedersela tra loro.

Fortunatamente, per ogni episodio di odio religioso e di discriminazione, ce ne sono cento di integrazione e convivenza. Le città europee, specie quelle del Nord, sono un crogiolo vitale e dinamico di multiculturalismo. Dare a ogni crimine razziale e confessionale un valore così terrifico da ritenerlo vincente, sarebbe un errore imperdonabile. A Londra, a Parigi, a Roma, l´incontro difficile e spesso conflittuale tra etnie e culture è visibilmente, vivibilmente in atto, nelle strade, nelle scuole, sul lavoro. Una minoranza di fanatici non può averla vinta, a meno che la maggioranza ragionevole e civile non decida di abbassare pavidamente la guardia e definire "utopia" quel multiculturalismo che non è neanche un´idea: è un fatto, è storia in corso.