Da La Repubblica del 04/06/2005
Sondaggio della "Bild": il 96,9% dei tedeschi voterebbe "no". Oggi vertice Schroeder-Chirac
Ma anche la Germania "boccia" la Costituzione Ue
di Andrea Tarquini
BERLINO - Il grande sogno dell'Europa unita muore nel cuore e nella mente del popolo tedesco, proprio mentre il cancelliere federale, il socialdemocratico Gerhard Schroeder lancia tentativi estremi di salvare l'Unione dallo shock del voto francese e olandese e dalla disintegrazione. In un sondaggio telefonico condotto dal quotidiano popolare Bild ieri - alla vigilia dell'atteso vertice d'emergenza di stasera alla Cancelleria tra Schroeder e il presidente francese Jacques Chirac - il 96,9 per cento dei cittadini ha detto che voterebbe no alla Costituzione europea, se in Germania si tenesse un referendum come in Francia e Olanda. I sì sono stati appena il 3,1 per cento. Su questo sfondo, Chirac e Schroeder avranno una difficile cena di lavoro per esaminare la situazione dopo i due no e discutere come sia possibile rilanciare il processo d'integrazione e allargamento dell'Europa. Un processo che, come dice il sondaggio, appare delegittimato anche nel che era sempre stato locomotiva e leader nel continente.
Il vertice straordinario franco-tedesco stasera sarà rigorosamente a porte chiuse. Solo una cena di lavoro, niente briefing né conferenze stampa né dichiarazioni. Questa scelta conferma il senso di allarme mal celato che domina il vertice politico tedesco. E come notano i commentatori delle tv pubbliche e dei grandi quotidiani, un summit tra un presidente dimezzato dalla batosta del referendum e un cancelliere alle corde, dato per perdente netto nelle indagini d'opinione sulle elezioni anticipate previste a settembre, è un summit tra leader deboli. Pochi si illudono che possa dare all'Europa in crisi una svolta e un segnale di fiducia. Una sconcertante rivelazione è venuta dal premier democristiano olandese, Jan Peter Balkenende. Per Balkenende, Schroeder all'indomani del voto nei Paesi Bassi ha proposto un vertice d'emergenza tra i sei paesi fondatori della Ue, cioè Francia, Germania, Italia, Belgio, Olanda, Lussemburgo. Ma Balkenende ha respinto la proposta, dopo il no del suo elettorato. E l'iniziativa tedesca è fallita.
«Si tratta ora di decidere», ha ammonito Schroeder, «se la grande idea dell'unità europea debba essere messa in gioco o invece proseguita. Sarebbe completamente sbagliato mettere in discussione il piano di allargamento». La gravità della crisi è tutta nelle parole del cancelliere. E nel monito del suo vice, il ministro degli Esteri e leader dei verdi Joschka Fischer. «Il no francese e olandese è una battuta d'arresto che impone una pausa di riflessione. Per il processo d'integrazione avremo bisogno di più tempo, forse alcuni anni in più, massimo dieci. Ma non è la fine del processo».
Chirac e Schroeder si vedranno di nuovo il 10 a Parigi. Poi il cancelliere volerà a Londra per incontrare il premier britannico Tony Blair. L'iniziativa del cancelliere per salvare l'Europa in vista del vertice europeo del 16 e 17 continua a pieno ritmo. Ma l'elettorato tedesco la guarda con sentimenti misti tra ostilità e indifferenza. Il sondaggio di Bild è stato lanciato con un titolo a piena prima pagina: "Francesi e olandesi hanno votato no, oggi grazie a Bild vota la Germania". Una pugnalata per il governo. E sul suo sito online Bild diffonde e reclamizza la lunghissima lista di negozi, discount, agenzie viaggi, ristoranti, alberghi che continuano ad accettare il marco.
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