Da La Repubblica del 25/03/2005

Un giorno davanti all´ospedale, dove le gli "ultrareligiosi" incassano l´ennesima sconfitta

Al capezzale della malata la protesta diventa una veglia

Perso l´ultimo appello, il fronte anti-eutanasia implora il governatore di fare un atto di forza

di Omero Ciai

PINELLAS park (Florida) - All´improvviso, la protesta per restituire a Terri Schiavo l´alimentazione forzata che l´ha mantenuta in vita per quindici anni, rischia di trasformarsi in una veglia funebre. All´alba di oggi la donna che giace senza coscienza dietro le mura del Woodside Hospice Villas di Pinellas Park, protagonista inconsapevole di un caso che ha diviso la sua famiglia, i politici, i giudici e la gente d´America, compirà la prima settimana senza acqua né cibo. Una agonia lentissima, che i due nuovi "no" di ieri, quello della Corte Suprema cui i suoi genitori s´erano appellati in ultima istanza e quello del giudice statale, George Greer, a cui s´era rivolto il governatore Jeb Bush, stanno per rendere irreversibile. Ormai per quel mezzo centinaio di estremisti religiosi raccolti in attesa all´ingresso della clinica si tratta di una lotta contro il tempo. La loro ultima speranza è proprio il governatore, al quale chiedono un executive authority, un atto di forza per nominarsi tutore della donna a dispetto delle sentenze e riattaccarla alla vita.

Lo dice secco davanti alle tv, Pat Mahoney, il reverendo protestante che guida la crociata e che, ormai da giorni, detta i tempi di questa piccola tragedia mentre alcuni ragazzini cercano di superare lo sbarramento degli agenti "per portare acqua a Terry".

Mahoney ha propositi molto chiari. Oggi porterà le sue ridotte truppe fino a Tallahassee, la capitale dello Stato, sotto gli uffici del governatore. Ma per adesso, come tutti gli altri, deve incassare i due rifiuti che seminano lo sgomento tra i suoi fedeli. La decisione della Corte Suprema arriva quasi in diretta, la grida, dall´altra parte della strada, un operatore tv dopo averla ascoltata in cuffia. E subito una anziana donna s´inginocchia e prega. La stradina che passa di fronte alla clinica è occupata nei due lati da piccole tende azzurrine per proteggersi da sole e pioggia. Sulla destra ci sono i giornalisti, le tv, le macchine da presa, video, computer e paraboliche satellitari. Sulla sinistra il piccolo esercito di evangelici e cattolici. Un grande drappo bianco schizzato di vernice rossa dice: «Stop killing», fermate l´omicidio. Accanto, un omone con la barba legge ad alta voce passi dei Vangeli. Non si cura che lo si ascolti. Li legge al vento, li declama per sé.

Poco più in là un ragazzo invecchiato, cappelletto alla Linus e pizzetto, batte i secondi su un piccolo tamburo. Ognuno ha il suo cartello. In uno c´è la foto dell´odiato giudice Greer, il magistrato dello Stato della Florida che ha respinto tutti i ricorsi, e che qui chiamano «Kevorkian», come il famoso dottore, apostolo della "dolce morte". Nel presidio davanti al Woodside Hospice, una costruzione ad un piano con i tetti di mattoncini rosso scuro, cattolici e protestanti si confondono. C´è chi porta un grande cartello bianco con i Dieci comandamenti, chi una frase del Papa contro l´eutanasia, chi parole di Gesù, chi semplicemente la propria storia. «Guardate me - dice un cartello appoggiato sulle ginocchia di una donna - ero in coma e sono sopravvissuta». Oppure, «Vi prego salvatela», come recita il cartello appeso al collo di una ragazza con i capelli biondi e dall´aria angelica. «Please, please, please», ripetono tutti.

Ma fino ad ora la mobilitazione non ha mutato il corso stabilito dai giudici per la sorte di Terri. L´ha soltanto trasformata in un evento mediatico internazionale con colpi di scena, improvvise speranze e altrettanto improvvise delusioni. Ieri, neppure l´ultimo colpo tentato dal governatore dello Stato, Jeb, il fratello minore del presidente, ha avuto successo. Sulla base di un nuovo referto, di un dottore vicino alle formazioni evangeliche che analizzando i video di Terry ha messo in dubbio le analisi di chi sostiene che non ha nessuna reazione vitale, l´agenzia statale dei servizi sociali della Florida ha chiesto di assumere la tutela della donna. Ma non c´è stato niente da fare.

Greer è irremovibile. In realtà, dicono a Miami, ciò che è successo negli ultimi giorni dimostra che i fratelli Bush, governatore e presidente, hanno abbandonato gli estremisti religiosi in quest´ultima crociata. A parole si dispiacciono, ma entrambi ormai già rieletti e, dunque, senza alcuna necessità di conservare l´appoggio degli evangelici, non hanno nessuna intenzione di schierarsi contro i giudici. Né contro la stragrande maggioranza del paese che, nonostante l´influenza delle lobby cristiane, è assolutamente contraria ad un intervento dei politici nel caso Schiavo.

Sullo sfondo della tragedia prosegue invece sorda la guerra familiare.

Guerra, di cui pochi comprendono i dettagli. L´accanimento del marito, visto che in fondo le cure di Terri non costano nulla, sono a carico della Florida; né quello dei genitori, che fino a non molto tempo fa - ricordava ieri un articolo sul Miami Herald - ammettevano che la loro figlia sopravviveva in uno stato puramente vegetativo. Ora, il tempo che batte il tamburo di Sam sta per scadere. E gli agenti della polizia rafforzano la guardia intorno all´ospedale. Da ieri hanno anche i cani. Non si sa mai.

Qualcuno potrebbe sempre tentate di "liberare" Terri.

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