Da Corriere della Sera del 11/11/2004
Che Cosa Cambia
Così il fisco più leggero per famiglie e aziende
Dal 2005 niente prelievo Irap sulla ricerca. Montezemolo: segnale che apprezziamo. Dal 2006 scaglioni al 23, 33 e 39%
di Mario Sensini
ROMA - Tre miliardi o poco più per il 2005, essenzialmente a vantaggio delle imprese, tra i 7 e gli 8 miliardi nel 2006, interamente a beneficio delle famiglie. È su queste linee che si articola il taglio delle tasse, riveduto e corretto nel corso del vertice di maggioranza della notte scorsa, che il governo inserirà nella Finanziaria 2005. Ieri il presidente del Consiglio e il ministro dell’Economia si sono limitati ad affermare che la manovra vale «11 miliardi di euro nel biennio 2005-2006» rinviando a oggi per i dettagli, anche se la dimensione dell’intervento previsto nel 2005, secondo fonti qualificate della maggioranza, difficilmente andrà oltre i 3,5 miliardi di euro. Il grosso del pacchetto, con la tanto attesa riduzione delle aliquote per i redditi delle persone fisiche, arriverà solo nel 2006, anche se sarà deciso subito. Probabilmente anche per sfruttare la delega per la riforma fiscale che scade a fine aprile 2005. Quel che sembra chiaro fin d’ora, però, è che non si arriverà entro la fine della legislatura alle due aliquote del 23 e del 33% previste da quella delega (che contempla fra l’altro anche l’armonizzazione della tassazione sulle rendite finanziarie) e sulle quali il premier si era impegnato nel «Contratto con gli italiani».
Alla fine, oltre alla prudenza, nella scelta politica sulla distribuzione degli sgravi ha prevalso quindi la tesi di chi punta sulle imprese e i loro investimenti piuttosto che sulle famiglie e i consumi per il rilancio della crescita economica. Esattamente come aveva suggerito, fra gli altri, il governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio nel suo intervento, il 5 novembre scorso, alla Giornata del risparmio. Prima le imprese, quindi, poi le famiglie. Nella speranza che la scelta possa aiutare la crescita del prodotto interno lordo e rendere più facile, per questa via, il reperimento delle risorse necessarie per finanziare, tra un anno, il taglio delle tasse atteso dalle famiglie. I soldi, insomma, che è stato impossibile trovare nel bilancio del 2005.
Alla fine, oltre alla prudenza, nella scelta politica sulla distribuzione degli sgravi ha prevalso quindi la tesi di chi punta sulle imprese e i loro investimenti piuttosto che sulle famiglie e i consumi per il rilancio della crescita economica. Esattamente come aveva suggerito, fra gli altri, il governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio nel suo intervento, il 5 novembre scorso, alla Giornata del risparmio. Prima le imprese, quindi, poi le famiglie. Nella speranza che la scelta possa aiutare la crescita del prodotto interno lordo e rendere più facile, per questa via, il reperimento delle risorse necessarie per finanziare, tra un anno, il taglio delle tasse atteso dalle famiglie. I soldi, insomma, che è stato impossibile trovare nel bilancio del 2005.
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