Da La Stampa del 16/11/2004

Siniscalco: non mi dimetto, la manovra è solida

Vertice sulle imposte, torna il bonus-figli per i redditi inferiori ai 31 mila euro

di Roberto Giovannini

ROMA - Alle bordate di critiche contro la manovra 2005 - più dolorose perché vengono proprio dalla maggioranza, oltre che dal suo predecessore - il ministro dell’Economia Siniscalco risponde da Bruxelles. «Continuo a ritenere che la Finanziaria sia ferma, solida e credibile», dichiara a margine della riunione dei ministri Ecofin. Intanto, il vertice tecnico della Cdl (che continuerà oggi, ma senza il ministro italiano che è rientrato in tarda serata a Roma) mette a punto le prime correzioni al pacchetto fiscale, che però non cambia né nella sostanza (Irap e famiglie) né nei saldi (3,6 miliardi). La principale è il ripristino del bonus per le nascite da 1000 euro, che verrà esteso anche per i figli successivi nati nel 2005 per le famiglie con redditi inferiori a 31.000 euro l’anno. Stessa limitazione di reddito dovrebbe scattare per le detrazioni per carico familiare, che appunto saranno concentrate sulle fasce di contribuenti con meno di 31.000 euro l’anno.

Siniscalco smorza sul nascere le voci di una sua uscita dal governo, rispondendo alle domande dei cronisti: «Non ho alcuna intenzione di dimettermi», spiega, e si dice «non preoccupato» per l’iter politicamente accidentato della «sua» Finanziaria. Ancora, smentisce seccamente («non vedo questo bisogno, assolutamente») l’eventualità adombrata da Giulio Tremonti di una manovra correttiva per il 2005 per una Finanziaria che il suo predecessore giudica «fragile». Che l’attuale inquilino di Via XX Settembre invece difende, rinviando alle valutazioni del Fondo Monetario Internazionale e della Commissione europea, «che dicono che i target sono appropriati e che il metodo è appropriato». «La presunta fragilità della legge finanziaria - sostiene in una nota Siniscalco - non è stata rilevata dall'Unione europea né dall’Fmi».

Tuttavia, una battuta del commissario europeo all’Economia sembra smentire quest’impressione: «Se non ci fosse un pacchetto fiscale addizionale alla finanziaria, la Commissione sarebbe più rilassata» ha detto lo spagnolo Almunia. Il responsabile europeo ha detto di non averne parlato con Siniscalco: «Mi piacerebbe farlo, ma so che non parteciperà all'Ecofin. Lo devo chiamare».

Con le forze della Cdl italiana Siniscalco si dichiara disponibile a correzioni e aggiustamenti «lungo le linee dell'accordo che era stato raggiunto nel vertice dei leader di maggioranza». Purché, però, non vengano modificati i saldi. «Mi aspetto - aggiunge - che si mettano a posto alcuni aspetti tecnici effettivamente ancora aperti. Su questi siamo disponibilissimi a ricevere ogni osservazione, ogni miglioramento. Alludo - spiega - al modo di dare gli sgravi alla famiglia, piuttosto che di tarare varie misure, ma siamo all'interno di un accordo che per me è fatto». E anche per i tagli alla scuola, aggiunge, le ipotesi sono ancora aperte.

E nel pomeriggio è durata quasi tre ore la riunione «tecnica» sull’emendamento fiscale, cui hanno partecipato gli «sherpa» per le questioni economiche della maggioranza (Micciché, Casero, Leo, Viespoli, Magri, Tarolli e Calderoli), il Ragioniere Generale Vittorio Grilli e il capo del Dipartimento delle politiche fiscale Andrea Manzitti. Una riunione interlocutoria, in cui si è parlato soltanto di Irap e di famiglia, rinviando a un incontro previsto per oggi i temi altrettanto spinosi dell’Irpef, del Sud e della copertura finanziaria del provvedimento. «I saldi restano quelli decisi, mentre i singoli interventi sono stati modulati, basandoci sui principi che ci eravamo dati», ha detto il ministro per le Riforme Roberto Calderoli (Lega). Di conseguenza, non si è potuto far altro che tirare un pochino la «coperta» - che continua a restare sempre corta - dei 3,6 miliardi disponibili per il 2005, da suddividere tra Irap (2 miliardi), famiglia (1), ricerca (600 milioni).

Come detto, la novità principale è il ritorno del bonus-figli per «contrastare la denatalità». Una richiesta della Lega accettata dagli alleati, con l’estensione del bonus da 1.000 euro (generalizzato) anche ai figli successivi ma soltanto per i nuclei familiari con meno di 31.000 euro annui. Verrà anche aumentato l’incremento degli assegni familiari, risolvendo in parte il problema dei contribuenti «incapienti». Per finanziare le novità è probabile che l’aumento di 150 edelle detrazioni per carico familiare venga riservato solo alle famiglie che non superano i 31.000 euro annui di reddito. Qualche modifica è in vista anche per gli sgravi Irap, per rendere l’intervento più selettivo e «visibile»: , il taglio dell’Irap verrà potenziato per favorire le imprese che si accorpano per crescere e che fanno ricerca.

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