Da Corriere della Sera del 26/07/2005

Loiero, i "rimossi" e le minacce di morte

di Gian Antonio Stella

«...perché la Calabria... Scusi un attimo. Mi dica, maresciallo. Cosa? Un’altra pallottola? Ah... Dove? Ah... Scusi, possiamo continuare l'intervista fra cinque minuti? Mi dicono che hanno trovato un’altra pallottola». Così va in questi giorni, con Agazio Loiero: non puoi parlargli al telefono che viene interrotto da un finanziere per una nuova minaccia di morte. E sono quattro. «No. Tre. Secondo me questa pallottola (sparata stavolta), fa parte dell’avvertimento dell’altro ieri. C’era una mia foto con un buco in testa. Evidentemente la pallottola è quella che era stata sparata nella foto e non avevano ancora trovato. Un bel casino. Speriamo... Non so... Le dirò: non ho paura. Non so se mi crede...».

Perché non dovrei?
«Non ne ho. Certo, abbiamo toccato molti interessi. Chi mi abbia mandato questi messaggi non lo so, ma di interessi ne abbiamo toccati davvero moltissimi».

Un'idea almeno se la sarà fatta...
«Tante cose... Ci sono cinque processi aperti sulla Salerno-Reggio Calabria, per esempio. Ed è un anno che per oltre 50 chilometri si viaggia su una corsia. Non è possibile. L'ho detto anche a Lunardi: non si può tenere una regione in queste condizioni. Ma io do un valore sommo allo spoils-system. Perché abbatte parecchia gente. Ci sono interessi che lo spoils-system cancella completamente. Negli ultimi quattro o cinque mesi il mio predecessore aveva fatto un’infinità di nomine...».

Immagino che lei non pensi che la minacci un funzionario messo alla porta quanto chi contava sui suoi servigi...
«Ecco. Non ho un’idea precisa. So che lo spoils-system ha travolto interessi. Situazioni consolidate sono saltate. E questo ha creato malessere. Lo vedo. Lo sento. Da tante cose. Magari i rimossi stabilivano una continuità di rapporto con la Regione. Ma non penso solo al problema dei rimossi. Pensi a cosa cambierà col trasferimento di competenze che abbiamo già deciso dalla Regione alle Province entro il 30 giugno del 2006. Da quanto tempo se ne parlava? Tutti questi mondi, che avevano un riferimento costante alla Regione, nel momento in cui tu decentri, non ce l’hanno più. Noi scenderemo da 4.500 dipendenti a 1.800...».

E gli altri?
«Molti saranno trasferiti alle Province, altri agli enti, altri pensionati... Chi aveva un punto di riferimento, mondi ortodossi ma anche al limite del reticolo affaristico-criminale, deve ricominciare da capo. Io ho trovato una Regione dove mancavano perfino le copie delle delibere».

Cioè?
«Mancavano le tracce delle decisioni prese. Un’anarchia permanente. Atti e carte spariti. Siamo rimasti ai tempi in cui i forestali in rivolta buttarono i conti consultivi dalla finestra. Non fu facile ricostruire, almeno in parte, ciò che era stato. Per una decina di anni non fu possibile approvare un solo bilancio consultivo».

A dire il vero, per 27 anni non ci fu un bilancio approvato nei termini di legge.
«Ooooh: e allora perché mettete in croce me?».

Chiaravalloti diceva la stessa cosa.
«Ci siamo appena insediati... Dateci il tempo di provarci. Noi la vogliamo cambiare davvero, questa regione. Veda, se noi avessimo vinto con uno o due punti di vantaggio, forse non sarei partito così deciso. Con una furia riformatrice...».

Beh...
«Mi faccia finire. Io potevo anche aspirare a tornare al governo. Ho sempre preso molti voti. Avrei fatto una vita più tranquilla... vado verso il declino biografico».

Eccolo, il filosofo della Magna Grecia...
«Insomma, se mi sono impegnato qui, nella mia regione, è per cambiarla. E quelli che mi lanciano questi avvertimenti lo sanno. Come sanno che probabilmente, avendo vinto con venti punti di vantaggio, non governerò cinque anni ma dieci. Quindi, se possono "scoraggiare" il presidente...».

C'è chi dice che il nocciolo dello scontro, quello vero, sia la Cittadella regionale, dove dovrebbero essere accorpati gli uffici.
«Anche. Lì stiamo prendendo un impegno mastodontico a firmare un appalto prima del 31 dicembre sennò perdo 60 mila euro che dovrei avere dal governo. So che questo sarà un elemento di folklore ma sa quanto paga la Regione l’anno di affitti a privati per i suoi uffici a Catanzaro? Tredici miliardi di vecchie lire. Le pare possibile? E' chiaro che, se faccio questa sede, tocco una serie di interessi. E la faccio, sa?».

E gli sbancamenti, storicamente in mano troppo spesso a grandi famiglie mafiose?
«Certo, se fai un appalto...».

Anche le cooperative rosse, a Nardodipace, si adattarono a farsi fare gli sbancamenti da un’impresa che odorava di 'ndrangheta.
«Sì, i problemi ci sono. Sarebbe sciocco negarli. Anche questo è un tema. Come la decisione, deliberata, che la Regione si costituisca sempre come parte civile (sempre: non una volta sì e un'altra no, come accadeva) in tutti i processi di mafia. Siccome deturpano l’immagine della Calabria... Guardi: insistere nel descrivere i vizi della Calabria è lo sport più facile del mondo...».

Anche insistere negli stessi vizi.
«C'è un pregiudizio subliminale...».

Un tasso di omicidi 17 volte più alto di quello nazionale come ce l’hanno alcuni paesi non è tanto subliminale, via...
«Non c’è dubbio. Ma chi racconta un fatto sulla Sicilia ha già un occhio diverso. Perché ci sono tre università antiche, i siciliani sono simpatici e Monica Vitti quando parte con la pistola...».

Insomma: è geloso della Sicilia.
«Sì. La vera isola siamo sempre stati noi. Quelli tagliati fuori dall’Italia. Anche gli scrittori del Grand Tour ci saltavano. Al massimo arrivavano a Paola, da dove si imbarcavano per Palermo».

Questo c’entra con l'oggi?
«C'entra. Perché, forse, se fossi presidente ma di un’altra Regione ci sarebbe stata una diversa mobilitazione. Sa, in Calabria tutto si impasta. Nel migliore dei casi c'è il mistero».

Vuol dire che forse qualcuno troppo malizioso...
«No, nessuno mette in dubbio il fatto, per carità. Ma un po' di solidarietà in più me la sarei aspettata. Come avrei voluto più comprensione nelle polemiche sugli sprechi. Sono impegnato, qui, in un’opera di risanamento più difficile e, come si può vedere, più rischiosa che altrove. Ecco: avrei voluto che almeno i partiti della mia coalizione... Insomma: fateci provare. Ha presente lo sgorbio abusivo di Copanello? Io le prometto che entro un anno lo butto giù. Scommettiamo? »

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