Da Corriere della Sera del 15/04/2005
Originale su http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/04_Aprile/15/berlusco...

Il Cavaliere e i primati. Dagli scudetti del Milan alla legislatura

La febbre del record: durare più di tutti

Dietro il rifiuto di Silvio Berlusconi c'è anche la sua «fissa» di voler essere il primo a completare una legislatura

di Gian Antonio Stella

«Certo, avremo fatto un po’ troppo i ganassa, gli spacconi, con la fissa dei record...», ammise un giorno Fedele Confalonieri. Sempre avuto quel chiodo, Berlusconi. Al punto che dietro il suo accanito rifiuto di varare un nuovo governo per segnare quella discontinuità che gli viene chiesta, potete scommetterci, c’è (anche) quella "fissa": caschi il mondo, vuole essere il primo presidente del consiglio d’Italia a completare una legislatura. Dopodiché, in futuro, qualcuno potrà pure eguagliarlo. Batterlo, mai. Ridurre la questione a una cocciutaggine "sportiva", sia chiaro, è una sciocchezza. In un paese come il nostro, dove già nel 1901 Bolton King e Thomas Okey scrivevano scandalizzati che dall’Unità ad allora erano già cambiati 33 ministri della pubblica istruzione e dove nel dopoguerra repubblicano abbiamo già contato 57 governi, la stabilità è sostanza. E fece bene il Cavaliere, il 5 maggio dell’anno scorso, a sventolare la bandiera del sorpasso sul governo di Bettino Craxi che fino a quel momento, con 1.059 giorni, era stato il più longevo della nostra storia recente. Un paese ha bisogno di avere punti fermi.

E non c’è dubbio che, se porterà a casa la legislatura, Sua Emittenza potrà giocarsi, con gli elettori, un messaggio forte. Le opposizioni diranno che, con tutti i ministri che ha cambiato, c’è stata una forzatura nel non passare più al vaglio del voto di fiducia? Il messaggio resterà. Purché, appunto, non diventi una "fissa" cui sacrificare tutto. È questo che toglie il sonno a qualche alleato: siamo sicuri che l’obiettivo valga la candela? E quanto pesa, in questo gioco, il "fattore G.", cioè la "ganassite" berlusconiana? Che il Cavaliere abbia un ego gonfio come un soufflé, sia pure mitigato qua e là da sprazzi di autoironia, è dura da negare. Ricordate cosa disse alcuni anni fa? «In Italia nessuno può dire di aver fatto quanto ho realizzato io. Nemmeno in Europa c’è uno che abbia una caratura paragonabile a quella di Berlusconi. E in America solo Bill Gates mi fa ombra. Adesso voi giornalisti direte che sono presuntuoso, che ho un complesso di superiorità. Maparlano i fatti». Per non dire della sortita all’assemblea della Confcommercio alla vigilia delle elezioni del 2001: «Alle vostre domande c'è una risposta sola.

È in milanese, ma la capirete: "Ghe pensi mi..."». «È perseguitato dall’idea di essere il primo, il più bravo, il più bello e anche il più alto», rise un giorno Francesco Cossiga: «È tutto vero salvo che per l’altezza, essendo io più alto di lui anche senza scarpe». Ed eccolo sfrecciare in testa a tutti in maglietta e calzoncini («nella corsa non mi batte nessuno, neppure uno più giovane di dieci anni») coi sottoposti che arrancano e si genuflettono in mille complimenti. Eccolo rivendicare compiaciuto le interviste del suo medico, Umberto Scapagnini, piazzato a fare il sindaco di Catania: «Ci seppellirà tutti. La sua vera età è di 55 anni. Berlusconi è tecnicamente quasi immortale ». Eccolo spiegare al popolo che lui dorme «tre ore e mezza per notte» e con Gianni Letta ha «dedicato tutte le notti, da mezzanotte in avanti, all’esame parola per parola di tutti i provvedimenti». Più provvedimenti di tutti: «Un record!».

Sempre il primo. Il primo a inventarsi un partito in pochi mesi e conquistare il potere. Il primo a prender tre milioni di voti presentandosi in tutte le circoscrizioni alle Europee del ’94. Ad avere nel 2001 una maggioranza parlamentare schiacciante con 89 seggi di vantaggio alla camera e 49 al Senato, anche se poi guadagnerà pure il record delle sconfitte parlamentari, salite ormai a 65 alla faccia dello strapotere dei numeri. A garantire investimenti «in parte pubblici, in parte privati e in parte dell’Ue per 187.500 miliardi» e promettere «il raddoppio dell’Autosole, il ponte sullo stretto di Messina, e tante, tante tangenziali perché negli ultimi anni il tempo casa-ufficio si è raddoppiato» e un mucchio di privatizzazioni «subito Enel ed Eni». A vantarsi di avere avuto nei primi sei mesi a palazzo Chigi «72 incontri ufficiali e oltre 120 conversazioni telefoniche».

E non c’è campo in cui non sia il primo. Nessuno «paga tante tasse» quanto lui. Nessuno ha mai sparato sui «comunisti» ricevendo in cambio tanti insulti quanti lui, che sul tema ha collezionato dalla discesa in campo ad oggi 3.917 notizie Ansa. Nessuno ha mai posseduto («ho cinque figli», spiegò al Costanzo Show) tante ville in Sardegna. Nessuno ha mai avuto tante piscine (cinque) per la talassoterapia. Nessuno ha mai piantato (oltre duemila, gongola) tanti cactus. Nessuno ha mai varato tanti condoni edilizi e fiscali. E poi nessuno ha mai vinto in pochi anni quello che ha vinto lui col Milan: sette scudetti, quattro Champions League, due coppe intercontinentali, una coppa Italia. Nessuno ha mai regalato prima ai propri deputati, come ha fatto lui il Natale scorso, un tapis-roulant da 3.957 euro più un orologio Longines da 2.500. Nessuno è mai andato tanto in tivù come lui nei primi sei mesi di governo stracciando (945 minuti contro 124) il secondo classificato che era Ciampi. Nessuno ha mai visto nell’anno di magra 2003 un andamento come quello della sua Mediaset con ricavi cresciuti del 32% e un risultato operativo del 47%. Nessuno ha mai avuto tante donne, se è vero che in ogni paese che visita racconta: «Una volta avevo qui una fidanzata...».

Nessuno, addirittura, ha mai «posato un cavo ad alta potenza così profondo come quello dell’elettrodotto che ci collega alla Grecia: record mondiale!». Sempre il primo. E all’inseguimento di primati. Compresi, per uno scherzo del destino, quelli che non gli piacciono: «migliaia di ispezioni della finanza» e «83 inchieste » e un mucchio di processi e centinaia di udienze e un governo che è già il secondo della storia (ha davanti solo Andreotti) per ministri e sottosegretari: 92. Un numero che nei prossimi giorni, dicono, potrebbe addirittura salire. E tutto per battere il record della legislatura. Madavvero ne vale la pena?

Sullo stesso argomento

Articoli in archivio

A comic opera
The ins and outs of politics in Italy
su The Economist del 21/04/2005
 
Cos'� ArchivioStampa?
Una finestra sul mondo della cultura, della politica, dell'economia e della scienza. Ogni giorno, una selezione di articoli comparsi sulla stampa italiana e internazionale. [Leggi]
Rassegna personale
Attualmente non hai selezionato directory degli articoli da incrociare.
Sponsor
Contenuti
Notizie dal mondo
Notizie dal mondo
Community
• Forum
Elenco degli utenti

Sono nuovo... registratemi!
Ho dimenticato la password
• Sono già registrato:
User ID

Password
Network
Newsletter

iscriviti cancella
Suggerisci questo sito

Attenzione
I documenti raccolti in questo sito non rappresentano il parere degli autori che si sono limitatati a raccoglierli come strumento di studio e analisi.
Comune di Roma

Questo progetto imprenditoriale ha ottenuto il sostegno del Comune di Roma nell'ambito delle azioni di sviluppo e recupero delle periferie

by Mondo a Colori Media Network s.r.l. 2006-2024
Valid XHTML 1.0, CSS 2.0