Da Corriere della Sera del 17/12/2004
Manovra, passa la fiducia. «Conti meglio del previsto»
Siniscalco: andremo avanti sulla riduzione delle tasse. Il premier: la Finanziaria è una svolta epocale
di Mario Sensini
ROMA - Via libera del Senato con 166 voti favorevoli e 111 contrari alla fiducia sulla Finanziaria 2005. La legge, che ora passa all’esame della Camera, introduce un tetto del 2% alla crescita della spesa pubblica e prevede 30 miliardi di tagli alla spesa e nuove entrate, 6,5 dei quali verranno girati a famiglie e imprese attraverso gli sgravi Ire, l’ex Irpef, e Irap. Per il presidente del Consiglio «è una svolta epocale. Si passa da uno Stato che aumenta la sua spesa a uno Stato che la riduce e taglia i suoi sprechi per costare di meno ai cittadini» ha detto ieri Silvio Berlusconi, contestando le critiche degli enti locali, che hanno scritto a Ciampi denunciando la crisi dei «rapporti istituzionali con il governo». Per il ministro dell’Economia, Domenico Siniscalco, ottimista anche sull’andamento dei conti pubblici del 2004 e sullo stato dell’economia, è una «manovra imponente e strutturale. La pressione fiscale scenderà nel 2005 di 0,6 punti» ha aggiunto Siniscalco parlando in Senato, omettendo però un paio di frasette significative che invece apparivano nel testo del suo discorso («Altro che stangata», la prima; «Con le tasse non ci fermeremo qui», la seconda).
Benché soddisfatti, sia Berlusconi che Siniscalco hanno richiamato ieri l’opportunità di una profonda modifica delle procedure di approvazione della Finanziaria, mai tormentate come quest’anno e criticate, anche se indirettamente, dal presidente della Repubblica. La Finanziaria con un solo articolo e 591 commi (in uno di questi, tra l’altro, secondo Assoelettrica c’è il rischio di un ulteriore aggravio fino a180 milioni per le bollette della luce) è stata difficile da digerire in Senato (il sottosegretario all’Economia Giuseppe Vegas ha impiegato dieci minuti buoni per leggere all’Aula le ultime modifiche «formali», tra commi da rinumerare e riferimenti ad articoli che sono stati cancellati) e lo sarà ancor di più alla Camera. Ieri l’opposizione, dopo aver dichiarato unitariamente il proprio no alla fiducia in Senato, ha scritto al presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, chiedendogli almeno di accorpare quei commi per materie omogenee.
Il dibattito di Palazzo Madama sulla Finanziaria, intanto, ha offerto occasione a Siniscalco per mandare una serie di messaggi tranquillizzanti sull’economia. Cominciando dalla crescita del 2004, che non sarà dell’1,2% come scritto nei documenti ufficiali del governo, ma dell’1,4%, con effetti positivi anche sul deficit. Il gettito del condono edilizio (1 miliardo quest’anno, 2,1 il prossimo) «sta andando secondo le attese» e anche l’autotassazione fa registrare un andamento positivo. Ancor più importante la rassicurazione che sul debito pubblico si riuscirà a fare forse meglio di quanto promesso alla Ue. L’obiettivo concordato, a fronte del 106,2% del 2003, era il 106%.
Benché soddisfatti, sia Berlusconi che Siniscalco hanno richiamato ieri l’opportunità di una profonda modifica delle procedure di approvazione della Finanziaria, mai tormentate come quest’anno e criticate, anche se indirettamente, dal presidente della Repubblica. La Finanziaria con un solo articolo e 591 commi (in uno di questi, tra l’altro, secondo Assoelettrica c’è il rischio di un ulteriore aggravio fino a180 milioni per le bollette della luce) è stata difficile da digerire in Senato (il sottosegretario all’Economia Giuseppe Vegas ha impiegato dieci minuti buoni per leggere all’Aula le ultime modifiche «formali», tra commi da rinumerare e riferimenti ad articoli che sono stati cancellati) e lo sarà ancor di più alla Camera. Ieri l’opposizione, dopo aver dichiarato unitariamente il proprio no alla fiducia in Senato, ha scritto al presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, chiedendogli almeno di accorpare quei commi per materie omogenee.
Il dibattito di Palazzo Madama sulla Finanziaria, intanto, ha offerto occasione a Siniscalco per mandare una serie di messaggi tranquillizzanti sull’economia. Cominciando dalla crescita del 2004, che non sarà dell’1,2% come scritto nei documenti ufficiali del governo, ma dell’1,4%, con effetti positivi anche sul deficit. Il gettito del condono edilizio (1 miliardo quest’anno, 2,1 il prossimo) «sta andando secondo le attese» e anche l’autotassazione fa registrare un andamento positivo. Ancor più importante la rassicurazione che sul debito pubblico si riuscirà a fare forse meglio di quanto promesso alla Ue. L’obiettivo concordato, a fronte del 106,2% del 2003, era il 106%.
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