Da Corriere della Sera del 31/05/2005

Nomine Rai, Prodi all’attacco del Polo

Oggi Siniscalco indica Petruccioli presidente. Il Professore: vogliono scegliersi da soli il direttore generale

di Paolo Conti

ROMA - Stamattina Claudio Petruccioli, presidente della commissione di Vigilanza parlamentare, sarà con Angelo Maria Petroni uno dei due consiglieri di amministrazione indicati dal ministro dell’Economia Domenico Siniscalco. E già alle 16, quando si riunirà per la prima volta il nuovo Consiglio di amministrazione, dovrebbe essere eletto presidente della Rai. Ma avrà bisogno (lo impone la legge Gasparri) del voto favorevole dei due terzi della Vigilanza per entrare nella pienezza delle sue funzioni. Il seggio elettorale sarà aperto stasera fino alle 21. Se la votazione non fosse completata, si riaprirà domani dalle 8.30 alle 13. Il sì a Petruccioli del centro destra è scontato. Meno certo quello compatto dell’Unione. Romano Prodi, da sempre schierato per un accordo complessivo di garanzia su presidenza e direzione generale, dice: «Debbo purtroppo prendere atto che la maggioranza intende procedere unilateralmente alla nomina del direttore generale. Sono profondamente rammaricato che su un tema decisivo per la democrazia italiana non sia stato ancora una volta possibile un confronto costruttivo». La protesta è contro la candidatura di Alfredo Meocci.

Quale sarà la linea dell’Unione? Stamattina alle 12 si riuniranno separatamente Ds, Margherita e gli altri partiti. Alle 14 vertice dell’Unione (capigruppo della Camera e della Vigilanza, inclusi i partiti non rappresentati nella commissione, come i Comunisti italiani). Per decidere cosa? Dice Giuseppe Giulietti, Ds: «La priorità è garantire un corretto svolgimento della futura campagna elettorale, mandare a casa un Cda illegale da un anno. E se sul direttore generale non ci sarà intesa, si sarà trattato di un affare di famiglia del centro destra che non vincolerà in alcun modo nessuna futura maggioranza». Ovvero: votiamo Petruccioli, se vinceremo manderemo via Meocci. E se in base a questa considerazione Berlusconi decidesse di scompaginare le carte e far indicare da Siniscalco nel Cda oltre a Petroni un nome diverso da Petruccioli, per esempio Francesco Alberoni, per sottolineare come sia colpa solo di Prodi se un Ds come Claudio Petruccioli non possa approdare alla presidenza Rai? Solo voci notturne?

Paolo Gentiloni, responsabile della comunicazione della Margherita: «Il nostro obiettivo è porre fine allo scandalo del Cda monocolore». Conferma il suo collega di partito Enzo Carra: «Come si potrebbe non votare Petruccioli? Rischieremmo di non farci capire dalla gente». Ma i malumori tra i prodiani sono evidenti. Gloria Buffo, Ds: «Ha ragione Prodi, non vedo ragioni per cambiare linea». Dice anche il verde Alfonso Pecoraro Scanio: «Senza una linea condivisa, non avrebbe senso partecipare al voto». Protesta Michele Bonatesta, An: «A Prodi non basta il presidente della Rai: pretendeva pure il direttore generale. E poi, a sinistra, hanno il coraggio di gridare all’occupazione della Rai».

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