Da Corriere della Sera del 09/06/2005
NOMINE / Il ministro dell’Economia vuole convocare l’assemblea il 14 giugno: si deve trovare una soluzione di garanzia. Berlusconi chiama Curzi
Rai, Siniscalco accelera. E contro Petruccioli spunta Servello
Il presidente della commissione di Vigilanza resta in corsa per la guida di viale Mazzini
di Paolo Conti
ROMA - Il nodo della Rai sta per essere sciolto? Le avvisaglie ci sono. Per esempio la dichiarazione del ministro dell’Economia, Domenico Siniscalco: «Sono convinto che si debba trovare un’ottima soluzione, quella che tutti chiamano di garanzia. Ne avevo proposta una che non ha convinto. Ne cercheremo altre». Il riferimento è ad Andrea Monorchio, indicato presidente e bocciato in una giornata. Altro indizio. Claudio Petruccioli, come presidente della Vigilanza, ieri ha chiamato Siniscalco: «Mi ha detto che non c’è ancora un’indicazione precisa sulla data ma che l’assemblea totalitaria potrebbe riunirsi martedì 14». L’assemblea totalitaria dei soci è il luogo in cui il ministro dell’Economia deve designare il presidente che poi va eletto dal Consiglio di amministrazione e infine sottoposto al voto (a maggioranza qualificata) della Vigilanza. Il fatto che Siniscalco preveda una convocazione significa che l’indicazione è vicina. Petruccioli ha telefonato perché il consigliere anziano, e presidente pro tempore della Rai, Sandro Curzi ha convocato il Consiglio di amministrazione per il 14 e il 15 giugno: «Siamo prontissimi a procedere alla nomina, in modo da comunicarla tempestivamente alla Vigilanza» Le due date permetterebbero l’immediata convocazione della famosa totalitaria.
La giornata di ieri di Curzi è stata intensa. Ha preparato il calendario della prossima settimana: analisi della situazione di telegiornali e reti con audizioni di tutti i direttori. Poi ha ricevuto una telefonata di Silvio Berlusconi. Semplice gesto di cortesia o i due hanno parlato del problema della presidenza dopo lo scontro tra l’Unione (che si è espressa per Petruccioli dopo una riunione plenaria) e la maggioranza, che ha contestato il metodo adottato dal centrosinistra?
Ma a chi pensa Berlusconi per la presidenza? Nonostante lo scontro con l’Unione, il nome di Petruccioli resta in cima alla lista. Però circolano altre ipotesi, anche sorprendenti. Come quella di Franco Servello, senatore An (classe 1921), che avrebbe proprio in Berlusconi il principale sponsor. E poi l’ex ministro Antonio Maccanico (classe 1924) sicuramente spendibile per un accordo con l’opposizione. Così come Paolo Murialdi (1919) ex consigliere Rai e autorevole giornalista molto caro alla sinistra storica. Infine Francesco Alberoni (1929) consigliere Rai uscente. Nel caso di Servello e di Alberoni ci sarebbe un calcolo sulla figura del consigliere anziano: la maggioranza sa bene che i due non otterrebbero mai il voto dell’opposizione in Vigilanza (necessario per arrivare ai due terzi previsti dalla legge) e quindi resterebbero nel Cda come consiglieri anziani nonostante la bocciatura, pronti a guidare la Rai al posto di Curzi (1930). E il criterio funzionerebbe, in teoria, anche per Murialdi e Maccanico.
Però Servello e Alberoni avrebbero il pregio, dal punto di vista berlusconiano, di assicurare una maggioranza sicura al centrodestra nel Cda. In pratica la voce su Servello somiglia molto a un aut aut berlusconiano al centrosinistra: se insistete ancora sul direttore generale di garanzia, scelgo il consigliere anziano che dico io. E addio presidenza di garanzia.
La giornata di ieri di Curzi è stata intensa. Ha preparato il calendario della prossima settimana: analisi della situazione di telegiornali e reti con audizioni di tutti i direttori. Poi ha ricevuto una telefonata di Silvio Berlusconi. Semplice gesto di cortesia o i due hanno parlato del problema della presidenza dopo lo scontro tra l’Unione (che si è espressa per Petruccioli dopo una riunione plenaria) e la maggioranza, che ha contestato il metodo adottato dal centrosinistra?
Ma a chi pensa Berlusconi per la presidenza? Nonostante lo scontro con l’Unione, il nome di Petruccioli resta in cima alla lista. Però circolano altre ipotesi, anche sorprendenti. Come quella di Franco Servello, senatore An (classe 1921), che avrebbe proprio in Berlusconi il principale sponsor. E poi l’ex ministro Antonio Maccanico (classe 1924) sicuramente spendibile per un accordo con l’opposizione. Così come Paolo Murialdi (1919) ex consigliere Rai e autorevole giornalista molto caro alla sinistra storica. Infine Francesco Alberoni (1929) consigliere Rai uscente. Nel caso di Servello e di Alberoni ci sarebbe un calcolo sulla figura del consigliere anziano: la maggioranza sa bene che i due non otterrebbero mai il voto dell’opposizione in Vigilanza (necessario per arrivare ai due terzi previsti dalla legge) e quindi resterebbero nel Cda come consiglieri anziani nonostante la bocciatura, pronti a guidare la Rai al posto di Curzi (1930). E il criterio funzionerebbe, in teoria, anche per Murialdi e Maccanico.
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