Da La Repubblica del 11/01/2005

Una chance alla speranza

di David Grossman

L´ELEZIONE di Abu Mazen a nuovo leader del popolo palestinese rappresenta all´apparenza un segnale di speranza. Durante la campagna elettorale, Abu Mazen ha esortato alla cessazione dell´Intifada e degli atti di terrorismo contro Israele. La sua elezione a presidente dell´Autorità nazionale palestinese comprova che questa posizione è oggi condivisa dalla maggior parte dei suoi connazionali. Ciò significa che una saggia e cauta gestione delle sue prossime mosse, e di quelle di Ariel Sharon, potrebbe portare a una pronta ripresa dei negoziati. Abu Mazen dovrà ora far valere l´autorità dimostrata durante la campagna elettorale.

Suo banco di prova saranno i seguenti temi: la stabilizzazione della catastrofica situazione sociale ed economica dei cittadini dei territori palestinesi; il coinvolgimento nel suo governo di elementi militanti ed estremisti, sostenitori della lotta armata contro Israele; la sospensione di lanci di mortaio da parte di Hamas dalla Striscia di Gaza verso Israele e naturalmente il mantenimento dell´ordine pubblico dopo il ritiro di Israele dalla Striscia di Gaza, espressione diretta della capacità di ripresa della sovranità palestinese dopo decine di anni di occupazione.

Nessuno può dire se Abu Mazen sarà in grado di raggiungere queste mete. A tutti però è chiaro che potrà facilmente fallirle se il primo ministro israeliano Ariel Sharon non si impegnerà ad attuare mosse parallele, immediate e generose. Vi sono alcune cose che Sharon può, e deve, fare ora: incontrarsi al più presto con Abu Mazen per riprendere i negoziati; coinvolgere la nuova leadership palestinese nel processo di ritiro israeliano dalla Striscia di Gaza; operare in modo energico per il miglioramento della qualità della vita dei palestinesi nei territori occupati; attuare dei cambiamenti nel tracciato della barriera di separazione tra Israele e i territori palestinesi tenendo conto, per quanto possibile, delle esigenze dei palestinesi; allentare gli stretti controlli ai check point e, forse la cosa più importante per la società palestinese, liberare i prigionieri politici attualmente detenuti nelle carceri israeliane.

Tali decisioni comportano dei rischi. La riduzione del numero dei check point potrebbe incoraggiare le organizzazioni integraliste a inviare di nuovo i kamikaze nelle strade di Gerusalemme e di Tel Aviv, decisione che non colpirebbe solo gli israeliani ma anche gli stessi palestinesi e comprometterebbe la loro possibilità di porre fine all´occupazione. Ma la situazione odierna è talmente compromessa e senza alcuna via di uscita che ogni serio tentativo di miglioramento obbliga le parti ad agire in modo completamente diverso da come hanno fatto finora. In altre parole, israeliani e palestinesi dovrebbero cominciare a sostenersi a vicenda, ad adottare toni concilianti, a parlare di compromesso, ma soprattutto a impegnarsi in ciò che è più difficile per loro: il proseguimento del processo di pace e una lotta comune al terrorismo, che con ogni probabilità non cesserà tanto presto.

La logica della maggioranza moderata dice che una nuova era è alle porte ed esiste una possibilità di accordo tra i due popoli. Ma la logica degli estremisti (con a capo Hamas) sostiene che il precedente processo di pace ? gli accordi di Oslo ? non è stato altro che un trucco israeliano per consolidare l´occupazione e gli insediamenti e che solo grazie alla violenza e alla lotta armata oggi Israele è costretto a smantellare le colonie della Striscia di Gaza e a ritirare il suo esercito. Quindi, sostengono gli estremisti, la lotta armata e il terrorismo proseguiranno di pari passo agli sforzi di dialogo di Abu Mazen.

Se ciò avverrà si può supporre che dopo il ritiro israeliano dalla striscia di Gaza il centro dell´attività violenta si sposterà in Cisgiordania e a Gerusalemme est, dove due milioni di palestinesi ancora vivono sotto occupazione. Abu Mazen riuscirà a tenere a freno le organizzazioni integraliste e a ridurle all´obbedienza? Riuscirà a barcamenarsi tra le pressioni di Israele e degli Stati Uniti da una parte e del popolo palestinese e delle sue numerose correnti dall´altra? La correttezza impone che gli si conceda una chance prima di dare una risposta negativa a queste domande. Chi dubita delle sue capacità di cambiare l´immagine che si ha di lui potrebbe trovare incoraggiamento nella trasformazione di Anwar Sadat, da figura grigia salita al potere in Egitto dopo il carismatico Nasser, a personaggio che ha cambiato il corso della storia.

Nessuno dovrebbe comunque illudersi che Abu Mazen abbia intenzione di trasformarsi nel primo palestinese sionista ed accettare tutte le pretese di Israele e degli Stati Uniti. Israele farebbe bene a ricordare che solo un leader palestinese che attinge autorità dal suo popolo e ne difende con fermezza i diritti può essere un partner valido per un serio negoziato di pace.


N.B. Vi è un qualche significato al fatto che oggi si possa scrivere un intero articolo sui palestinesi senza nominare neppure una volta Yasser Arafat? Le cose non sono così semplici. La figura del Raìs ha aleggiato su questa campagna elettorale, ma è anche possibile che i palestinesi, al fine di abituarsi alla nuova realtà e alla nuova leadership, abbiano ora bisogno di una sorta di "pausa" dal retaggio di Arafat e dal suo totalitarismo. Ma attenti a non cadere in errore. Arafat, in quanto ideale, simbolo, guida, potrebbe riapparire con tutto il suo vigore in futuro ? compresi gli aspetti negativi e deleteri della sua figura ? qualora il negoziato con Israele dovesse entrare in una fase esecutiva e fosse necessario accettare compromessi dolorosi.
Annotazioni − Traduzione di Alessandra Shomroni.

Sullo stesso argomento

Articoli in archivio

Secret British document accuses Israel
FO paper says international laws are being violated and peace jeopardised
di Chris McGreal su The Guardian del 25/11/2005
 
Cos'� ArchivioStampa?
Una finestra sul mondo della cultura, della politica, dell'economia e della scienza. Ogni giorno, una selezione di articoli comparsi sulla stampa italiana e internazionale. [Leggi]
Rassegna personale
Attualmente non hai selezionato directory degli articoli da incrociare.
Sponsor
Contenuti
Notizie dal mondo
Notizie dal mondo
Community
• Forum
Elenco degli utenti

Sono nuovo... registratemi!
Ho dimenticato la password
• Sono già registrato:
User ID

Password
Network
Newsletter

iscriviti cancella
Suggerisci questo sito

Attenzione
I documenti raccolti in questo sito non rappresentano il parere degli autori che si sono limitatati a raccoglierli come strumento di studio e analisi.
Comune di Roma

Questo progetto imprenditoriale ha ottenuto il sostegno del Comune di Roma nell'ambito delle azioni di sviluppo e recupero delle periferie

by Mondo a Colori Media Network s.r.l. 2006-2024
Valid XHTML 1.0, CSS 2.0