Da Corriere della Sera del 26/07/2005
Oggi a Pechino inizia il quarto round negoziale a sei. La Cina avverte: «Difficile arrivare a un compromesso»
America e Nord Corea si parlano
Inatteso incontro sul nucleare. Washington: clima positivo
di Ennio Caretto
WASHINGTON - Inatteso incontro bilaterale ieri a Pechino tra gli Stati Uniti e la Corea del Nord alla vigilia del cruciale quarto round negoziale in due anni con la Corea del Sud, la Cina, la Russia e il Giappone. Per un’ora e un quarto, Christopher Hill, il direttore degli affari asiatici del Dipartimento di Stato americano, e Kim Kye Gwan, il sottosegretario agli Esteri nordcoreano, hanno discusso del programma nucleare di Pyongyang. L’incontro ha alimentato le speranze di una possibile schiarita fra i due nemici storici, ma Hill le ha minimizzate dicendo che si è trattato soltanto di una presa di contatti, non di negoziati: «È il momento giusto per consultarci - ha affermato -, per conoscerci e confrontare le nostre posizioni». E alla Casa Bianca il portavoce Scott McClellan ha parlato di «un semplice scambio di informazioni».
Il diplomatico americano, che più tardi ha conferito anche con i negoziatori cinese e giapponese, non ha tuttavia escluso progressi, aggiungendo che «guardiamo entrambi con interesse al lavoro da fare» e comunicando a Washington che «il clima è stato positivo». Il fatto stesso che Hill non abbia nascosto l’incontro con Kim Kye Gwan, a differenza di quanto era avvenuto per altri in passato, è parso un gesto distensivo verso i nordcoreani. Fino a poche settimane fa, Washington aveva rifiutato colloqui bilaterali ufficiali, insistendo su quelli a sei. La situazione è cambiata, almeno in apparenza, dopo che il segretario di Stato Condoleezza Rice ha assicurato alla Corea del Nord che l’America la riconosce e non intende attaccarla, e ha annunciato l’invio di 50 mila tonnellate di alimentari a Pyongyang.
Lo «scambio di pareri» a due è stato accompagnato da un altro meeting bilaterale tra la Corea del Sud e quella del Nord, in cui la prima ha promesso alla seconda forniture di energia elettrica nel 2008 se abbandonerà i suoi progetti di riarmo nucleare. Lo scorso febbraio la Corea del Nord ha annunciato di possedere la bomba atomica e l’amministrazione Bush ora teme che stia per sperimentarla per la prima volta. In un articolo in prima pagina, il New York Times ha ieri riferito che i satelliti spia americani hanno registrato massicci lavori di scavo nel settentrione del Paese, a una base militare segreta. Ma la Cia e il Pentagono sono divisi sul loro significato: per la Cia è normale amministrazione, per il Pentagono è la prova dell’imminenza del test.
A Pechino, le trattative in corso non hanno dissipato lo scetticismo degli esperti. Il docente universitario Sun Zhe ha osservato che «gli Stati Uniti non sono disposti a dare alla Corea del Nord tutto ciò che vuole», da un trattato di pace alle relazioni diplomatiche, e viceversa, dal graduale passaggio a un’economia di mercato alla denuclearizzazione dell’intera penisola coreana, che comporterebbe, peraltro, il ritiro delle bombe Usa: «Se anche il quarto round fallisse - ha ammonito -, un compromesso non sarebbe più possibile». La Cina, che fornisce a Pyongyang ben il 70 per cento del suo fabbisogno di petrolio e il 30 per cento del suo fabbisogno di cibo, avrebbe ribadito di non essere pronta ad aumentare le pressioni sul presidente Kim Jong Il, come desidererebbe Bush, per paura che siano controproducenti.
Il diplomatico americano, che più tardi ha conferito anche con i negoziatori cinese e giapponese, non ha tuttavia escluso progressi, aggiungendo che «guardiamo entrambi con interesse al lavoro da fare» e comunicando a Washington che «il clima è stato positivo». Il fatto stesso che Hill non abbia nascosto l’incontro con Kim Kye Gwan, a differenza di quanto era avvenuto per altri in passato, è parso un gesto distensivo verso i nordcoreani. Fino a poche settimane fa, Washington aveva rifiutato colloqui bilaterali ufficiali, insistendo su quelli a sei. La situazione è cambiata, almeno in apparenza, dopo che il segretario di Stato Condoleezza Rice ha assicurato alla Corea del Nord che l’America la riconosce e non intende attaccarla, e ha annunciato l’invio di 50 mila tonnellate di alimentari a Pyongyang.
Lo «scambio di pareri» a due è stato accompagnato da un altro meeting bilaterale tra la Corea del Sud e quella del Nord, in cui la prima ha promesso alla seconda forniture di energia elettrica nel 2008 se abbandonerà i suoi progetti di riarmo nucleare. Lo scorso febbraio la Corea del Nord ha annunciato di possedere la bomba atomica e l’amministrazione Bush ora teme che stia per sperimentarla per la prima volta. In un articolo in prima pagina, il New York Times ha ieri riferito che i satelliti spia americani hanno registrato massicci lavori di scavo nel settentrione del Paese, a una base militare segreta. Ma la Cia e il Pentagono sono divisi sul loro significato: per la Cia è normale amministrazione, per il Pentagono è la prova dell’imminenza del test.
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